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Spettacolare quando in piena fioritura e piuttosto facile da gestire, l’azalea è una pianta tipica da esterno, che però, con le dovute accortezze, può essere tenuta in casa per un breve periodo. Le azalee crescono bene sia in vaso sia in piena terra e fioriscono una sola volta all’anno, nei mesi compresi tra marzo e maggio-giugno. Appartengono al genere Rhodendron, famiglia delle Ericaceae, e sono piante di elevato pregio ornamentale che però richiedono cure e attenzioni per poter manifestare il massimo rigoglio vegetativo e fiorale ed evitare l’insorgenza di gravi alterazioni fisiologiche. Soprattutto se si trovano in ambienti per loro naturalmente poco adatti, come l’interno delle abitazioni.
In particolare, per mantenere in salute in casa le azalee fiorite occorre bagnarle molto e aumentare l’umidità intorno alla chioma. Se possibile durante la notte è meglio spostarle in una stanza fredda o sulle scale. Ma vediamo più nel dettaglio come prendersi cura e coltivare le azalee in casa e in giardino.
Azalea in casa: sì o no?
L’azalea va coltivata all’aperto, in contenitori o in piena terra, eppure, soprattutto con l’approssimarsi dell’inverno, la pianta fiorita rappresenta spesso una scelta molto frequente per arredare l’interno dell’abitazione. Purtroppo però è difficile che duri a lungo per via del clima caldo e asciutto che caratterizza le case durante i mesi freddi. Ecco allora qualche suggerimento utile per riuscire a mantenere in salute e rigogliose questa pianta in casa.
Come coltivarla
L’azalea è una pianta acidofila che ha bisogno di un terriccio specifico a pH inferiore a 6,5. Per mantenerlo tale la pianta deve essere annaffiata con acqua il più possibile priva di calcare; la migliore è quella piovana. Quella di rubinetto deve essere lasciata depositare almeno una notte nell’annaffiatoio dopo aver aggiunto un cucchiaio da tavola di aceto ogni 10 litri di acqua.
La coltivazione in substrati calcarei (pH superiore a 7) si rivela assai dannosa: in tali suoli stentano a crescere, mantengono le foglie piccole e gialle e producono pochi fiori. Il terreno deve essere mediamente pesante e fertile, ricco di humus e torba, o terra acida di bosco. I suoli poco acidi possono essere corretti con abbondanti e frequenti apporti di torba pura: tuttavia tale intervento spesso mostra miglioramenti solo temporanei e risulta generalmente costoso.
Nel caso delle piante tenute in contenitore sul balcone, se il vaso è piccolo e diventa difficoltoso annaffiare correttamente, occorre rinvasare solo dopo la completa sfioritura della pianta. Utilizzare un vaso che sia più grande di almeno 2-3 cm rispetto al precedente, impiegare specifico terriccio per piante acidofile ricordando di stendere sul fondo del vaso (dopo avere ricoperto il foro di scolo con un coccio) uno strato di alcuni centimetri di argilla espansa. Fare attenzione a lasciare scoperto il colletto della pianta e infine annaffiare abbondantemente.
Come curare l’azalea in balcone e in giardino
Le azalee vanno poste a dimora in luoghi freschi e semiombreggiati. Solo nelle zone di mezza montagna sopportano bene anche esposizioni pienamente soleggiate. In zone di pianura l’insolazione intensa e prolungata può determinare invece pericolosi disseccamenti fogliari e blocchi di fioritura. Tollerano molto bene i freddi invernali e le coperture nevose, ma soffrono le gelate tardive di inizio primavera, che possono danneggiare le gemme a fiore.
Per quanto riguarda le annaffiature, le piante di azalea devono essere bagnate spesso soprattutto in prossimità della fioritura e nei mesi più caldi, durante i quali si ingrossano le gemme a fiore che si schiuderanno nella stagione successiva. Soffrono tuttavia molto i ristagni di acqua nel substrato, che compromettono seriamente la vitalità dell’apparato radicale.
Le azalee sono molto esigenti per quanto riguarda gli apporti fertilizzanti, specialmente quando sono coltivate in contenitore (fioriere e vasconi): le concimazioni vanno eseguite sia al momento della messa a dimora, con prodotti organici (letame bovino maturo, stallatico) e chimici solidi, ricchi in azoto, fosforo e ferro, specifici per acidofile (contenenti anche zinco e manganese) sia durante il ciclo di crescita annuale (due volte in primavera, prima e dopo la fioritura, e una volta in autunno).
La potatura generalmente si esegue solamente sugli esemplari di grande dimensione, appena terminata la fioritura ma solo al fine di contenerne le chiome, e non deve essere troppo energica.
Moltiplicare l’azalea
Le azalee sono piante di una bellezza unica, arbusti sempreverdi che regalano una fioritura mozzafiato ogni anno, nel periodo primaverile, di breve durata ma di effetto strepitoso. Per moltiplicare le azalee si può procedere in autunno per via vegetativa (cioè senza l’utilizzo di seme) con la tecnica della propaggine, utilizzando una pianta di partenza adulta, sana e vigorosa. Si tratta di un’operazione facile e poco laboriosa che però richiede un po’ di tempo per concludersi, portando all’ottenimento di una nuova pianta in un paio di anni.
Ecco come fare.
La “propaggine”, così si chiama il rametto sistemato come appena descritto, rimarrà in queste condizioni fino alla primavera successiva, quando la pianta ricomincerà la sua attività vegetativa e nei suoi tessuti tornerà a scorrere la linfa; la stessa che scorre anche all’interno dei tessuti della propaggine, permettendole di radicare e germogliare, emettendo nuove foglie, proprio come in una pianta distinta da quella adulta accanto alla quale si trova.
A questo punto, l’azalea ottenuta potrà essere messa a dimora in un vaso singolarmente: attenzione a usare sempre il giusto terriccio, ossia specifico per piante acidofile. Dopo un breve periodo in vaso, in media tutta la stagione estiva, la nuova pianta potrà essere messa a dimora in piena terra, dove con le cure necessarie, crescerà e si svilupperà.
L’azalea è la pianta che, per antonomasia, si regala alla festa della mamma, ma ci sono anche tante altre piante fiorite che possono essere regalate per celebrare questa ricorrenza.