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Il melograno è una pianta di origine orientale coltivata fin dai tempi antichi; appartiene alla famiglia delle Punicacee e la specie da frutto è Punica Granatum. A seconda di come viene gestita, può avere un portamento arbustivo o arboreo, ma senza mai superare l’altezza di 2 o 3 metri.
Si può piantare nel periodo autunnale in una buca profonda, con un terreno ben drenato e irrigazioni che mantengano il terreno umido, ma evitando i ristagni idrici che possono causare danni alle radici. Le concimazioni possono avvenire una o due volte all’anno, generalmente in primavera e/o in autunno per garantire un raccolto abbondante.
Quando piantare il melograno
Per la messa a dimora del melograno il periodo migliore è l’autunno – indicativamente da settembre a novembre – oppure l’inizio della primavera, mentre è da evitare l’inverno e nei periodi eccessivamente piovosi.
Per piantare il melograno in piena terra è necessario scavare una buca di dimensioni abbondanti (almeno il doppio rispetto alla zolla di radici) e miscelare ai primi strati della terra di scavo un po’ di compost o letame maturo. La pianta deve essere posta nella buca ben dritta prima di riempire la buca con terra soffice che andrà poi leggermente compressa e annaffiata. Si può anche mettere un tutore a cui legare l’alberello con una corda elastica.
Il melograno si può coltivare anche a partire dal seme, anche se molti dei melograni che si trovano in commercio sono ibridi e quindi i loro semi potrebbero non dare risultati identici al genitore; se questo aspetto è importante, sarebbe meglio propagare la pianta per talea.
Per coltivare il melograno dal seme è meglio partire a metà dell’inverno: in questo periodo si possono sciacquare i semi, strofinarli con un po’ di carta per togliere la polpa e poi lasciarli asciugare per qualche giorno in modo da evitare che marciscano. Dopo questo procedimento si possono piantare i semi in un terriccio leggero e porre il vaso in una posizione calda e soleggiata, mantenendo il terreno umido. Nel giro di 30-40 giorni i semi germineranno e poi, quando si sarà giunti alla primavera, si starà sviluppando una piantina.
Il periodo della potatura
Il melograno può avere principalmente due forme: a cespuglio (con 3 o 4 branche principali) oppure ad alberello, con un tronco da cui si dipartono i rami ad almeno mezzo metro d’altezza. La forma di base si può quindi indirizzare e mantenere con la potatura.
Se si opta per la forma a cespuglio, dopo la messa a dimora la pianta deve essere spuntata a circa 20 cm da terra, tenendo successivamente le branche principali del cespuglio ed eliminando le altre per sfoltirlo. Se si preferisce la crescita ad alberello si lascerà solo lo stelo principale.
In entrambi i casi devono essere eliminati con apposite forbici da potatura i polloni che tendono a formarsi alla base, che sottraggono energia alla pianta. Le potature si eseguono solitamente nel tardo autunno, dopo la raccolta dei frutti, oppure alla fine dell’inverno, e in genere consistono nello sfoltimento dei rami più interni della pianta. In questa occasione si può anche mantenere la forma della pianta ed eliminare i rami morti o malati.
Come coltivarlo e curarlo
Il melograno è una specie che vive bene in ambienti caldi e temperati e che soffre se la temperatura scende sotto i -10 gradi. Questo non vuol dire che non possa crescere anche nelle regioni del Nord Italia: basterà scegliere una zona riparata e soleggiata e aver cura di stendere uno strato di paglia sul terreno per proteggere le radici dal gelo. Una volta radicato è però abbastanza resistente alla siccità.
Il terreno ideale è sciolto e ben drenato per prevenire i ristagni idrici; in caso di terreno argilloso si può miscelare un po’ di sabbia nella buca dove verrà posta la piantina in fase di impianto oppure aggiungere della sostanza organica come compost o letame stagionato per migliorare il drenaggio.
Per quanto riguarda l’irrigazione, bisogna tenere conto che nel periodo estivo il melograno ha bisogno di una certa quantità di acqua per poter dare frutti in abbondanza in autunno; a questo proposito è utile predisporre un impianto di irrigazione goccia a goccia per mantenere il terreno umido ma non inzuppato. Per questa pianta, infatti, gli eccessi di acqua sono dannosi perché possono provocare spaccature nei frutti o danni alle radici.
Una o due volte all’anno è necessario poi procedere alla concimazione, generalmente in primavera e/o in autunno: si può procedere a distribuire compost o letame maturo sotto la chioma per quanto riguarda le piante di melograno piantate in giardino, mentre il melograno in vaso può essere fertilizzato anche con del concime liquido, seguendo le dosi indicate sulla confezione del prodotto scelto.
I frutti del melograno possono infine essere raccolti circa 6 o 7 mesi dopo la fioritura, quindi nel periodo autunnale: devono essere lasciati maturare completamente sull’albero perché la loro maturazione non continua una volta staccati dall’albero.