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Che cosa recuperare e che cosa acquistare
– Un grande vaso di plastica color cotto, largo 40 cm di diametro ed alto altrettanto, acquistato in vetroresina, quindi di qualità elevata, costa 21 euro, ma uno di recupero dal nostro magazzino, che magari fino a un mese fa ha ospitato i grandi bulbi delle dalie, andrà benissimo. Non importa se con l’uso si è un poco rovinato e presenta qualche imperfezione, macchie o ammaccature, perché spariranno quasi del tutto.
– Per il riempimento abbiamo utilizzato sette spugne da fiorista del costo di 1 euro l’una. Vanno benissimo quelle recuperate da precedenti composizioni.
– Sul fondo abbiamo posto circa 15 cm di corteccia umida e pesante sia per limitare il numero delle spugne, sia per dare maggiore stabilità al vaso.
– I rami di sempreverde e quelli di salice li abbiamo recuperati da potature e non abbiamo sostenuto spese, così è per i frutti del chaenomeles recuperati in giardino.
– Gli agrumi al costo di circa 3 euro.
– I rami di foglie colorate sono invece materiale stabilizzato, utilizzato nelle composizioni che devono durare a lungo, due tre anni, e quindi riutilizzabile. Un mazzo, qui ne abbiamo consumato un po’ meno, costa 10 euro. In alternativa possono essere sostituiti da fronde dipinte a spruzzo. Durante l’inverno, seppur secche, querce e carpini conservano le foglie, ma si possono utilizzare anche tutte le acidofile.
1- Preparare il vaso
Sul fondo del vaso poniamo la corteccia bagnata, e poi inseriamo le spugne affiancandole due a due, l’ultima la tagliamo in pezzi da inserire come fossero un cuneo fra il bordo del vaso e le spugne affiancate e così da bloccare tutte le altre.
È importante che le spugne siano immobili perché utilizziamo una considerevole massa di vegetazione da infiggere nella base.
Il livello delle spugne può essere a filo del bordo del vaso ma anche se lo dovesse superare di un paio di centimetri non preoccupatevi perché resteranno coperte dai rami sempreverdi.
2- La fontana di stecchi
I rami li abbiamo conservati dalla scorsa primavera, quando con le potature li abbiamo raccolti in un fascio e posti in piedi in un luogo riparato dalla pioggia lasciandoli seccare. Sono rimasti diritti o leggermente incurvati, la corteccia è diventata scura ma non polverosa, il legno è diventato sorprendentemente duro e faticheremo a tagliarli con le cesoie.
Al centro del vaso formiamo una fontana di stecchi piantati diritti, scelti in modo che non tutti siano diritti ma anche leggermente ricurvi così da creare un effetto ascendente ma non troppo rigido.
Fissiamoli per almeno un terzo della loro lunghezza arrivando a un’altezza fuori dal vaso di circa un metro.
Procedete con calma perché l’effetto finale sarà fortemente condizionato dalla disposizione dei rami che non possono essere troppo ravvicinati per non creare una massa continua ma neanche distanti perché è importante che creino una trama.
3- I rami colorati
Per portare colore fra la trama dei salici abbiamo scelto due tipi di rami stabilizzati: eucalipto fucsia e acero rosso.
Inseriamo per primi due o tre rami di eucalipto che sono a fusto unico, non ramificati, con foglie piccole, poco più di una sottile striscia colorata. La loro nota di colore sembra quasi perdersi fra i rami del salice ma risalteranno con più evidenza dopo aver introdotto anche quelli di faggio.
I rami del faggio, arcuati e ramificati, con le loro foglie di media grandezza, formano un ventaglio colorato rosso.
4- La base verde
I rametti di abete rosso, scelti fra quelli laterali flessibili e leggermente penduli, serviranno per formare il primo ordine della base.
Li fisseremo profondamente nella base senza togliere gli aghi alla base così che restino ben saldi e non si sfilino. Li piegheremo leggermente così che ricadano oltre il bordo del vaso. Non devono essere tutti della stessa lunghezza e l’anello che formano non deve essere uniforme ma lasciare spazi vuoti dove si inserirà il successivo elemento. I rami più lunghi arriveranno a pochi centimetri da terra.
Sopra questi, e a riempire i vuoti, porremo dei ricchi pennacchi di cipresso dell’Arizona di colore verde glauco, con riflessi argentei. Questi creano un ricco effetto volume e la composizione inizia a prendere corpo. Li orienteremo verso l’esterno, più rigidi decomberanno senza ricadere.
5- Il verde verticale
Per creare uno stacco che metta in risalto sia la fontana che la base provvediamo ad inserire due elementi verticali di raccordo.
Il bosso variegato, pianta a foglia piccola e variegata dove il bianco supera il verde oliva, in rami folti ma non espansi, lo porremo con un angolo di circa 30° rispetto alla verticale, così da coprire la base dei rami di faggio dove le foglie formano una massa colorata indistinta. Li porremo leggermente distanziati in modo da non creare, anche in questo caso una massa unica.
Il secondo elemento di raccordo sarà rappresentato dalle potature di una conifera da giardino dai colori brillanti. Le cime a punta, color verde squillante ravvivano la base creando un interessante scala di colore. La loro inclinazione è di circa 45°.
6- Aggiungere le pigne
Per dare un carattere natalizio alla composizione abbiamo aggiunto delle pigne di grandi dimensioni, ma leggere perché non affondassero nella composizione anche se, invece di fissarle con fermi, decidessimo di infilarle semplicemente fra i vari rami. La scelta non poteva che ricadere sulle grandi pigne del pino strobo raccolte nei parchi pubblici dove è più facile incontrare questa specie. Seccate al sole si aprono e diventano grandi e voluminose. Le disporremo su tutta la fascia verde della composizione.
7- Da ultimo la frutta
Per aggiungere colore abbiamo acquistato limoni e mandarini da inserire nella composizione dopo averli infissi su un lungo legnetto diritto. Emergono, quasi interamente dal verde.
Una tonalità intermedia fra il giallo dei limoni e l’arancio dei mandarini l’abbiamo ottenuta raccogliendo in giardino i frutti del chaenomeles da piante di oltre un metro di altezza. Non solo il colore ma anche la buccia rugosa, e non lucida come quella degli agrumi, aiuta ad ottenere un effetto finale in gradazione di tonalità.
Manutenzione della composizione natalizia
Questa composizione può durare a lungo. La parte più deperibile sono i mandarini che potranno essere rinnovati se perdessero colore e consistenza. Il verde del pino potrà essere irrorato di tanto in tanto ma supererà senza problemi tutto il periodo delle festività. Ricordatevi di recuperare alla fine i rami di eucalipto e faggio stabilizzati, fateli asciugare e riponeteli avvolti in una carta velina oppure utilizzateli in casa al posto di fiori recisi aggiungendo di volta in volta un elemento verde come potrebbero essere le potature del ceanothus.