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La primavera è senza dubbio la stagione dei tulipani: fiore meraviglioso che vede nell’Olanda la propria patria d’elezione, anche nel nostro Paese sa regalare spettacolari e variopinte fioriture, ma solo se correttamente curato. Dall’acquisto dei bulbi, fino alla messa a dimora e la manutenzione dei fiori, i tulipani hanno bisogno di poche ma costanti attenzioni in modo che durino nel tempo mantenendosi in salute: vediamo allora tutte le operazioni necessarie per gestire al meglio queste piante e fare in modo che rifioriscano ogni primavera.
Quando comprare e piantare i tulipani
Dal mese di ottobre e fino al termine di novembre, o comunque prima dell’arrivo del gelo, è possibile comprare (nei vivai specializzati o semplicemente online) e piantare i bulbi di tulipano.
Tutte le bulbose, e quindi anche i tulipani, prediligono posizioni in pieno sole perché fioriscono all’inizio della primavera, quando le temperature sono ancora fresche. Quindi è bene piantare i tulipani in terreno ben drenato, eventualmente da sistemare prima della messa a dimora. Se il terreno è particolarmente argilloso e compatto, prima di piantare i tulipani occorre aggiungere sabbia di fiume che deve essere incorporata al terreno attraverso una vangatura; se è poco fertile e leggero, basta aggiungere letame o compost ben maturi che apportano nuova sostanza organica e migliorano la struttura del terreno.
In giardino i tulipani possono avere diversa collocazione, ad esempio sono molto utili per creare una bordura. La bordura si ottiene quando si piantano i tulipani ai lati di un sentiero o di una siepe, oppure viene fatta per circondare una vasca o per delimitare due zone del giardino.
Per avere una bordura in fila doppia o tripla, in modo da creare un effetto lineare e ordinato, i bulbi dovranno essere interrati in base all’altezza: davanti utilizzare i tulipani precoci con altezza di 15-30 cm, nelle file centrali i tulipani doppi precoci a fior di peonia che raggiungono 30-40 cm di altezza e i “Triumph” che raggiungono l’altezza massima di 50-60 cm, poi, nella parte posteriore, i “Cottage” che raggiungono l’altezza di 70-80 cm.
Come piantare i tulipani
Al momento dell’acquisto scegliere bulbi sodi, con una buccia di colore marrone, come quella delle cipolle. Scartare quelli molli o raggrinziti perché potrebbero essere marci o morti.
I bulbi di tulipano s’interrano alla profondità di 10 cm e alla distanza di 10- 12 cm l’uno dall’altro, sempre con la punta rivolta verso l’alto.
Subito dopo l’interramento, i bulbi vanno bagnati con poca acqua, per aiutare il processo di crescita. Non esagerare altrimenti il bulbo potrebbe marcire e non annaffiare una seconda volta, a meno che il clima sia particolarmente siccitoso. I bulbi appena interrati, infatti, non hanno bisogno di molta acqua, e possono marcire se il terreno è troppo umido: di solito in autunno e in inverno piove a sufficienza per le loro esigenze.
Quando fioriscono?
In primavera, in genere tra marzo, aprile e maggio, fioriscono i tulipani. Una volta che sono sbucati dal terreno, questi fiori vanno curati in modo corretto, per far sì che durino a lungo e che il bulbo possa essere conservato anche per gli anni a venire.
A influenzare la comparsa dei tulipani dal terreno sono però diversi fattori. Il più importante è la profondità di piantumazione: più il bulbo è profondo e più ritarderà a spuntare. Le indicazioni classiche consigliano una profondità pari a tre volte il diametro del bulbo. Scegliere di piantarli più in profondità è una buona strategia nelle località molto fredde perché migliore sarà la protezione dal gelo. Anche l’andamento climatico ha la sua importanza, tenendo presente che non basta una settimana di caldo per risvegliare e riattivare i bulbi, circondati come sono dal terreno freddo e bagnato e che presenta una forte inerzia termica durante l’inverno.
Tra i tulipani esiste una scelta vastissima di specie con fioriture precoci (febbraio, marzo) o tardive (aprile, maggio) e altezze che vanno dai 15 agli 80 cm.
Per aiuole fiorite da marzo a maggio, si suggerisce di piantare i tulipani a fiore semplice, che sbocciano a marzo e aprile e raggiungono l’altezza di 15-30 cm, mescolati a tulipani doppi a fior di peonia che fioriscono tra aprile e maggio, raggiungendo i 30-40 cm di altezza.
Ecco alcune varietà perfette per il giardino:
- I tulipani del gruppo “Triumph” fioriscono ad aprile e raggiungono l’altezza massima di 60 cm.
- I tulipani “Mendel”, dai fiori rotondeggianti e fusti sottili, sbocciano ad aprile.
- I tulipani “Cottage” fioriscono tra aprile e maggio; raggiungono l’altezza di 70 – 80 cm.
- I tulipani del gruppo “Darwin” e ibridi raggiungono un’altezza di circa di 60 – 80 cm con fiori grandi dai colori sgargianti che si sviluppano a partire da fine aprile-maggio.
- I tulipani “Pappagallo” si caratterizzano per i fiori molto grandi con tepali sfrangiati e i colori vivaci. Fioriscono a maggio.
- I tulipani “Bellona”, di color giallo chiaro, e “De West” a strisce arancioni e rosse, hanno fiori profumati che sbocciano a partire da metà aprile.
- I tulipani precoci a fiori semplici e i tulipani botanici e le loro varietà fioriscono a marzo.
- I tulipani con fiore a giglio, fra i più apprezzati, hanno tepali lunghi e appuntiti. Fioriscono da aprile all’inizio di maggio.
- I tulipani precoci a fiori doppi, che ricordano nella forma le peonie, sbocciano ad aprile.
Per ogni varietà, al momento dell’acquisto, cercate sulla confezione i tempi di fioritura perché gli ibridi non sempre rispettano i tempi canonici del tipo di riferimento.
Vi proponiamo ora una selezione dei tulipani più particolari e spettacolari, ognuno con un possibile utilizzo così da valorizzarne al massimo forma e colore.
Chi ama mescolare più di un fiore, può piantare i tulipani delle varietà più alte con gli Allium ornamentali a fioritura primaverile, che raggiungono anche 100-120 cm. Questi ultimi vanno interrati a una profondità pari a circa una volta e mezzo il diametro del bulbo; lasciare lo stesso spazio tra un bulbo e l’altro.
Come curare i tulipani fioriti e farli durare a lungo
I germogli di tulipano che emergono dal terreno sono piuttosto resistenti al freddo ma se le previsioni, oggi molto precise, prevedessero temperature sotto lo zero di diversi gradi e per tempi prolungati si può scegliere di proteggerli formando un cumulo con terriccio. Passato il pericolo, il terriccio potrà essere tolto o sparso intorno alle piante come forma di fertilizzazione.
Anche le radici, oltre all’asse fiorale e alle foglie, si sviluppano a spese del bulbo e inizialmente il loro compito è di assorbire acqua per garantire ai giovani tessuti in formazione quell’idratazione ottimale che ne mantenga il turgore e quindi anche la consistenza necessaria per farsi strada nel terreno. Spesso però si tende a pensare erroneamente che il bulbo contenga tutti i nutrienti necessari per sopravvivere e far nascere una nuova piantina: per questo molti tendono a non annaffiare il terreno anche a fronte di precipitazioni scarse o assenti. Per curare i tulipani è invece necessario annaffiare in modo continuo, ma senza eccedere, per mantenere il terreno sempre fresco ma non zuppo.
Per valutare l’umidità del terreno non bisogna saggiarlo semplicemente in superficie, ma affondando nel terreno per almeno 10 cm, così da trovarsi a una profondità vicina a quella esplorata dalle radici. Si bagna il mattino al piede delle piante senza interessare le foglie e questa pratica andrà ripetuta per sostenere lo sviluppo di una vegetazione abbondante e fioriture prolungate.
Per avere fioriture prolungate, inoltre, occorre curare i tulipani seguendo tre parametri:
- Scegliere bulbi a fioritura scalare
Chi desidera creare precisi cromatismi in giardino, può formare gruppi di tulipani, con varietà diverse, caratterizzati da taglia e forma simili ma precocità differente. Il segreto è utilizzare varietà distanziate nel calendario delle fioriture di due settimane, alternandole, nella stessa aiuola, in file.
- Giocare sulla profondità di messa a dimora dei bulbi
I bulbi posti nel terreno a una profondità maggiore entreranno in attività dopo e fioriranno più tardi. In questo caso dovranno essere scelti fra quelli di maggiore dimensione perché devono possedere le energie necessarie per sostenere lo sviluppo di germogli più lunghi e vigorosi.
- Porre i tulipani in posizioni diverse, con diverse esposizioni e diverse temperature
La differenza di fioritura che si può ottenere fra tulipani della stessa varietà collocati in posizioni differenti è di circa sette/dieci giorni: questo consente di prolungare l’effetto di “piena fioritura” che già si percepisce quando il 60-70% delle corolle è aperto.
Allo stesso tempo, affinché i bulbi di tulipano tornino a fiorire nelle primavere successive, sono necessarie alcune semplici attenzioni:
- recidere lo stelo alla base quando il fiore ha lasciato cadere a terra i petali, oppure sotto la capsula fiorale. In questo modo non si consente alla pianta di formare semi, azione che ha la precedenza rispetto all’ingrossamento del bulbo;
- non tagliare le foglie, ma continuare a bagnare e fertilizzare la pianta affinché le sostanze di riserva prodotte nella fotosintesi si accumulino nel bulbo ripristinando le dimensioni originali;
- recidere la vegetazione solo quando è del tutto disseccata coprendo la superficie occupata dai bulbi con una buona pacciamatura (di cinque o più centimetri), a base di terricciato di letame, meglio se non troppo maturo. Nelle zone molto fredde questa copertura può essere anche più spessa così da aumentare il gradiente termico sottostante e mantenere intorno ai bulbi una temperatura meno rigida;
- garantire sempre il riposo assoluto. Non vangare, non zappare, non movimentare la terra e non permettere agli animali domestici di scavare in giardino.
La longevità dei bulbi a fioritura primaverile e le cure corrette ai tulipani purtroppo non pongono ai ripari i fiori da possibili attacchi da parte dei roditori (topi e arvicole). Scoprirli è facile: se la pianta, senza altre ragioni, appassisce oppure, se sottoposto a una leggera trazione, lo stelo esce dal terreno, significa che la base del gambo non è più attaccata al bulbo che è stato già divorato.
Per scongiurare la presenza di ospiti indesiderati in giardino, si possono porre nel terreno degli appositi strumenti che emettono ultrasuoni per le talpe fastidiosi anche per questi roditori, oppure mescolare esemplari di fritillarie insieme ai tulipani: queste piante fioriranno insieme ai tulipani di precocità media o tardiva e per l’odore poco gradevole rilasciato nel terreno funzioneranno come repellente.
Come estrarre i bulbi dal terreno e conservarli
La fioritura dei tulipani colora e rallegra le nostre cassette e vasi sul balcone e il terrazzo dopo mesi di incuria invernale, indicandoci che la primavera è finalmente arrivata; purtroppo però, la sua durata è limitata a poche settimane. La fine dell’estate rappresenta il momento giusto per estrarre i bulbi dal terriccio, pulirli e conservarli al fresco e all’ombra per tutto il periodo estivo, prima di essere rimessi in terra in autunno a inizio inverno. Conservati bene, la prossima primavera fioriranno di nuovo.
Non sempre è necessario estrarre i bulbi sfioriti dal terreno: quelli più resistenti, nei climi dove le temperature invernali non scendono sotto lo zero, si possono lasciare indisturbati in piena terra. Nelle zone con inverni più freddi, quelli più delicati (soprattutto dalie, begonie tuberosa, gladioli, nerine) devono essere tolti dal terreno e riparati per poter nuovamente godere della loro fioritura. Quando intervenire? È sempre necessario attendere che il fogliame sia diventato giallo e completamente secco prima di provvedere alla rimozione dei bulbi e comunque bisogna intervenire al primo avviso di gelate notturne. Infatti, l’attività fotosintetica delle foglie avviene finché queste sono verdi (e contengono clorofilla) e rappresenta un processo essenziale per nutrire il bulbo e rifornirlo degli elementi nutritivi che ha consumato per il germogliamento e la fioritura.
Se si procede troppo presto a eliminare le foglie, quando sono ancora verdi, subito dopo l’appassimento dei fiori, si rischia di compromettere la fioritura dell’anno successivo, poiché si impedisce alla pianta di ingrossare il bulbo. Per lo stesso motivo, come già anticipato, è bene continuare a bagnare e a concimare le piante anche dopo la fioritura, finché le foglie sono ancora verdi e fotosintetizzanti. Riguardo lo stelo fiorale, invece, questo va tagliato subito dopo la caduta dei petali, per evitare che si formino i semi, che sottraggono nutrimento al bulbo.
Vediamo nel dettaglio le fasi di trattamento dei bulbi, dall’estrazione alla conservazione.
Estrazione dei bulbi dal terreno
Come detto, quando le foglie sono completamente secche occorre estrarre i bulbi dei tulipani dal vaso o dal terreno con delicatezza, per evitare che si rovinino. A volte è sufficiente tirare piano piano le foglie per estrarre l’intera pianta. Ma spesso, complice l’indurimento e compattamento del substrato, è necessario aiutarsi con un rastrellino o una piccola forca, preferibilmente di plastica, a denti morbidi, così da non lesionare i bulbi. Le intere piante, una volta estratte dal terriccio, possono essere riposte momentaneamente entro vasi vuoti, raggruppate per tipo. Quindi si procede alla pulizia dei singoli bulbi, uno alla volta: si elimina tutta la terra rimasta attaccata al bulbo e le tuniche secche che lo avvolgono. Inoltre si tagliano le foglie ormai completamente secche. I bulbi troppo piccoli, quelli danneggiati o malati (per esempio quelli marci o ammuffiti) vanno eliminati.
Se i bulbi sono in piena terra, tagliarne i fusti secchi a 10 cm dal suolo poi sollevare delicatamente i bulbi con una piccola pala o forca per non ferirne le radici. Segnare con un sasso la posizione che indica dove sono stati piantati aiuterà nell’opera di recupero dei bulbi più delicati che necessitano di passare l’inverno fuori dal terreno in luogo asciutto e al riparo dal gelo.
Pulizia e conservazione dei bulbi
Una volta estratti i bulbi di tulipano, appoggiarli su un foglio di giornale e, con una cesoia affilata, privarli completamente dello stelo. Pulire da residui di terra, anche lavandoli con un po’ d’acqua, quindi lasciarli seccare per qualche giorno in un posto ben arieggiato.
Conservare soltanto i bulbi più grandi e sani dopo averli cosparsi con polvere fungicida. Ottima la cenere di legna, che è un cicatrizzante naturale, da spargere con un pennello per disinfettare e proteggere i bulbi durante il periodo di ricovero.
Una volta mondati, i bulbi dei tulipani vanno riposti all’interno di una cassetta (di legno o plastica) e lasciati all’esterno ad asciugare. Meglio riporli separati gli uni dagli altri, per facilitarne l’asciugatura. Una volta asciutti, possono essere trattati con un prodotto fungicida, così da prevenire lo sviluppo di marciumi. Infine, si ripongono entro sacchetti di carta (vanno benissimo quelli del pane o del fruttivendolo) e conservati in un luogo fresco e asciutto, per esempio in cantina, fino al momento della messa a dimora autunnale.
Un’operazione molto utile è separare i bulbi per varietà e contrassegnarli con un’etichetta identificativa. Sui bulbi più grossi si può scriverne il nome direttamente sulla parte più carnosa con un pennarello permanente. Se si hanno solo pochi bulbi, si possono custodire in sacchetti di carta o retine (come quelle dell’aglio) appesi alla parete oppure riposti in cassette ove possa circolare l’aria. Per grandi quantità si possono utilizzare sacchi di juta oppure si collocano in contenitori con torba, sabbia, perlite o vermiculite.
Così preparati i bulbi vanno riposti in un locale secco e arieggiato, al riparo dal gelo, per esempio in cantina o in garage. Non conservarli mai in luoghi dove si è stivata anche la frutta che produce gas etilene che rovina la fioritura. Scegliere una posizione inaccessibile anche a topi, scoiattoli e altri roditori. Ispezionare infine ogni tanto il materiale per eventualmente eliminare quello che presenta segni di malattia o inizio di marcescenza.
Separazione dei bulbilli
Dopo qualche anno è possibile che i bulbi si siano molto sviluppati e abbiano prodotto piccoli bulbilli o altri tuberi e rizomi. Bisogna conservarli intatti per tutta la stagione fredda e, prima di metterli a dimora nel terreno in primavera, dividerli in più parti che dovranno presentare almeno 2-3 germogli. Lasciarli seccare qualche giorno prima di piantarli affinché possano cicatrizzare. I bulbi estivi si mettono a dimora quando il pericolo di gelate è passato e, a seconda della varietà, dovranno essere piantati più o meno in profondità: in generale vale la regola di calcolare il doppio dell’altezza del bulbo. Se il terreno è pesante e argilloso nella preparazione delle buche è necessario aggiungere sabbia e creare un fondo drenante con ghiaia o argilla espansa. Per renderlo fertile e soffice si può aggiungere compost maturo e fogliame sminuzzato o comunque secco e sbriciolato. Una volta messi a dimora i bulbi vanno bagnati regolarmente senza grandi quantità di acqua (per evitare eventuali marciumi). Le varietà con grande sviluppo in altezza necessitano per crescere di tutori che dovranno essere sistemati al momento dell’impianto.
Con i tulipani è possibile realizzare bellissime composizioni decorative per la casa, come un originale centrotavola fiorito.
Aggiornamento dell’articolo a cura della Redazione Digital a marzo 2024