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Rose, clematis, glicine e passiflora sono le piante rampicanti garanzia di successo che, in un terrazzo al sole, non possono mancare. Per chi le avesse già, si suggeriscono altre piante rampicanti più originali, che si possono trovare solo in alcuni garden oppure rivolgendosi ai vivaisti che le coltivano, cercandoli con una semplice ricerca sul Web.
Le clematidi
Nella specie Clematis viticella, ecco una varietà e un ibrido che piaceranno a tutti, diversi tra loro per la forma e la dimensione del fiore, ma che potrebbero essere affiancati per creare un contrasto capace di catturare l’attenzione. Entrambi si potano a febbraio, riducendo le piante a un’altezza di soli 25-30 centimetri. Clematis viticella ‘Madame Julia Correvon’ ha fiori di colore fucsia con ciuffo di stami centrali gialli. La corolla è a cinque petali ben distanziati fra loro. Raggiunge un’altezza fra i 150 e i 350 centimetri e fiorisce a giugno e a settembre. Clematis ‘Ville de Lyon’, dai fiori color carminio, è varietà ibrida che appartiene al gruppo Viticella, raggiunge i 3 metri di altezza, ha i fiori piatti e semplici con petali sovrapposti, così da formare una superficie continua, di diametro fino a 12 cm. Al centro, ben evidenti, si trovano stami di colore fra il verde e il giallo, che si aprono verso l’esterno ricordando quelli di una ninfea. Affidabile e resistente, fiorisce in giugno e in settembre e raggiunge un’altezza di 4 metri.
Il glicine
Altro rampicante classico per un terrazzo al sole, ma scelto fra quelle specie e varietà che si possono facilmente contenere, è il glicine Wisteria brachybotrys ‘Showa Beni’ che ha fiori di colore rosa carico, talvolta vinati, grandi fino a 5 cm di diametro, solitari e formati da quattro sepali. Le foglie sono di colore verde con sfumature bronzo e sono composte da tre segmenti lanceolati a margine dentato, portate da piccioli verde porpora. Fiorisce prima dell’emissione delle foglie, con abbondanza e già da giovane.
Le rose
Quelle rampicanti hanno un gruppo di estimatori crescente che pensa di utilizzarle nei modi più diversi: per creare un arco, per coprire un muro, per inondare un tetto, per farle arrampicare sugli alberi. Per non dover ricorrere a tagli di contenimento pesanti, per il terrazzo si dovranno scegliere varietà di sviluppo più limitato come Rosa ‘Nahema’®, una pianta dai fiori a coppa di grandezza media, di aspetto romantico e nostalgico, intensamente profumata con una nota agrumata, tanto da vincere nel 1997 il Premio per la Miglior Fragranza al Concorso di Monza. Le corolle di colore rosa confetto stabile, formate da 28 petali, sono raccolte in grappoli. Cresce fino a tre metri e mantiene un ottimo vigore, allargandosi fino a 150-200 centimetri. Creata da Delbard nel 1991 è considerata ancor oggi uno dei migliori rampicanti moderni.
Il gelsomino
Sempre profumatissimo è Jasminum officinale ‘Inverleith‘ che apre fiori bianchi durante l’estate in forma di stella raccolti in cime lasse e morbide leggermente decombenti. Splendido è il contrasto fra il colore rosso intenso dei boccioli e il candore delle corolle spiegate, passando per tutte le sfumature del rosa tra la prima fase e la seconda. Le foglie nuove hanno riflessi color bronzo per diventare verde scuro una volta cresciute. Questo arbusto è indicato per i balconi arroventati, dove resiste fino a 40 °C, ma ha anche una buona resistenza al freddo (fino a -10 °C) e un fabbisogno in acqua modesto.
Lonicera sempervirens
Una vigorosa Caprifogliacea decidua, originaria del Sud degli Stati Uniti che oggi, sfuggita alla coltivazione e rinaturalizzata, è diffusa su un ben più vasto areale. Lonicera sempervirens ‘Cedar Lane’ è perfetta per i climi mediterranei ed esposizioni soleggiate, fiorisce nei mesi di maggio e giugno formando spirali di fiori tubolari rossi, lunghi circa 5 centimetri, con caratteristica gola rossa. Il colore vermiglio, intenso e luminoso, è il punto di forza. I fiori, capaci di attrarre e nutrire api, bombi e farfalle, possono ricomparire in modo sporadico anche in estate e in autunno. Le bacche rosse saranno consumate dagli uccelli. Desidera terreno ben drenato e bagnature regolari per mantenerlo fresco. Supera l’altezza di 250 cm e in climi caldi resta sempreverde.
Gloriosa
Chi ama stupire ed essere stupito sa che nessun rampicante può offrire fiori al pari di quelli della Gloriosa. Originaria delle foreste tropicali, imparentata con il genere Lilium, la gloriosa è una pianta tuberosa, perenne e delicata, in genere conosciuta come pianta da appartamento. Recentemente è proposta per la coltivazione all’aperto solo in estate (a meno di non trovarsi nelle zone più miti del Sud Italia), da riparare in inverno. Gloriosa superba ‘Sparkling Stripe’ ha splendidi fiori che mescolano giallo, rosso e arancio. Il terriccio va mantenuto un poco più che fresco senza mai inzupparlo, fertilizzando con un prodotto per piante da fiore ogni dieci giorni se già in boccio e posizionandola in modo che riceva sole diretto per alcune ore, ma non in quelle centrali.
Asarina scandens
Coltivabile al Nord come annuale o come pianta da ritirare, e al Sud come perenne, capace anche di disseminarsi, Asarina scandens, originaria del Centro America, ci incanta per la fioritura ricca e leggera con colori che spaziano dal rosa al lilla al viola, sempre abbondante e continua nei mesi estivi. Pianta con lunghi fusti, sottili e volubili, si riconosce per le foglie piccole. I fiori, dalla gola bianca, sono tubulosi e in forma di tromba, con tre lobi inferiori e due superiori. Per sostenere il rapido sviluppo, può raggiungere i tre metri, fertilizzare ogni due settimane con un prodotto ad alto titolo di azoto e di potassio.
Il falso gelsomino
È il colore dei fiori, rosa intenso, a fare dello Trachelospermum jasminoides ‘Rose’ una seducente variante della forma classica con corolle bianche del falso gelsomino, di cui conserva intatto il profumo avvolgente. Pianta rampicante sempreverde si accontenta anche di poco sole ed è ideale per gli angoli riparati. Le foglie sono lucide, verde scuro, ovato-lanceolate, i germogli sottili e volubili. Si pota a primavera eseguendo un diradamento, senza accorciare i rami, ma tagliandone alcuni fra quelli più vigorosi, così da favorire un rinnovo della vegetazione. Perfetta per rivestire una colonna.
More, per i fiori e i frutti
Per chi vuole unire bellezza e bontà proponiamo un rovo da more, Rubus fruticosus ‘Arapaho’. Pianta a fusti eretti che in luogo ventoso come può essere un terrazzo devono essere dotati di una spalliera, è capace di una ricca fioritura con eleganti corolle bianche più grandi dei rovi selvatici. È fra le prime varietà di more a entrare in fruttificazione nella stagione. Selezionata dall’Università dell’Arkansas (Usa) è autoimpollinante, resistentissima sia al caldo sia al freddo. Raggiunge un’altezza di 150 cm e si coltiva in pieno sole. Preferisce un terreno leggermente acido.