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La forsizia è un arbusto che vale la pena di coltivare nel proprio giardino o sul proprio terrazzo perché ha davvero scarse esigenze. Una volta individuata l’esposizione adeguata e dopo aver fornito alla pianta un terreno fertile e ben drenato, le regole per la corretta coltivazione di questa specie riguardano solo la potatura, unica operazione realmente necessaria. Anche la moltiplicazione è un’operazione piuttosto semplice e alla portata di tutti e si effettua tramite talea. I vantaggi di coltivare la forsizia non finiscono qui: la pianta sa infatti preannunciare l’arrivo della primavera poiché è una fra le prime a fiorire e già dal mese di marzo si riempie di fiori gialli sui rami ancora spogli.
Il genere Forsythia appartiene alla famiglia delle Oleaceae ed è originario dell’Asia Orientale e dell’Europa Sudorientale. La specie più conosciuta e utilizzata per la coltivazione in vaso sul terrazzo oppure in giardino (sia come esemplare isolato, sia per creare siepi fiorite), è Forsythia x intermedia, a foglia caduca, che raggiunge l’altezza di 2,5 m e il diametro di 1,50 m.
Come coltivarla
La forsizia è una pianta molto semplice da coltivare ed è quindi adatta anche per i principianti: è infatti un arbusto resistente, che non ha particolari esigenze. Predilige le esposizioni in pieno sole e tollera bene le posizioni in mezz’ombra, ma non ama assolutamente quelle ombreggiate; crescerà comunque, ma troverà maggiori difficoltà e non renderà al meglio, anzi, si rischia addirittura di non avere fioriture. La forsizia non teme il vento, quindi si adatta anche alle zone esposte; se però l’intensità è piuttosto forte, la fioritura sarà meno rigogliosa. Pur tollerando la siccità è bene garantire alla pianta annaffiature regolari, non eccessivamente frequenti ma abbondanti, in modo da favorirne una crescita fiorente.
Per quanto riguarda il substrato di coltivazione, essendo la forsizia una pianta piuttosto rustica e robusta, non ha particolari preferenze ma è consigliabile assicurarle un terreno fertile e dotato di buon drenaggio. In caso di coltivazione in vaso, si consiglia di scegliere un buon terriccio universale e di porre sul fondo del contenitore uno strato di 1 cm di materiale drenante (argilla espansa, ghiaia).
In giardino, le piante di forsizia possono essere coltivate sia come esemplari isolati sia per formare siepi che fioriscono presto e che per il resto dell’anno restano di colore verde chiaro come quinte piuttosto anonime. Per ottenere abbondanti fioriture, oltre alla potatura che è necessaria, si consiglia di arricchire il terreno con concime organico, o con del concime granulare a lenta cessione, ogni 2-3 anni.
Coltivare la forsizia in vaso
La forsizia può essere coltivata in contenitore senza problemi, a patto che questo sia di grosse dimensioni (almeno 40-50 cm di diametro) in modo che possa ospitare il suo apparato radicale particolarmente sviluppato. Sempre per la stessa ragione la pianta andrà rinvasata ogni anno, tenendo presente che il nuovo terriccio dovrà sempre essere ricco di nutrienti e ben drenato. Trattandosi di una pianta molto resistente allo smog, si adatta alla perfezione ai terrazzi cittadini e anche chi non ha molto spazio all’esterno non dovrà rinunciare a questa pianta, potendo scegliere tra le varietà nane che non crescono più di 1 m in altezza.
La concimazione si rende più necessaria per gli esemplari in vaso: si consiglia l’utilizzo a fine inverno di un concime granulare a lenta cessione per piante da fiore per poi proseguire, dopo la fase di potatura, con un fertilizzante liquido da diluire nell’acqua per l’irrigazione ogni 15 giorni, in modo da agevolare l’emissione di nuovi getti fioriferi per l’anno successivo.
Come curarla
Si è detto che la forsizia non richiede grosse cure, ma fondamentale per la sua crescita vigorosa è la potatura. Questa non va effettuata in autunno o in inverno, pena la perdita totale della fioritura, ma solo a fioritura completamente terminata, ossia tra aprile e giugno a seconda della località geografica. Il motivo è da ricercarsi nel fatto che la forsizia fiorisce sui rami prodotti nella stagione vegetativa precedente e quindi i mesi freddi sono proprio il periodo peggiore per accorciare i rami della pianta.
La forsizia è una specie sono molto tollerante ai tagli di potatura, operazione consigliata per evitare che gli arbusti si spoglino alla base e per garantire un’abbondante fioritura negli anni, quindi anche i novizi del giardinaggio non rischieranno di fare danni. I tagli servono ad accorciare la nuova vegetazione, a recidere i rami che hanno già fiorito e ad eliminare dalla base quelli legnosi o privi di gemme e boccioli. È utile, inoltre, per mantenere in ordine la pianta ed eventualmente ridurne lo sviluppo, soprattutto se si trova in un vaso o in una vasca. In tal caso è possibile potarla drasticamente anche a 50 cm dal suolo.
Per eseguire correttamente la potatura della forsizia, per prima cosa si procede all’eliminazione di tutti i rami morti o morenti, quelli troppo deboli (dipende dalla misura del diametro e della lunghezza) e quelli che si incrociano o che sfregano tra loro.
Fatta questa prima selezione si comincia la potatura vera e propria. Individuato il ramo appena fiorito, si deve tagliare poco sopra una gemma (da 3 a 6 mm circa) con una leggera inclinazione, in modo tale da evitare pericolosi ristagni idrici sulla ferita che deve cicatrizzarsi il più velocemente possibile per ridurre al minimo il pericolo di entrata di patogeni fungini.
La lunghezza del ramo da tagliare dipende dalla vigoria dell’arbusto e del singolo ramo: più il ramo è debole tanto più corto deve essere tagliato (basta lasciare da 5 a 15 centimetri). Viceversa quanto più lungo e vigoroso è il ramo, quanto più lungo si può lasciare, cioè 25-30 centimetri.
Se la forsizia non viene potata regolarmente, con queste modalità, si assiste a un precoce invecchiamento dell’arbusto che diventa disordinato nel portamento ma, soprattutto, la pianta produrrà tantissimi rametti corti con piccoli fiori, in quanto deve ridistribuire l’energia su moltissime gemme con fioriture scadenti. La pianta non potata tenderà ad allargarsi notevolmente, svuotandosi al centro e i rami più esterni, toccando terra, facilmente radicheranno producendo una propaggine naturale e quindi nuove piante, che però daranno sempre più un aspetto disordinato all’intero gruppo.
In sostanza si può affermare che, sulla forsizia, più l’intervento di potatura è deciso, più la pianta reagirà meglio sviluppando nuovi rami vigorosi.
Come moltiplicarla
Durante l’inverno, e soprattutto a inizio anno, la pianta di forsizia è in riposo vegetativo: è il momento giusto per riprodurla con successo attraverso la talea. Si otterranno piante con le stesse caratteristiche di quella madre in quanto non si verifica la ricombinazione genica come nel caso dei semi.
L’operazione è semplicissima: con forbici da giardinaggio ben affilate, prelevare talee apicali della lunghezza di circa 15 cm, con 4 o 6 gemme presenti per incoraggiare la crescita delle radici.
Preparare un contenitore pieno di torba e sabbia in parti uguali e inserire le talee in profondità, in modo che spuntino dal terreno soltanto per 7-10 cm.
Terminare l’operazione compattando la terra con le mani intorno alle talee e annaffiare delicatamente. Le talee possono essere sistemate in un luogo all’aperto, al riparo da gelate.
Dopo circa un anno, le talee preparate emetteranno nuove foglie e non appena le radici saranno ben sviluppate si potrà procedere con la messa a dimora definitiva in un vaso capiente o in piena terra.
Chi non volesse cimentarsi con la moltiplicazione casalinga della forsizia, può acquistare, sempre durante l’inverno, esemplari adulti della pianta, che abbiano raggiunto l’altezza di almeno 100-150 cm: a primavera faranno fioriture magnifiche. Tra gli ibridi più commercializzati ci sono: Forsythia x intermedia ‘Goldrausch’ e ‘Lynwood Variety’ entrambe adatte a giardini di piccole dimensioni; Forsythia x intermedia ‘Weekend’ è adatta a giardini di medie o grandi dimensioni.