Un progetto semplice per il terrazzo fiorito

Bastano tre elementi per arredare con i fiori un terrazzo di dimensioni ridotte: un vaso centrale che attiri l’attenzione con una grande Brugmansia, un rampicante colorato sullo sfondo come la bignonia e i fiori blu dell’Agapanthus.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 04/07/2015Aggiornato il 04/07/2015
agapanthus liliacea fior amore
Agapanthus

Nel corso degli ultimi decenni i terrazzi a verde sono aumentati ma è diminuita l’estensione. Oggi pertanto è indispensabile fare una scelta molto oculata delle specie vegetali da mettere a dimora, valutando la dimensione che le piante avranno da adulte in relazione con la zona utilizzabile. Sui terrazzi primeggiano le forme verticali, quindi rampicanti, piccoli alberi o arbusti che si espandono naturalmente a “fontana” e permettono di ottenere folte e ombreggianti chiome in alto e un piede tutto sommato esiguo. La soluzione che vi proponiamo prevede tre sole specie di piante: brugmansia, agapanto e bignonia. È perfetta per un piccolo giardino o un terrazzo con l’accortezza di disporre di un contenitore ampio almeno 100 cm di diametro e 90 cm di altezza per brugmansia, di un vaso di almeno 60 cm di diametro e di altezza per la bignonia, e di 2 o 3 cassette larghe e basse per l’agapanto.

terrazzo arredato con piante di bignonia, brugmansia e agapanto a luglioEcco un esempio di come lo spazio esiguo di un terrazzo possa essere perfettamente composto da tre sole specie: bignonia, brugmansia (uguale alla datura, ma di natura arborea) e agapanto, il cui insieme raffinato richiede bassissima manutenzione. Un esemplare di brugmansia (1) sarà posto al centro in un ampio vaso in terracotta o in una conca toscana capace di spiccare. Sullo sfondo, arrampicate alla parete, due bignonie (2) scelte nelle varietà rosso-aranciate, per formare un contrasto. Gli agapanti (3) con le loro foglie eleganti completeranno il quadro: la loro fioritura, precedente alle altre due piante, darà luce e colore a questa zona già a primavera.

1) Nel vaso centrale, Brugmansia: l’alberello profumato di sera

Fiorita tutta l’estate, spesso anche fino all’autunno, Brugmansia non deve mancare sul terrazzo per l’inebriante profumo dei fiori penduli, molto grandi, a trombetta, che sbocciano sul far della sera. Ha portamento a cespuglio o piccolo alberello che ben si presta a crescere anche in un vaso capiente e non ha esigenze in fatto di terreni purché siano ben grassi e fertili. Resiste al clima marino. In Italia sono reperibili tre specie di Brugmansia: B. arborea, B. sanguinea e B. cornigera. Le prime giungono a 3-5 metri di altezza, mentre la più piccina B. cornigera si limita a 2 metri di altezza e altrettanto di diametro. Tutte formano fiori molto grandi e copiosi di colore bianco in B. arborea, rosso – arancio in B. sanguinea e bianco o crema nella terza.

2) Il rampicante Campsis radicans

La rustica bignonia, nome botanico Campsis radicans, si apprezza per la facilità di coltivazione anche in vaso, per l’adattamento al clima italiano e per la contemporanea fioritura con Brugmansia. Lasciata libera di crescere e dotata di adeguati sostegni su cui arrampicarsi raggiunge i 12 metri di altezza. Gli ibridi sono di dimensioni più contenute, ma sempre considerevoli, potendo superare con facilità gli 8 metri di altezza. Tutte le bignonie producono grandi fiori a forma di trombetta, di colore da arancio a scarlatto o rosa o giallo, lunghi da 5 a 9 centimetri che appaiono, a seconda della specie, da maggio a settembre. Il frutto è una capsula appiattita lunga da 5 a 15 cm che matura da settembre a novembre.

3) Fioriere ricche di sfumature blu: Agapanthus

Agapanthus è chiamato anche “fior d’amore”, romantica traduzione del nome derivante dal greco agape (amore) e anthos (fiore). Si tratta di una Liliacea proveniente dal Sud Africa, rustica e perfettamente adattabile in Italia, e con particolare facilità in tutti i luoghi dove bignonia e Brugmansia vivono lussureggianti. Gli Agapanthus sono piante da giardino nelle zone più calde come le coste e il sud Italia, mentre nelle altre zone, in montagna, collina e Pianura Padana è meglio coltivarli in vaso, il loro utilizzo più diffuso. Gli Agapanthus fanno figura soltanto se posti in gruppo nel terreno o se riempiono fino quasi a forzarlo un grande vaso: è l’unico modo per dare risalto alla vegetazione ricca e di colore verde cupo. Si utilizzano come riempitivo di carattere, che solo in fase di fioritura assurge al ruolo di protagonista. Se sono in vaso, nelle regioni più fredde devono essere poste al riparo in serra oppure su una veranda o sulle scale: dovunque non sia troppo caldo ma le temperature non scendano sotto i -5°C. In piena terra si possono lasciare nel terreno solo dove l’inverno è mite, con l’avvertenza di proteggerle dal freddo utilizzando un mix di terra, torba e letame, non maturo perché le fermentazioni del processo di degrado originano un minimo di calore che aiuta in questa funzione di difesa termica.

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