Come coltivare il basilico in vaso o nell’orto

Una delle piante aromatiche più amate e utilizzate nella cucina mediterranea: ecco come coltivare il basilico e farlo crescere con successo in vaso sul balcone o nell'orto.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 19/09/2024 Aggiornato il 19/09/2024
basilico pianta

Il basilico, Ocimum basilicum, è un’aromatica diffusissima in Italia e nel mondo, anche perché semplice da coltivare e poco pretenziosa in fatto di cure. Si tratta di una pianta annuale probabilmente di origine asiatica, celebre e amata fin dall’antichità, appartenente alla famiglia delle Labiate

Il basilico si può coltivare facilmente sia in vaso sul balcone sia nell’orto di casa, tenendo conto che la pianta mal tollera il freddo: di conseguenza, nelle regioni settentrionali, si rende opportuno ritirare i contenitori al riparo (ma sempre in una stanza molto luminosa) all’arrivo dell’autunno. In alternativa è possibile seminare (a spaglio), o trapiantare, l’aromatica direttamente in piena terra, preferibilmente a fine primavera, lavorando prima il terreno con una zappettatura, seguita da una concimazione eseguita con compost maturo o torba.

Una volta pronto, il basilico si raccoglie a mano, poco prima di essere consumato e solo nelle quantità strettamente necessarie, poiché è facilmente deperibile e non si presta ad essere conservato a lungo (l’unico modo è porlo sottolio in vasetti di vetro). Uno stratagemma utile per mantenere la piantina rigogliosa più a lungo, è eliminare gli scapi fiorali non appena compaiono: la fioritura coincide, infatti, con il termine del ciclo vegetativo dell’aromatica.

Varietà di basilico

Forse non tutti sanno che esistono centinaia di varietà di basilico: molti si dilettano a coltivare sul balcone decine di specie diverse, diventando così veri e propri collezionisti di basilico. Peccato che sia una pianta annuale, dunque ad ogni stagione bisogna ricominciare daccapo.

Basilico African Blue

In foto, il basilico African Blue.

Le varietà di basilico si distinguono tra loro, visivamente, per alcune caratteristiche delle foglie:

  • dimensione (piccole, medie o grandi);
  • forma (appuntita, arrotondata);
  • superficie (liscia o bollosa);
  • colore (dal biondo al verde al violetto: il basilico “Dark Opal”, ad esempio, presenta foglie appuntite di colore viola scuro molto decorative);
  • aroma più o meno intenso (che può richiamare quello della rosa, della menta, della canfora, del limone, e tanti altri). Due esempi molto particolari in questo senso sono il basilico “Cinnamon”, dal sapore speziato e il sentore di cannella, e il “Purple Ruffles”, con foglie rosso/viola e fiori di colore rosa pallido, dall’aroma dolce e un po’ piccante che lo rende perfetto nelle insalate.

Incrociando le caratteristiche appena elencate, si possono raggruppare le piante di basilico in 4 tipologie principali, ovvero:

  • basilico comune italiano: detto anche Genovese, ha foglie lisce di grandezza media molto profumate;
  • basilico a foglie larghe: varietà tipiche sono il Napoletano a foglia di lattuga e il Mammouth. Entrambe presentano foglie molto grandi, larghe, lisce o bollose;
  • basilico rosso o viola: la varietà tipica è il Red Rubin. Le foglie sono seghettate, spesso a punta;
  • basilico a foglia piccolissima: detto anche basilico greco. La pianta tende naturalmente a formare una palla che, grazie alla piccolezza delle foglie, può apparire molto fitta e compatta.

Coltivare il basilico in vaso

L’acquisto delle piantine di basilico comune, con foglie di media grandezza, si può effettuare presso qualsiasi fioraio e garden center: qui vengono generalmente venduti vasi del diametro di 12-15 cm, contenenti da cinque a dieci piantine. Una volta a casa, non occorre rinvasare: basta mettere i vasi così come sono sul davanzale e preoccuparsi solo di annaffiare regolarmente.

Attenzione solo all’esposizione: come la maggior parte delle erbe aromatiche, il basilico predilige posizioni soleggiate, anche in casa. Un ambiente caldo-asciutto e luminoso favorisce la formazione di parti verdi sane, poco acquose, molto saporite e dotate di aromi intensi e duraturi.

Basilico in vaso

Chi abita nelle regioni del Nord Italia deve preferire la coltivazione in vaso, in modo da poter trasferire la pianta all’interno ai primi freddi e raccogliere le foglie fino alla conclusione del ciclo vegetativo. Le semine in vaso durante l’inverno possono però, a volte, non dare i risultati richiesti poiché si tende a impiegare un eccessivo quantitativo di semi che origina moltissime piante che arrestano lo sviluppo allo stadio iniziale delle prime foglie, senza crescere. 

Coltivare il basilico nell’orto

Coltivare il basilico nell’orto non è difficile se si usa l’accortezza di seminarlo solo quando la temperatura si sarà stabilizzata sui 23-25 °C, cioè non prima di fine aprile se tenuto all’aperto, anche prima se coltivato in cassone protetto o in casa.

Chi volesse provare a seminarlo, dovrà usare vasi del diametro di 14 cm circa, riempiti con normale terriccio da giardino o da orto, umido e pressato. I semi di basilico sono minuscoli (800 per grammo) quindi è impossibile riuscire a spargerli uno per uno: meglio prenderne un pizzico e allargarli il più possibile sulla superficie.

Fatto ciò, occorre setacciare sui semi un paio di millimetri di terriccio, in modo da coprirli uniformemente, e pressare di nuovo. A questo punto, si annaffia con uno spruzzatore finissimo, in modo che il terriccio non si sposti, e si attende che le piantine spuntino dal terreno tenendo il vaso lontano dalla luce diretta.

Quando le piantine saranno alte 3-4 cm bisognerà diradare, lasciandone solo otto o dieci tra le più belle. Il basilico beneficia di una coltivazione ravvicinata, ma non troppo: alla base delle piante deve crearsi un microclima umido, tuttavia l’aria deve poter circolare liberamente.

Il trapianto in piena terra delle piantine già formate si effettua a fine primavera, di solito nel mese di maggio, o comunque quando le temperature notturne saranno stabili sopra ai 15-20°C. Le piante di basilico vanno impiantate nell’orto a 20-30 cm di distanza tra loro.

Come seminare il basilico nell’orto

La temperatura e le condizioni atmosferiche tipiche del mese di giugno sono ideali per favorire la germinazione dei semi e per le successive fasi vegetative della pianta di basilico. Prima di procedere alla semina nell’orto, bisognerà preparare il terreno con una zappettatura eseguita a 30 cm di profondità e miscelare la parte superficiale del terriccio con torba o compost maturo; poi livellare con una rastrellatura leggera.

Dopo la semina a spaglio, per non provocare ristagni idrici, appoggiare sul terreno un telo di iuta e annaffiarlo con regolarità: in questo modo il terreno manterrà la giusta umidità. Il telo andrà tolto non appena compariranno le prime piantine. La germinazione dei semi di basilico avviene in circa 10-15 giorni.

Vediamo nel dettaglio le fasi necessarie alla semina del basilico nell’orto:

Seminare il basilico in pieno campo a spaglio, miscelando i semi molto piccoli con sabbia. Poi ricoprire con circa un centimetro di terreno leggero, da mantenere umido fino alla germinazione. Per la buona riuscita seminare in luna calante.

Quando le piantine di basilico avranno emesso 5-6 foglie diradarle in modo da lasciare 10-12 piante per metro quadrato. In alternativa, è possibile trapiantare giovani piantine posizionandole a 25 cm sulla fila e tra la fila. Operare a terreno umido facendo attenzione a non danneggiare le piante che in questa fase sono particolarmente delicate.

Dopo circa un mese è opportuno cimare le infiorescenze del basilico: asportare l’apice vegetativo principale per favorire lo sviluppo di nuovi germogli e ottenere così piante ramificate ricche di foglie.

Durante tutta la stagione vegetativa mantenere pulito il terreno dalle erbe infestanti eseguendo scerbature costanti. Annaffiare abbondantemente il basilico facendo attenzione ad evitare i ristagni idrici.

La raccolta delle foglie di basilico deve essere effettuata con gradualità al momento del bisogno tagliandole con tutto il picciolo. La parte più pregiata e ricca di sostanze aromatiche, è rappresentata dagli apici vegetativi delle ramificazioni laterali.

Come curarlo, raccoglierlo e conservarlo

Come detto, il basilico non è troppo pretenzioso in fatto di cure. Se l’annaffiatura è stata eseguita correttamente, il terriccio alla base della pianta risulterà umido ma non bagnato: occorre verificare questa condizione saggiando il suolo a un centimetro di profondità, perché lo strato superficiale tende a seccarsi più velocemente dando una visione ingannevole dello stato generale del terreno. Si tenga sempre presente che il basilico troppo innaffiato è meno profumato, viene colonizzato dalle muffe e marcisce facilmente.

Per quanto riguarda la concimazione, il terriccio del vaso di acquisto contiene già elementi nutritivi sufficienti, dunque non è necessario ricorrere ai fertilizzanti. Se invece il basilico si trova nell’orto, sarà sufficiente la concimazione di base effettuata l’inverno precedente.  

Se la pianta di basilico tende a ingiallire, è possibile rivitalizzarne il colore con una concimazione azotata biologica che si prepara in casa seguendo questa semplice “ricetta”: raccogliere una manciatina di foglioline tenere verdi dal prato di casa o da erbe non velenose, metterle in un bicchiere d’acqua fredda e lasciarle macerare per tre giorni, rimpiazzando l’acqua che evapora (il miscuglio emana un cattivo odore, quindi va tenuto fuori casa). La poltiglia ottenuta è perfetta per innaffiare il basilico: la differenza si osserverà in soli pochi giorni.

basil field

Per far vegetare più a lungo il basilico, occorre eliminare con le mani gli scapi fiorali appena questi spuntano: infatti, la fioritura coincide con la fine della vita della pianta e la perdita dell’aroma. Se viene seminato troppo presto o troppo tardi, oppure se soffre la siccità, il basilico tende a prefiorire, cioè emettere anticipatamente gli scapi fiorali.

Il basilico deve essere raccolto al momento del consumo, affinché possa offrire il massimo in termini di aroma. Normalmente non si raccolgono le foglie più in basso, perché ciò causa uno sviluppo disarmonico della pianta: è preferibile, invece, raccogliere dei rametti scelti tra le biforcazioni, a un terzo circa dell’altezza della pianta.
La tradizione vuole che si raccolga con le mani.

I rametti ottenuti si conservano un paio di giorni in un bicchiere con acqua; le foglie inutilizzate deperiscono molto velocemente, ma al tempo stesso il basilico non si presta alla lunga conservazione: essiccandolo perde ogni aroma e congelandolo annerisce. La soluzione migliore è, allora, conservarlo sottolio, inserendo le foglie una alla volta in un vasetto di vetro, in modo da eliminare ogni bolla d’aria: si otterrà così anche un profumatissimo olio aromatizzato.

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