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Nolina è una pianta particolarmente apprezzata sia per l’aspetto buffo (viene anche spesso chiamata “piede d’elefante”), sia per la sua presunta capacità di depurare l’aria dalle impurità, motivo per cui viene definita una pianta “antismog”, con riferimento al fumo di sigaretta.
È inoltre facile da coltivare, e chiunque ne potrà possedere una con elevate probabilità di successo.
Perché si chiama la pianta mangiafumo
Della nolina si decantano le presunte proprietà depurative, che le consentirebbero di assorbire gas e fumi nocivi senza subirne le conseguenze. Motivo per cui rientra nella lista di piante antinquinamento da tenere in casa, come il ficus e lo spatifillo.
Tuttavia non ci sono studi scientifici che attestino questo suo “potere”. Secondo la credenza popolare sarebbe efficace nell’assorbire alcune sostanze tossiche dell’aria e migliorare la qualità dell’ambiente, limitatamente agli appartamenti domestici.
Come coltivare la nolina, pianta antismog
La nolina cresce liberamente in natura, ma si può coltivare anche in vaso in appartamento. Si comprende immediatamente che, data la sua origine, cresce in pieno sole e tollera abbastanza bene l’assenza di acqua, per alcuni periodi, come la maggior parte delle piante succulente.
Dove posizionarla
Per mantenere il suo fogliame rigoglioso e verde, con il tipico aspetto a ciuffetto, necessita quindi di tanta luce. In caso di carenza di luminosità, inizierà a mostrare segni di sofferenza, con ingiallimenti fogliari, caduta e chioma rada. È necessario tenerla lontana da fonti di calore o da correnti d’aria fredda, quindi termosifoni o aria condizionata, o da zone con spifferi d’aria.
In estate è possibile spostare la pianta all’esterno, sul balcone, in posizione luminosa, dove non venga raggiunta dai raggi diretti del sole nelle ore centrali della giornata.
Caratteristiche e come curarla
Comunemente conosciuta come pianta antifumo, la nolina è certamente molto longeva per cui diffusa negli appartamenti. Il nome effettivo della pianta, però, è un altro: si chiama Beaucarnea recurvata. Appartiene alla famiglia Asparagacee (piante angiosperme monocotiledoni), a cui appartiene anche la yucca, e proprio come quest’ultima, la nolina è originaria delle aree semidesertiche del Messico.
Il suo aspetto scultoreo e particolare, ma dalla evidente allure tropicale, la rende tra le specie più amate e regalate. È formata da un tronco dalla base allargata a fiaschetta, simile a quello delle palme, che funge da riserva d’acqua, che si allunga verso l’alto fino a portare un ciuffo di foglie verdi nastriformi, lunghe oltre 1 metro e larghe 1-2 cm, riunite in una decorativa rosetta apicale, ricadente verso il basso.
In natura, questa pianta può raggiungere le dimensioni di un albero, ma negli ambienti domestici, se coltivata in vaso in appartamento, si mantiene entro 1 – 1,5 m di altezza.
Facile da curare, in base alle sue caratteristiche è necessario garantire alcuni aspetti fondamentali per apprezzarne la crescita, seppur lenta, ma rigogliosa.
Vaso
Non ha bisogno di grandi spazi: il vaso deve essere appena più largo (di 2-3 cm al massimo) rispetto alla base del tronco della pianta, meglio di terracotta perché più pesante e stabile, e che consente una corretta traspirazione a livello radicale. Se si opta per un vaso in plastica, meglio appesantirlo con uno strato di ciottoli sul fondo, utili anche per il drenaggio.
Tutti i vasi devono essere dotati di fori basali per lo sgrondo di eventuale acqua in eccesso: il drenaggio è importantissimo per la salute della pianta. Bisogna evitare gli eccessi idrici e i ristagni di acqua nel sottovaso.
Acqua
Richiede pochissima acqua, soprattutto d’inverno, poiché il suo fusto succulento e ingrossato alla base ne contiene già molta. Evitare comunque che il terreno si asciughi completamente. Dalla primavera, con l’innalzarsi delle temperature, le sue richieste idriche aumenteranno e si dovranno incrementare anche le irrigazioni, ma sempre con molta moderazione.
Temperatura
Tollera bene le alte temperature, ma poco quelle basse. Solitamente, secondo gli esperti, non va tenuta in ambienti sotto i 10 gradi.
Acari
La permanenza in un ambiente caldo e secco favorisce lo sviluppo degli acari, o ragnetti, tra le foglie. Nel caso di attacco si potrà notare tra queste la presenza di sottili ragnatele e, nei casi più gravi, la decolorazione della lamina fogliare dovuta all’attività di suzione di questi parassiti, che si nutrono a spese della pianta succhiandone la linfa.
È necessario intervenire con un prodotto acaricida, il cui utilizzo sia ammesso in ambiente domestico. Per evitare il proliferare degli acari, è necessario aumentare l’umidità ambientale ricorrendo all’utilizzo di umidificatori e nebulizzazioni della chioma con acqua demineralizzata a temperatura ambiente.
Concime
Considerata la poca quantità di terra che la pianta ha a disposizione in vaso, serve la concimazione: da fine febbraio a ottobre, occorre fornire ogni 15-20 giorni, un fertilizzante specifico per piante verdi, meglio in formato liquido, da diluire nell’acqua d’innaffiatura.
Polvere e lucidatura delle foglie
Il folto fogliame della nolina può apparire spento quando l’accumulo di polvere ostruisce i pori dei tessuti fogliari: in questa condizione diminuisce l’efficienza fotosintetica e conseguentemente la possibile depurazione dell’aria in casa. Pertanto è importante spolverare regolarmente le foglie della pianta con un panno morbido e leggermente inumidito per eliminare la patina di polvere e pulviscolo che vi si è depositata. Anche i lucidanti fogliari possono essere utili, se usati correttamente e con estrema moderazione, in quanto possono ostruire i pori delle foglie.