L’attrezzatura per i rinvasi

Le piante da interni devono essere rinvasate ogni due, tre anni anche se per loro è un’operazione traumatica. Per questo motivo è importante essere precisi, veloci e avere già a disposizione, in perfetta efficienza, tutti gli strumenti necessari: un telo antistrappo, guanti, paletta, spatola o coltello, cesoie e annaffiatoio.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 10/03/2015Aggiornato il 10/03/2015
rinvasi piante

Le piante devono essere rinvasate in questa stagione ogni due tre anni quando si tratta di esemplari adulti, mentre per le più giovani è opportuno provvedere ad un rinvaso annuale per non bloccare la spinta nella crescita. Il lavoro di rinvaso può essere un’operazione molto stressante per le piante, per questo motivo quando ci si appresta ad effettuare il cambio di vaso è importante essere precisi, veloci e avere già a disposizione, in perfetta efficienza, tutti gli strumenti necessari. Stiamo parlando di un telo antistrappo, guanti, paletta, spatola o coltello, cesoie e annaffiatoio.

 attrezzatura e strumenti rinvasi piante

  1. Telo.  Può essere un semplice foglio di plastica che protegga il tavolo o il pavimento durante le operazioni, oppure un più specifico telo in polietilene, sempre impermeabile, lavabile e resistente ai raggi UV, munito di bottoni angolari che gli consentano di rialzare i bordi così da impedire la fuoriuscita dei materiali di scarto o della terra in esubero. In alcuni casi hanno anche maniglie laterali che consentono di trasportarli e poi ripiegarli verso il centro per svuotarli agilmente i residui nel cassonetto. Misura media 90 x 90 cm.
  2. Guanti da giardinaggio. Sono disponibili in molte versioni a seconda dei lavori da svolgere: i guanti ideali per il rinvaso sono conosciuti universalmente come guanti da giardino, e sono in cotone traspirante con rivestimento antiscivolo sui palmi che consente di tenere salda la presa nonostante il peso dei recipienti.
  3. Paletta. Meglio in acciaio, serve nelle prime fasi del lavoro per svuotare il contenitore rimuovendo la terra vecchia.
  4. Spatola o coltello. Se il vaso ha una certa dimensione, non lo si riesce a capovolgere e non è di plastica (quindi non favorisce il distacco della terra dalle pareti), è opportuno avere a disposizione una spatola o un coltello non affilati per staccare la zolla dai bordi in modo da riuscire a sfilare la pianta con facilità.
  5. Cesoia. Nel momento in cui venga rimossa la terra vecchia dal pane radicale e spuntino da esso delle parti ormai secche, si dovrà intervenire con le cesoie ben affilate.
  6. Annaffiatoio. Non può mancare infine un annaffiatoio dotato di cipolla per permettere un’uniforme e delicata penetrazione dell’acqua nella terra appena messa a dimora.

Pulizia dei vasi e terriccio

Nel caso in cui si riutilizzino contenitori già sfruttati in precedenza, è opportuno assicurarsi che siano stati idoneamente lavati e disinfettati. Inoltre è fondamentale che dopo il lavaggio siano lasciati asciugare in luogo ventilato perché non si formino muffe. Il terriccio a disposizione deve essere quello specifico per gli esemplari da rinvasare, ricco di nutrienti e sostanze organiche.

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