È ora di seminare l’Agapanthus

A inizio autunno gli Agapanthus avranno formato i frutti. Si tratta di aprire le capsule, raccogliere i semi e piantarli al più presto. Vediamo come si fa.

Anna Zorloni
A cura di Anna Zorloni
Pubblicato il 18/10/2022Aggiornato il 24/10/2022
agapanthus

L’esuberante fioritura estiva degli agapanti (Agapanthus spp., famiglia delle Amaryllidaceae) è ormai finita da tempo, poiché avviene a luglio e per un breve periodo. Sono specie bulbose caratterizzate da voluminosi ciuffi di foglie nastriformi, lunghe 40-60 cm, arcuate, alla base delle quali, a inizio estate, si ergono uno o più steli fiorali, alti fino a 120 cm ed eretti, solitamente cavi. All’apice di questi si sviluppa un’infiorescenza a ombrella, composta da numerosi fiorellini tubuliformi di colore tipicamente blu-azzurro, ma anche bianchi. In poche settimane, i fiori appassiscono e seccano. Ciò che rimane sono le vigorose infiorescenze globose, portate all’apice dello stelo fiorale. A fine fioritura, in genere, si recidono le infiorescenze alla base, così da non indebolire la pianta. Volendo ottenere i semi, si devono lasciare le infiorescenze sulla pianta, così si formeranno delle piccole capsule, inizialmente verdi, con dentro i semi. In questo periodo dell’anno le capsule saranno secche, di colore marrone e si potranno estrarre i semi per effettuare immediatamente una nuova semina.

La raccolta dei semi

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In queste settimane si può procedere all’estrazione dei semi dalle capsule. Quando saranno secche, tenderanno ad aprirsi da sole, liberando i semi. I semi dell’agapanto sono ovali e appiattiti, lunghi circa 1 cm e di colore nero: si possono estrarre con facilità e conservarli dentro una bustina di carta, in un luogo fresco e asciutto, fino alla semina, nel caso la si voglia eseguire a primavera. Nel caso di semina autunnale, invece, i semi vanno interrati appena raccolti.

La terrina con il substrato

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È consigliabile eseguire la semina in una terrina o in un vassoio per semina (alveolato o no) profondo 6-8 cm, preferibilmente dotato di fori basali per il drenaggio. Alcuni vassoi per semina sono dotati di coperchio trasparente, con bocchette di aerazione laterale e sono perfetti perché garantiscono anche l’aerazione. Si utilizzi un terriccio morbido e ben drenante, miscelato ad agriperlite o sabbia grossolana. È possibile fare pre-germinare i semi su un foglio di carta assorbente inumidito: in pochi giorni emetteranno la radichetta. A questo punto potranno essere inseriti nel semenzaio, aiutandosi con un bastoncino per fare i singoli fori, in cui verranno inseriti uno per uno, con la radichetta rivolta verso il basso. Vanno coperti con uno strato sottile di ulteriore terriccio e compattati. Infine si innaffia delicatamente a pioggia, con uno spruzzino, in modo da non smuovere terra e semi. Il terriccio deve essere inumidito, mai troppo bagnato.

Lo sviluppo

La terrina con i semi dovrà essere conservata in un luogo protetto dal freddo, con temperatura non inferiore ai 15 °C e luminoso (va bene anche in semiombra). La germinazione, in condizioni di temperatura ottimale, avviene nel giro di 4-5 settimane. A primavera, le plantule potranno essere trasferite in vasetti singoli, sempre con terreno morbido e ben drenante, dove proseguiranno il loro sviluppo e la formazione del bulbo. Nelle prime fasi di sviluppo è bene proteggerle dal sole diretto, poiché i tessuti sono ancora delicati: meglio tenere le piantine in mezz’ombra. Gli esemplari ottenuti da seme hanno uno sviluppo piuttosto lento e per regalare la prima fioritura sarà necessario attendere in media tre anni. Infine, è bene sapere che le piantine ottenute da seme non sempre presentano caratteristiche identiche a quelle della pianta-madre da cui sono stati prelevati i semi.

Sudafricana spettacolare

Gli Agapanthus sono piante originarie del Sudafrica. Le specie reperibili in Italia sono: A. africanus, A. campanulatus e A. inapertus, tutte sempreverdi, suscettibili al freddo e anche al ristagno idrico. Sono presenti sul nostro mercato anche gli ibridi di altre specie, a foglia caduca, diffusi nelle zone interne sudafricane, che superano con maggiore facilità gli inverni dell’Italia continentale.

Le cure

L’agapanto, come tutte le bulbose, non vuole assolutamente concimazione azotata e perisce miseramente con la letamazione. Ha bisogno di sole e di irrigazioni costanti, soprattutto nel periodo estivo. Il terreno ideale è formato da 3 parti di terreno fibroso, una parte di terriccio di foglie ben decomposte e parte di concime mature e mezza parte di sabbia. Come già detto, gli ibridi a foglia caduca sono più resistenti al freddo delle specie originarie sempreverdi ma, soprattutto nelle regioni con inverni nevosi, è utile pacciamare il suolo con terriccio e foglie. In caso si scelga di coltivarli in vaso, questo deve essere di grosse dimensioni. 

Il consiglio

Per vedere uno spettacolo straordinario, si suggerisce di visitare Villa della Pergola ad Alassio (Savona), dove da giugno fioriscono migliaia di Agapanthus. 

 

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