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Chi sogna di decorare la casa con le piante fiorite anche in pieno inverno, magari proprio a Natale, deve attivarsi adesso. Esiste infatti la possibilità di ottenere una fioritura anticipata con la pratica della “forzatura”, frequentemente applicata anche nei vivai; richiede almeno 3 mesi e deve essere messa in atto tra metà settembre e metà ottobre. Le piante che più si prestano alla forzatura sono le bulbose che normalmente fiorirebbero a inizio primavera, ovvero giacinti, narcisi, muscari, crochi e tulipani. Per procedere è indispensabile avere a disposizione dei bulbi di buona qualità, che siano sani e robusti, privi di imperfezioni, compatti e con la puntina verde, ovvero con il germoglio appena visibile. Inoltre, servono i contenitori adeguati, adatti ad accogliere un solo bulbo.
Il contenitore giusto
Per la coltivazione forzata delle blbose, in genere si ricorre a un vaso di terracotta del diametro di 10 -12 cm, quindi poco maggiore rispetto al diametro del bulbo stesso. Sul fondo si mette uno strato di argilla espansa (2 cm), per garantire il giusto drenaggio, seguito da uno strato di terriccio composto da terriccio universale, torba e sabbia, in parti uguali, sul quale verrà appoggiato il bulbo, ricoperto dal terriccio in modo tale che la sua punta rimanga appena al di fuori della superficie.
La forzatura: di che cosa di tratta
La “forzatura” è una tecnica che consiste nel sottoporre il bulbo a una successione di fasi, caratterizzate da temperatura e luce diverse, combinate in maniera sapiente. In questo modo si potrà indurre lo sviluppo anticipato della pianta fino alla fioritura. Le fasi che costituiscono la forzatura sono fondamentalmente tre:
Fase 1.
I vasi dovranno essere mantenuti per circa 2 mesi (40-60 giorni in base alla specie) in un luogo fresco, asciutto e ombreggiato, per esempio in un locale non riscaldato della casa, come la cantina, dove la temperatura sia compresa tra un minimo di 4-5°C (non al gelo!) e un massimo di 10 °C circa. Va bene anche il balcone di casa, ma in posizione ombreggiata, ricoprendoli con foglie secche o paglia, in modo tale da mantenere la giusta umidità.
Fase 2.
Passata la prima fase, si potrà notare che il bulbo avrà emesso le prime radichette e ingrossato il germoglio apicale. A questo punto lo si dovrà spostare in un luogo più caldo (15-18°C), ma sempre al buio, per far sì che il germoglio si allunghi più velocemente. Per garantire il buio si può ricoprire il bulbo con un cono di cartoncino. Nel giro di pochi giorni, il germoglio si allungherà fino a formare il bocciolo: il tempo necessario è variabile, i narcisi sono quelli più veloci e richiedono pochi giorni, mentre i giacinti anche un paio di settimane. Durante tutto questo periodo, il terriccio deve essere mantenuto leggermente umido, intervenendo, se necessario, con piccoli apporti idrici.
Fase 3.
A questo punto, il bulbo può essere esposto alla luce di casa, dove completerà lo sviluppo del bocciolo fino alla fioritura. Per poter prolungare la durata della fioritura, è bene mantenere il vaso a una temperatura ottimale di circa 18 °C, lontano dai termosifoni e dalla luce del sole che filtra attraverso i vetri delle finestre (che ne danneggerebbe i tessuti fogliari delicati), altrimenti la fioritura durerà pochi giorni.
Attenzione!
Si tenga presente che i bulbi forzati, una volta sfioriti, non potranno essere forzati una seconda volta: potranno, però, essere interrati in un angolo del giardino dove riprenderanno il loro ciclo naturale quindi fioriranno in primavera.