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Jasminum officinalis – il classico gelsomino bianco – è una pianta rustica e rampicante che richiede posizioni soleggiate e che d’inverno perde le foglie. Posta nelle condizioni ottimali, da giugno a settembre fiorisce con fiori molto profumati piccoli e di colore bianco oppure con sfumature di rosa sulla pagina inferiore dei petali. I suoi tralci rampicanti possono arrivare a coprire grandi estensioni perciò è importante coltivare la pianta in grandi contenitori. Aprile è il periodo migliore per cambiare il vaso al gelsomino oppure per rinnovare una parte del terriccio: operando in questo momento non si creano condizioni di stress alla pianta e le si offrono nuovi elementi nutritivi indispensabili per una fioritura abbondante e prolungata.
Due difficoltà
Il rinvaso tradizionale di un gelsomino di grandi dimensioni (e in generale di tutti i rampicanti particolarmente sviluppati) non sempre è possibile: può essere impedito dai tralci legati ai sostegni che non si possono staccare o dalle grandi dimensioni e dal peso del contenitore. In questi casi si procede così.
In un contenitore pesante
Se il gelsomino si trova in un vaso rotondo con diametro superiore a 45 cm (quindi molto pesante) che noi consideriamo definitivo, autoportante (ovvero possiamo allontanarlo dal muro senza rompere i tralci), occorre ogni anno sostituire la parte superficiale del terriccio che, con il passare del tempo, diventa dura e carente di sostanze nutritive. È sufficiente utilizzare un piccolo rastrello (va bene anche una vecchia forchetta) per grattare con delicatezza la crosta facendo attenzione a non danneggiare le radici superficiali. Poi, asportare il vecchio terriccio con una paletta. Preparare una miscela costituita da terriccio universale, torba e sabbia in parti uguali (quest’ultima è indispensabile per avere un buon drenaggio dell’acqua d’irrigazione perché la pianta non ama i ristagni idrici), ben mescolata e poi, utilizzando una paletta, collocarla sulla superficie del vaso fino a lasciare un bordo di 1 o 2 cm (necessario per poter annaffiare senza fare cadere l’acqua a terra).
Se la pianta è legata a un graticcio
Quando la pianta si trova da anni in un contenitore e si arrampica vigorosamente su un graticcio attaccato al muro oppure a una ringhiera può essere pericoloso spostarla perché si rischia di rompere i tralci. Quindi occorre praticare due incisioni nel terriccio con un coltello a lama seghettata: la prima lungo il bordo interno della fioriera e la seconda a 2 cm dalla prima, verso il centro del vaso. Quindi togliere quanto più terriccio si riesce e liberare uno spazio più profondo possibile. Per riempirlo utilizzare la miscela indicata e poi bagnare.
Le cure
Dalla primavera, fino a quando è presente la fioritura, bagnare spesso per mantenere il substrato sempre umido e concimare ogni quindici giorni con fertilizzanti liquidi o granulari per piante fiorite.