Curare la siepe: otto lavori indispensabili

In questa stagione bisogna curare la siepe per avere garantita una buona ripresa vegetativa in primavera. Ecco gli otto lavori indispensabili.

Alessandro Mesini
A cura di Alessandro Mesini
Pubblicato il 01/11/2018Aggiornato il 01/11/2018
Curare la siepe: otto lavori indispensabili

Spesso consideriamo la siepe come un manufatto, un muretto, specie se è formata da specie sempreverdi con fioritura limitata e cambiamenti stagionali poco visibili. Invece adesso è indispensabile curare la siepe, soprattutto in vista dell’arrivo dell’inverno. Ecco un elenco completo dei lavori necessari, da tenere a portata di mano.

Pulizia del terreno

Adesso occorre tenere pulito il terreno ai piedi della siepe, eliminando le malerbe che si sviluppano e che fanno concorrenza per acqua e nutrimento. Si tolgono manualmente e poi si esegue una leggera sarchiatura senza arrivare a incidere sugli apparati radicali. Per curare la siepe è un’operazione necessaria. 

Nutrizione

Se il terreno ai piedi delle siepi non è stato lavorato per anni e quindi adesso è compatto, smuoverlo consente di interrompere la risalita capillare, eliminare gli apparati radicali delle infestanti e inglobare nello strato superficiale un buon terricciato di letame maturo o di compost per apportare anche sostanza organica: l’ideale è circa 5/8 kg per metro lineare di siepe. Non somministrate fertilizzanti minerali perché la quota prontamente assorbibile dell’azoto darebbe alla pianta uno stimolo per rientrare in vegetazione poco prima dell’arrivo del freddo.

Pacciamatura

Una delle operazioni principali per curare la siepe consiste nello stendere uno strato di materiale pacciamante ai piedi della siepe riduce la ricrescita delle malerbe e il consumo d’acqua, oltre a proteggere gli apparati radicali da forti sbalzi termici. Ognuno potrà utilizzare il materiale che ha a disposizione: si potranno trinciare le potature sane del giardino per fare un cippato casalingo, o ammucchiare le foglie da tenere ferme, nella attesa che si compattino, con ramaglie o reti; è idonea anche l’erba sfalciata, o le malerbe, solo dopo averla fatta seccare sul prato.

Potature e tagli di stagione

Per curare la siepe, prima dell’inverno, possiamo regolare il profilo delle siepi geometriche come bosso, carpino, ligustro o tuie. Non eseguire tagli pesanti; per un lavoro a regola d’arte aiutiamoci tendendo un cordino lungo il profilo così da non fare ondulazioni.  Si tratta di leggere spuntature e non di una potatura vera e propria perché un intervento classico stimolerebbe la crescita di nuovi germogli ricchi d’acqua che ben poche possibilità avrebbero di sopravvivere una volta esposti ripetutamente al gelo dell’inverno. Se ancora non lo avete fatto, ∫ Per la buddleia questa avvertenza è importante perché le cime fiorite si caricano facilmente di neve e potrebbero causare la rottura dei rami. Per oleandri e caryopteris, piante più sensibili al freddo e coltivate in piena terra dove l’inverno è mite, accorciate i rami eliminando il terzo finale. Osserviamo attentamente le siepi per verificare che non vi siano rami spezzati, e nel caso ridefiniamo il taglio, o morti, da recidere alla base ma restando ancora sul secco.

Controllo sanitario

Curare la siepe prevede anche un controllo sanitario. Occorre osservare attentamente ogni pianta, dall’alto verso il basso e viceversa, per evidenziare piccoli focolai di problematiche sanitarie che nella fretta possono essere sfuggite. Questi piccoli problemi vanno eliminati con il taglio subito perché in primavera il problema potrebbe ripresentarsi molto amplificato. Disinfettate le cesoie passando da una pianta all’altra e bruciate quanto tagliato. Quando arriverà una netta diminuzione delle temperature, eseguite un trattamento a base di rame: ha una funzione preventiva e favorisce l’indurimento dei tessuti e l’entrata in fase di riposo della pianta.

Sostituzione di una singola pianta

Se una pianta è morta all’interno della siepe, è il momento giusto per sostituirla. Ma prima occorre valutare se le restanti potranno colmare il vuoto lasciato nel giro di due-tre stagioni o se è necessario procedere alla messa a dimora.
In ogni caso, bisogna eliminare la pianta morta con tutta la zolla, senza conservare il terreno. La ragione è semplice: diverse specie emettono sostanze tossiche per i propri simili così da limitare la concorrenza a livello radicale, quindi per favorire la crescita iniziale del nuovo soggetto è meglio porlo in un ambiente non ostile.
Scavare una buca profonda il doppio del vaso, disporre sul fondo materiale drenante, terriccio, fertilizzanti organici a lenta cessione e altro terriccio, facendo strati successivi e non interrare il colletto. Lasciare una piccola dolina intorno al nuovo soggetto così da poterlo comodamente bagnare per allagamento più della siepe adulta.
Nello scavo della buca si incontreranno le radici delle piante vicine: tagliarle con le cesoie senza ferirle o sfibrarle per ridurre al minimo le potenziali via d’ingresso dei patogeni.
Nella scelta del nuovo soggetto abbiate cura di prenderlo già di buone dimensioni e della stessa varietà di quella originaria per non trovarvi, per esempio, una fotinia di colore diverso.

Legature

Per le siepi che tendono ad aprirsi sotto il carico di neve è giunto il momento di eseguire le legature, ma anche la semplice predisposizione di cavi di appoggio per quelle lineari. Non è mai abbastanza presto perché i danni più gravi si hanno in concomitanza della prima nevicata quando pochi hanno messo in opera le protezioni necessarie. L’ideale è usare il cordino di materiale plastico cavo.

Irrigazione sotto controllo

Una volta assestate, già nel secondo anno dall’impianto, le siepi non dovrebbero avere più bisogno di irrigazioni se non interventi di soccorso a fronte di grande caldo o perdurante mancanza di precipitazioni. Gli ultimi anni ci hanno insegnato che le annate fortemente siccitose e con temperature sopra la media non sono più eventi del tutto eccezionali ma si ripetono a cadenza piuttosto ravvicinata. L’impianto di irrigazione potrebbe essere importante, soprattutto per le siepi sottoposte a tagli ripetuti che vanno incontro a una perdita di massa verde rilevante, che avranno ferite aperte che disperdono linfa, e che sono stimolate ad avere una crescita per reazione al taglio rapida e forte. Anche in questa stagione e in vista della prossima, potrebbe essere necessario irrigare la siepe perché anni come quello passato, con precipitazioni invernali al minimo, sono un rischio per la vitalità e la salute delle piante. Chi non l’avesse predisposto la scorsa primavera, adesso può sistemare una semplice ala gocciolante con attacco rapido da aprire e attaccare al rubinetto solo quando occorre bagnare.

Con le rose

Chi ha una siepe di rose, oltre alla manutenzione ordinaria, deve sorvegliare sulla presenza dei polloni. Vanno eliminati non tagliandoli come si è istintivamente portati a fare ma scoprendo il piede fino al loro innesto e strappandoli con forza.

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