Come curare l’orchidea: una guida completa per farla vivere a lungo

Cosa fare quando i fiori cadono, le foglie si afflosciano o ingialliscono, dove posizionarla e come innaffiarla. Consigli utili per garantire lunga vita all'orchidea, per farla rifiorire e farla ritornare bella e piena di vigore.

A cura di Francesca La Rana
Pubblicato il 06/02/2025Aggiornato il 06/02/2025
curare orchidea

È capitato a tutti di ricevere in dono o acquistare una pianta e indubbiamente l’orchidea, con le sue linee affusolate e i fiorellini colorati, è tra le più amate. Ne esistono diverse varietà e di diversi colori, la più diffusa è la Phalaenopsis. Tuttavia tutte hanno bisogno delle stesse cure per far sì che siano sempre rigogliose, con foglie rigide e verdeggianti e radici in buona salute.

L’orchidea, come qualsiasi altra pianta fiorita, perde i suoi fiori ma continua a vivere. Per far sì che rifiorisca è dunque importante curarla con amore, annaffiarla quando necessario e scegliere per lei una buona posizione affinché riceva abbastanza luce. Giocano un ruolo fondamentale anche il tipo di vaso, il terriccio e il concime da preferire.

Come si annaffia

Innanzitutto, per curare un’orchidea sin dal primo momento, è essenziale sapere quando bisogna innaffiarla. Vale la regola generale: quando la terra è asciutta, è necessario bagnarla. È utile sapere che l’orchidea non ha bisogno di essere innaffiata spesso, basta una volta alla settimana. Sempre in via del tutto generale conviene innaffiare:

  • in inverno una volta ogni 2 settimane;
  • in estate, quando fa molto caldo, 2 volte a settimana. 

Le radici ci offrono lo stato di salute e la richiesta di acqua dell’orchidea. È importante osservarne il colore:

  • se sono grigie, la pianta necessita di acqua;
  • se sono verdi e turgide, la pianta sta bene e non serve innaffiarla.

Ma come si innaffia l’orchidea? Il metodo dell’immersione è quello vincente. Estrarre dal portavaso l’orchidea, metterla in una bacinella o un lavello riempito di acqua, lasciarla in ammollo per circa 15 minuti, estrarla e farla scolare.

È importante non lasciare acqua in eccesso, c’è il rischio di ristagni, che possono far marcire la pianta.

Esposizione migliore e umidità

L’orchidea ama la luce ma non i raggi diretti del sole. Per garantirle il giusto benessere, serve scegliere una posizione in cui possa ricevere molta luce, così da farla rifiorire. Vicino a una finestra è la posizione ideale.

Un altro importante fattore per far stare bene questa pianta è l’umidità, di cui l’orchidea ha bisogno. Si tratta di una pianta tropicale, quindi per fiorire richiede un ambiente umido (50-80%). Questo livello di umidità è molto comune in casa, ma se l’ambiente risulta più secco, è sempre possibile inumidire la pianta vaporizzando dell’acqua ma solo sulle foglie, mai suoi fiori. In alternativa un piattino d’acqua sotto la pianta può aiutare, ma non deve entrare in contatto con le radici.

Che vaso scegliere

Spesso proposta in vasi di plastica trasparente, anche le radici dell’orchidea hanno bisogno di ricevere luce. Basta questo per capire che la scelta del vaso è fondamentale per garantire buona salute alla pianta. Il vaso potrà essere anche in vetro purché trasparente o chiaro, così da consentire alla luce di raggiungere le radici.

Ciononostante è possibile usare varie tipologie di portavaso, anche soluzioni di design o che si adattino meglio all’arredamento. Il consiglio è però quello di utilizzare sempre quello trasparente, da collocare all’interno del portavaso, così da monitorare facilmente la propria orchidea e verificare se necessita di acqua e cure extra. 

Scegliere il terriccio giusto

L’orchidea richiede un terriccio poroso e leggero, fatto di corteccia d’albero ad esempio. Basta recarsi nei negozi specializzati e acquistare l’apposito substrato appositamente formulato per le orchidee. Ricordiamo che il substrato andrebbe cambiato ogni 2 anni.

Che concime usare

Non tutti sanno che proprio durante la fioritura è necessario concimare l’orchidea. Anche ogni 10 o 15 giorni quando sono presenti i fiorellini. Dopo la sfioritura, si può tornare a concimare dopo 2/3 mesi. Successivamente si potrà concimare nuovamente ogni 2 settimane. Se posta in piena luce, dovrebbero iniziare a comparire i primi boccioli nell’arco di alcune settimane.

Va usato un concime con alto contenuto di azoto, sia liquido che in bastoncini. Anche in questo caso conviene acquistare un concime specifico per orchidee direttamente nei negozi di giardinaggio.

Come curarla una volta sfiorita

Dopo che è sfiorita, è necessario tagliare lo stelo floreale. Dove recidere? Alla sua base, dove c’è l’inserzione con la pianta. Dopo circa un anno la pianta emetterà un nuovo stelo che rifiorirà.

È anche possibile non tagliare completamente lo stelo, ma accorciarlo: basta lasciare 3 o 4 nodi. Il taglio va effettuato un centimetro sopra il nodo scelto. I fiori, in questo caso, ricresceranno più rapidamente, presumibilmente nell’arco di un paio di settimane.

Come farla rifiorire

Per far rifiorire un’orchidea è necessario seguire tutte le indicazioni fin qui svelate. Tagliare lo stelo coi fiori appassiti, continuare a innaffiare regolarmente al bisogno, controllare lo stato di buona salute delle radici e garantire luce alla propria orchidea. Solo in questo modo tornerà ad emettere dei boccioli.

Quando potare

La potatura dell’orchidea avviene quando la pianta sfiorisce.

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Bisogna eliminare il gambo, così da favorire la ricrescita di un nuovo germoglio floreale.

Quando rinvasare

Se la pianta inizia a mostrare segni di cedimento, conviene rinvasare. Tuttavia è utile sapere che il periodo migliore per farlo è nella fase successiva alla sua fioritura. Attenzione: se l’orchidea è in fiore, non va toccata.

Come moltiplicarla

Il modo più semplice per moltiplicare l’orchidea è la via vegetativa, per talea. Si può ottenere prelevando una porzione della pianta per poi farla radicare in un nuovo vaso e con il giusto terriccio. 

Principali problemi

Come tutte le piante, anche le orchidee possono essere colpite da problematiche, che bisogna tempestivamente riconoscere, per risolverle e salvare la pianta.

Foglie gialle

In caso di foglie ingiallite, probabilmente c’è qualcosa di sbagliato nell’uso del fertilizzante o del tipo di acqua. Meglio preferire acqua piovana o demineralizzata, anche quella che si ottiene dal condizionatore.

Anche l’illuminazione potrebbe essere una delle cause delle foglie gialle: bisogna allora spostare la pianta in una zona dove la luce è meno forte e diretta.

Foglie accartocciate

Il problema dell’orchidea con foglie accartocciate dipende dalla scarsità di luce che riceve. Basta collocarla in un posto più illuminato.

Parassiti e malattie

L’orchidea è una pianta resistente, in genere non ha problemi di parassiti ed eventuali malattie.

Ciononostante è possibile osservare marciume, come macchie nere su foglie e fiori, causato da un fungo: è necessario eliminare le parti infette.

Anche la botrite è una malattia fungina che può colpire la pianta, che mostrerà macchie marroni e grigie. Questa dipende da un’elevata umidità. Bisogna rimuovere le parti colpite e bagnare con minor frequenza la propria orchidea.

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