I peperoncini adesso tornano in casa

Per assistere alla maturazione dei peperoncini sulle nostre piante in vaso, basta spostarli all’interno, in appartamento oppure sulle scale. Così potremo raccoglierli e usarli per le nostre ricette di Natale.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 01/12/2013Aggiornato il 01/12/2013
peperoncini

Le piante di peperoncino coltivate in vaso possono essere considerate a tutti gli effetti delle piante perenni a vita breve: vivono infatti dai tre ai cinque anni se sono portate al riparo durante il periodo invernale, ovvero dalla fine di ottobre fino a primavera, in modo da non essere esposte a temperature inferiori ai 15°C. Le piante eventualmente coltivate in giardino vanno trapiantate in vasi di terracotta, preferibilmente profondi e ritirate come i peperoncini tenuti sul balcone durante la bella stagione. Con l’ingresso in casa, i frutti prodotti potranno giungere a maturazione e decoreranno la pianta fino oltre Natale. A cavallo tra il mese di dicembre e l’inizio di gennaio, i peperoncini inizieranno a cadere insieme alle foglie, ma non bisogna preoccuparsi, questo fenomeno segna l’inizio del riposo vegetativo che si interromperà nel mese di febbraio. Le piante rigogliose, sane e robuste sono quelle che avranno maggiori possibilità di superare la brutta stagione. In particolare le specie che affrontano con maggiore successo il passaggio da una primavera all’altra sono quelle di Capsicum frutescens, come il tabasco molto piccante per esempio, e quelle di Capsicum baccatum la cui cultivar più conosciuta è l’Aji Amarallio originario del Perù.

Dove collocare i peperoncini

 

I vasi vanno ritirati in luoghi luminosi e freschi ma lontano da fonti di calore come termosifoni o stufe; sono indicati soggiorni assolati, davanzali o vani scala vetrati.

I vasi di peperoncino vanno ritirati in luoghi luminosi e freschi ma lontano da fonti di calore come termosifoni o stufe; sono indicati soggiorni assolati, davanzali o vani scala vetrati.

Dopo la caduta dei frutti è necessario che la pianta venga potata: vanno rimossi i frutti secchi e i rami avvizziti. In caso contrario quando sopraggiungerà la primavera la pianta sarà esausta avendo continuato la vegetazione per tutto l’inverno.

Dopo la caduta dei frutti è necessario che la pianta di peperoncino venga potata: vanno rimossi i frutti secchi e i rami avvizziti. In caso contrario quando sopraggiungerà la primavera la pianta sarà esausta avendo continuato la vegetazione per tutto l’inverno.

Le annaffiature dovranno essere regolari fino alla maturazione dei frutti, poi andranno ridotte fino al mese di febbraio mentre le concimazioni del tutto sospese. E’ importante che l’acqua utilizzata sia a temperatura ambiente.

Le annaffiature ai peperoncini dovranno essere regolari fino alla maturazione dei frutti, poi andranno ridotte fino al mese di febbraio mentre le concimazioni del tutto sospese. E’ importante che l’acqua utilizzata sia a temperatura ambiente.

A primavera

Con il ritorno della nuova stagione, riprendere a bagnare e somministrare un fertilizzante da aprile quando, con il ritorno della primavera, le piante potranno tornare all’aperto, meglio ancora se si ha la possibilità di metterle a dimora in terra fresca.

Tante varietà piccanti

Il peperoncino, considerato un ingrediente caratterizzante la cucina mediterranea, in realtà è originario del Sud America. Appartiene alla famiglia delle Solanaceae, al genere Capsicum. Le specie più conosciute sono cinque: C. annuum, C. baccatum, C. chinense, C. frutescens e C. pubescens.

Paprika

Capsicum annuum, conosciuto come il classico peperoncino rosso, è il più diffuso in Italia insieme al peperoncino di Cayenna e al Jalapeno. Da queste varietà si ottiene la paprika, una polvere dai vari gradi di piccantezza ottenuta dalla mistura di peperoncini della specie annuum più o meno forti, essiccati e ridotti in polvere. Italiana è la varietà nota come Jackpot Red, un peperoncino carnoso che ben si presta ad essere consumato ripieno.

Tabasco

Alla famiglia del Capsicum frutescens appartiene il Tabasco, un peperoncino dalla colorazione rosso accesa che cresce con una forma allungata, molto succoso, che ha un elevato grado di piccantezza. È un peperoncino molto diffuso negli Stati Uniti perché alla fine dell’800 si iniziò ad impiegarlo per produrre la famosa salsa oggi conosciuta in tutto il mondo con l’omonimo nome.

Habanero

Capsicum chinense racchiude invece i peperoncini più piccanti in commercio e quindi una delle cultivar più antiche e conosciute a livello internazionale: l’Habanero. I suoi frutti, a forma di lanterna dall’apice allungato si trovano nei colori bianco, arancione, rosso, e marrone detto chocolate.

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