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Avere un balcone o un terrazzo fiorito anche durante la stagione fredda è possibile: ci vorrà un po’ di cura, una spesa iniziale importante e pensare fin da subito a un posto dove spostare le piante nel periodo estivo, al riparo da sole e caldo, come ad esempio un balcone esposto a Nord o un giardino in ombra.
La giusta esposizione
Posizionare le piante in maniera accorta le aiuterà a resistere meglio sia al gelo invernale sia al caldo estivo. Piante come glicine e osmanto, ad esempio, possono essere collocate a Ovest, il lato in cui il sole tramonta, in modo da ombreggiare le altre piante durante il periodo estivo.
Sul lato est, quello da cui sorge il sole, si possono invece collocare piante che non siano in grado di schermare il sole, ma che lascino filtrare i suoi raggi. Questo è particolarmente importante in inverno, periodo in cui le piante hanno bisogno di ricevere tutta la luce possibile perché le giornate sono più brevi e la radiazione solare è meno intensa.
A sud si possono invece collocare le piante sulle balconette, nei vasi lungo la ringhiera si possono posizionare la nandina, sfere di bosso, eriche di diversi colori, vasi di elleboro e bergenie dalle grandi foglie decorative, che poi fioriranno a marzo.
Sul lato Sud si possono porre le piante sulle balconette così da creare un festone colorato e decorativo.
Glicine
Il glicine per la pergola: anche se è una scelta insolita per un balcone fiorito d’inverno, si può pensare di acquistare un glicine da far crescere su una pergola leggera di metallo. In questo modo la pianta potrà, nei mesi caldi, dare una fioritura ricca e profumata e riparerà le altre piante dal sole nelle ore più calde. Durante l’inverno invece sarà una decorazione originale con i rami attorcigliati e nodosi, che potranno essere un supporto a cui appendere decori di vario tipo, come ad esempio quelli natalizi fatti con pigne, agrumi, ortensie seccate, sfere e altro.

Glicine
La posizione potrà essere a ridosso del muro se il piano del balcone fiorito è completamente a sbalzo così da crescere lungo la parete prima di allargarsi sulla struttura della pergola, oppure sull’angolo esterno del balcone se incassato nel volume del fabbricato. La pergola potrà essere continua su tutto il balcone oppure con una zona aperta per dare luce al terrazzo nel mezzogiorno senza rinunciare a proteggere le piante. La posizione dell’osmanto si sposterà di conseguenza ma rimarrà a coprire il lato esposto a ovest.
Va posto in un contenitore grande e profondo, almeno 60 cm di lato, con un’altezza utile di 80 cm. Molto importante sarà mettere fin da subito un sottovaso grande e profondo che possa contenere l’acqua che il terreno non trattiene immediatamente ma che sarà riassorbita in breve tempo.
Osmanto
Come il glicine, anche l’osmanto deve essere posto in un vaso capiente.
Gli Osmanthus sono apprezzati per il loro habitus sempreverde, per la bassa manutenzione e per la crescita lenta che permette alla pianta di restare per molto tempo entro gli spazi progettuali assegnati ricorrendo a semplici spuntature. Fioriferi, discretamente resistenti al freddo, molto resistenti al caldo e di poche pretese, trovano spazio nei giardini ma si prestano a essere coltivati in vasi di grandi dimensioni per l’arredamento verde di terrazze e balconi.
Per il balcone fiorito in inverno è perfetto Osmanthus fragrans, originario di Cina e Giappone, che ha una doppia fioritura, primaverile e autunnale. I piccoli fiori bianco crema, molto profumati, come il nome suggerisce, contrastano con le foglie lucide, di forma ovale e cuoiose al tatto.
Skimmia
Si tratta di un arbusto a foglia sempreverde, caratterizzato da dimensioni contenute, da una crescita molto lenta e da una elevata rusticità: è quindi perfetto per il balcone fiorito.
Grazie al suo folto fogliame, contribuisce a dare un senso “di pieno”, non semplice da ottenere sul balcone fiorito d’inverno. L’unica attenzione è quella di spostare i vasi all’ombra a partire dalla primavera inoltrata perché il troppo sole, unito ad acqua dura, può causare una clorosi delle foglie difficile da recuperare.
Le piante in vaso sono meno resistenti al freddo di quelle poste in piena terra; a soffrirne non saranno tanto le foglie quanto gli apparati radicali. Per questa ragione i vasi posti all’esterno devono essere protetti dal gelo introducendoli in portavasi ampi in cui porre un’intercapedine isolante, ad esempio paglia o cartone non pressato.
Nonostante le temperature basse, la pianta mantiene il suo metabolismo, seppure ridotto, e consuma acqua, ragione per cui è necessario bagnarla anche durante l’inverno. La crescita lenta consente alle piante di mantenere per molto tempo il disegno originario senza ricorrere a drastiche potature.
Edera
L’edera è una pianta da esterno per eccellenza e nel periodo invernale la sua crescita rallenta e riesce anche a sopportare una moderata assenza di acqua. La coltivazione in vaso è consigliata visto il ridotto sviluppo dell’apparato radicale adattabile anche a contenitori a terra o appesi.

L’edera è perfetta per creare floridi basket appesi, grazie al suo portamento ricadente.
Posta su un terrazzo o comunque all’aperto si adatta a tutte le esposizioni ed è molto apprezzata come abbellimento, specie per i vasi appesi che sfruttano l’effetto ornamentale della vegetazione ricadente.
Ellebori
Tra le molte scelte possibili per avere un balcone fiorito in pieno inverno, gli ellebori (o Rose di Natale) offrono molte varietà di colori e forme diverse, accomunate da una rifiorenza elevata, da lunga durata dei singoli capolini e da una buona rusticità, in particolare per la serie a marchio registrato HGG, Helleborus Gold Collection.
Al momento dell’acquisto bisognerebbe avere l’accortezza di travasare subito le piante in un vaso di dimensioni almeno doppie, utilizzando un terriccio il più possibile simile a quello di bosco, quindi ricco di sostanza organica in parte indecomposta, capace di trattenere umidità. Si possono mescolare in parti uguali terriccio per piante acide, compost o suo terricciato, e terriccio con componente argillosa.
Pink Frost è un elleboro ibrido interspecifico ottenuto dall’incrocio con Ballardiae, caratterizzato da elevata vigoria che si adatta alla coltivazione in vaso purché si utilizzino grandi contenitori. Le foglie sono di colore scuro, lobate e con apice acuminato. La consistenza coriacea le rende adatte a sopportare i danni da freddo, inoltre restano vive anche dopo una lunga permanenza sotto la neve. I fiori sono grandi e dalla corolla semplice, da 4 a 8 cm di diametro, con boccioli chiari che all’apertura si presentano rosa per virare a maturità verso il granata. Iniziano a fiorire nel mese di gennaio.
Erica
L’erica (Calluna vulgaris) è una delle regine del balcone invernale grazie alla sua fioritura abbondante e ai colori che spaziano dal bianco al rosa intenso fino al viola.
Questa pianta perenne ama il clima fresco e prospera in terreni acidi, ben drenati e ricchi di torba. Sul balcone, l’erica si adatta bene sia a zone di mezz’ombra sia a esposizioni più soleggiate, purché i raggi solari non siano troppo intensi nei mesi estivi. In inverno le annaffiature devono essere limitate, giusto per evitare che il terreno si asciughi completamente. In estate, invece, è fondamentale innaffiare con maggiore regolarità e posizionare la pianta in una zona fresca e ventilata per evitare stress da calore. L’erica può essere utilizzata anche come elemento decorativo in composizioni con altre piante invernali.
Buxus sempervirens Globosa
Si tratta di una varietà di bosso dalle foglie di forma allungata color verde scuro brillante e con una forma già naturalmente sferica. Come tutti i bossi ha in rusticità, adattabilità e resistenza alle potature ripetute i suoi punti di forza.
Le foglie sono opposte e soggette a un lento rinnovo, così che è normale trovarne di secche ai piedi della pianta. I fiori gialli e poco appariscenti ma capaci di richiamare numerosissimi insetti, compaiono in aprile.
Per mantenerlo ordinato occorrerà potarlo a sfera: è più facile di quanto si possa pensare perché la nuova vegetazione, di colore chiaro, tenera e fresca al tatto, si distingue facilmente da quella vecchia, scura e di consistenza coriacea. Questo viraggio di colore rappresenta il limite sotto al quale è bene non scendere. Bisogna quindi eseguire tagli leggeri, senza avere la pretesa con il primo passaggio di arrivare al livello definitivo; meglio ripassare sulla stessa superficie più volte, così da armonizzare la superficie e la profondità di tutta la sfera.
Bergenie
L’inverno regala a queste piante un ruolo da protagoniste sul balcone fiorito perché, mentre le altre piante sono quiescenti, queste ritrovano splendore e salgono a fiore.
Le grandi foglie lucide e coriacee, che il freddo ha orlato di toni rossastri, riempiono i vasi fin quasi a traboccare, regalando, anche grazie alla loro carnosità, un’immagine di ricchezza. Si adattano a tutti i tipi di terreno e durante l’estate preferiscono posizioni ombreggiate o parzialmente ombreggiate. Si tratta di piante resistenti che non richiedono grandi cure: tra queste ci sono la rimozione dello scapo al termine della fioritura, la pulizia dei cespi dalle foglie morte senza strapparle ma tagliandole alla base, la divisione dei cespi in ottobre quando iniziano a forzare i vasi, bagnature moderate e in autunno un poco di terricciato di letame maturo per apportare nutrimento in modo equilibrato e a lento rilascio.
Nandina domestica
La nandina è un arbusto perenne sempreverde originario di Cina e Giappone, adatto a vivere in regioni a clima temperato perché teme il freddo dell’inverno. La sua resistenza sul balcone fiorito non è da sottovalutare, perché nel Nord Italia ha dimostrato di sopportare senza morire gli inverni degli ultimi anni, pur riportando danni alle foglie.
Il portamento eretto è simile a quello di un bambù, ma le foglie sono foglie composte: ognuna si compone di due o tre foglioline di forma lanceolata (bi o tripennate), appuntite all’apice, con margine liscio. Una fogliolina può raggiungere gli 8 cm di lunghezza. Si muovono a ogni minimo soffio di vento creando un piacevole effetto.
Interessante è la gamma di colori che la stessa pianta offre durante l’anno: in primavera le nuove foglie sono macchiate di rosso, in estate diventano verdi, mentre in autunno virano al porpora. I fiori bianchi che si aprono a luglio sono seguiti al termine dell’estate da una cascata di frutti di colore rosso acceso che restano sui rami per molto tempo, spesso per tutto l’inverno.
Cure delle piante in inverno
Se acquistate piante per il balcone fiorito d’inverno, la prima cosa da fare è provvedere subito al rinvaso, lavorando all’interno o nelle ore più calde della giornata per non esporre le radici all’aria gelida. In questo modo si potrà risolvere lo squilibrio che spesso esiste fra il volume della chioma e la grandezza della zolla di terra, intesa come spazio all’interno del quale le radici non possono svilupparsi oltre il limite imposto.
Pacciamate anche il terriccio in modo da incrementare ulteriormente la resistenza al freddo. Se si tratta di vasi piccoli, fasciateli con almeno tre strati di cartone con anima ondulata e poneteli in un portavasi.
Bagnate sempre con parsimonia, nelle ore più calde della giornata, eliminando sempre l’acqua che si accumula nei sottovasi subito dopo la bagnatura. Prima di farlo saggiate il terriccio, che non deve mai essere asciutto ma leggermente fresco.
In previsione di un’ondata di gelo, con temperature al di sotto dei –5/-8°C, togliete i vasi dalla ringhiera, avvicinateli alla parete e copriteli con tessuto non tessuto.
Le piante private di luce possono resistere due giorni senza riportare danni, mentre basta un’esposizione di un’ora a temperature al di sotto del limite di sopravvivenza per riportare danni talvolta irreparabili, se non letali.