Portare all’aperto le orchidee

Le orchidee gradiscono molto il trasferimento estivo all’aperto solo se i vasi sono posti in penombra e le foglie vengono regolarmente nebulizzate. Temono soprattutto sole e siccità.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 10/06/2016Aggiornato il 10/06/2016
Portare all’aperto le orchidee

La maggior parte delle orchidee vendute come piante d’appartamento sono coltivate in serra ma originarie di zone tropicali o subtropicali, oppure sono ibridi ottenuti in vivaio con particolari tecniche di fecondazione incrociata tra specie e generi diversi. Per questo motivo sono soggette per lo più ad alterazioni provocate da condizioni di temperatura, luce e umidità non favorevoli al loro armonico sviluppo. Dall’autunno alla primavera, quando le piante sono in casa, è possibile tenere sotto controllo questi fattori, mentre durante la stagione estiva è più complicato. In estate poi, come tante piante d’appartamento, le orchidee possono essere spostate all’aperto, anzi se ne giovano, ma solo a determinate condizioni.

Solo nelle condizioni ideali

 
Le orchidee possono restare all’aperto solo se poste all’ombra. Al massimo devono ricevere il sole esclusivamente nelle prime ore del mattino (dalle 8 alle 11) e al tramonto; occorre mettere le piante a terra e appoggiarvi accanto delle tavole di legno oppure un cannicciato in modo da ombreggiare le orchidee quando il sole è allo zenit. Buona norma è anche quella di sistemare le piante sopra a un sottovaso più grande del diametro del vaso riempito di argilla espansa da mantenere costantemente umida.

Le orchidee possono restare all’aperto solo se poste all’ombra. Al massimo devono ricevere il sole esclusivamente nelle prime ore del mattino (dalle 8 alle 11) e al tramonto; occorre mettere le piante a terra e appoggiarvi accanto delle tavole di legno oppure un cannicciato in modo da ombreggiare le orchidee quando il sole è allo zenit. Buona norma è anche quella di sistemare le piante sopra a un sottovaso più grande del diametro del vaso riempito di argilla espansa da mantenere costantemente umida.

L’esposizione

 
Se il balcone o il terrazzo è esposto a sud, non esistono le condizioni ottimali per la vita di queste piante: elevata irradiazione solare e scarsa umidità, infatti, non favoriscono la ripresa delle orchidee. In questo caso, se non è possibile ombreggiare lo spazio esterno con una tenda, è consigliabile mantenere le piante in casa, lontano dalle finestre, garantendo per tutto il periodo estivo nebulizzazioni costanti eseguite con acqua non calcarea.

Se il balcone o il terrazzo è esposto a sud, non esistono le condizioni ottimali per la vita di queste piante: elevata irradiazione solare e scarsa umidità, infatti, non favoriscono la ripresa delle orchidee. In questo caso, se non è possibile ombreggiare lo spazio esterno con una tenda, è consigliabile mantenere le piante in casa, lontano dalle finestre, garantendo per tutto il periodo estivo nebulizzazioni costanti eseguite con acqua non calcarea.

In giardino

 
Durante l’estate chi possiede un giardino può collocare le orchidee sotto ai rami più bassi di qualche arbusto o di qualche albero. In questo modo le piante beneficeranno dell’ombra è dell’umidità della pianta.

Durante l’estate chi possiede un giardino può collocare le orchidee sotto ai rami più bassi di qualche arbusto o di qualche albero. In questo modo le piante beneficeranno dell’ombra e dell’umidità della pianta.

Quali problemi

Luce
Nei mesi invernali, se manca la luce, le orchidee possono manifestare danni come la formazione di germogli deboli e sottili, la mancata formazione della gemma fiorale e l’accartocciamento delle foglie. A tutti questi sintomi si può rimediare utilizzando illuminazione artificiale: si dovrebbero alternare 12 ore di luce con 12 ore di buio.
Se l’illuminazione è eccessiva ed è accompagnata da elevate temperature e umidità ambientale scarsa, le piante possono soffrire di ingiallimento e appassimento delle foglie, comparsa di una colorazione rossastra o biancastra nelle foglie e deformazione dei fiori.
Acqua
L’eccessiva annaffiatura eseguita con acqua ricca di cloro e troppo fredda abbinata all’eccessiva umidità può portare all’ingiallimento fogliare e alla fuoriuscita delle radici dal vaso.
Temperatura
Basse temperature (intorno ai 4°C) per lunghi periodi possono portare alla comparsa di colorazione rossastra nel fogliame più giovane e l’imbrunimento alla base dei fiori.

Tante specie spontanee, anche italiane

La famiglia delle orchidee comprende più di 30.000 specie diverse che si possono trovare in ogni luogo del mondo. La maggior parte sono originarie della fascia tropicale, in Italia esistono circa 85 specie spontanee distribuite nelle zone umide sia di montagna che in prossimità delle coste. Molte specie, rare e in via di estinzione sono protette dalla raccolta indiscriminata. Le orchidee hanno habitat differenti; la maggior parte sono epifite e vivono su rami e tronchi di altre piante o su rocce; altre specie sono terrestri e vivono in piena terra, mentre altre ancora sono sotterranee e semi/acquatiche. Le orchidee sono quasi tutte piante allogame (cioè a impollinazione incrociata), per cui in natura mettono in atto tutta una serie di stratagemmi per favorire il contatto del polline con gli insetti: è per questo motivo che molte specie hanno un aspetto che ricorda le femmine di certi insetti. Alcune specie, poi, emanano odori caratteristici che richiamano i maschi e hanno il polline ricoperto da una sostanza vischiosa cosicché aderisca al loro corpo.

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