A metà ottobre a Milano abbiamo avuto modo di osservare il grande maestro di Ikebana, Marcel Vrignaud, realizzare diverse composizioni che successivamente sono rimaste esposte al Mudec (Museo delle culture) per due giorni: grande fascino a disposizione di tutti gli appassionati, e non solo. Ecco le più belle.
Ikebana è un’antica arte tradizionale giapponese di composizione floreale realizzata con fiori recisi e materiale naturale, che favorisce un percorso di ricerca personale verso l’armonia. Nasce dall’osservazione della natura e dell’alternarsi delle stagioni ed è basata su precise regole, codificate da secoli, che valorizzano il vuoto, l’asimmetria, l’essenzialità.
Lo scorso 13 ottobre, il Garden Club Chapter Ikebana di Milano ha invitato per una dimostrazione pubblica nella prestigiosa sede del Mudec (il Museo delle Culture, in via Tortona a Milano), Marcel Vrignaud, Grand Maitre dell’Ohara School Ikebana in Francia. Il maestro ha realizzato diverse composizioni davanti a un pubblico numeroso e curioso.
Ecco le più belle.
Un vaso bianco, che si sviluppa in altezza , viene valorizzato dal ramo di agrumi, con due Leucospermum gialli e dai fiori della guzmania. Per “collegare” il bordo del vaso alle piante sono state messe alcune foglie di dracena.
In questo vasto dalla bocca stretta e lunga, si posiziona un ramo di vite spoglio (elemento di stagione) da un lato e un tronchetto di dracena dall’altro. In mezzo, per raccordare gli elementi il maestro inserisce dei girasole (dopo aver tolto le foglie, incompatibili con quelle della dracena). Per richiamare la forma “attorcigliata” del ramo di vite, si inseriscono due foglie di pandanus annodate. Le foglie di pandanus si prestano alla decorazione floreale perché rimangono rigide quando piegate.
In questo vaso a forma di stella il primo elemento inserito è un ramo di rosmarino secco, posizionato al contrario, per dare verticalità alla composizione e perché in questo modo la forma risulta più interessante. Quindi si inseriscono una guzmania e un amaryllis bianco. Un trucco per fare durare l’amaryllis: questo fiore ha il gambo cavo. Per farlo durare a lungo basta riempirlo d’acqua e chiudere il fondo con un pezzetto di ovatta. Infine per creare il “raccordo” tra composizione e contenitore si inseriscono dei rami di Evonimo europeo, carichi di piccole bacche, che ricadono dolcemente ai lati.
Questo è un grande vaso, importante per forma e dimensioni. Il maestro Ikebana sceglie un ramo di kaki con alcuni frutti (il kaki è una pianta molto amata in Giappone) e poi alcuni rami di amaranto e di eliconia che sono in scala con le dimensioni dell’insieme. L’importante è che a composizione sia un po’ asimmetrica e che abbia rami ricadenti.
Questa splendida composizione doppia Ikebana si chiama “Paysage” perché rappresenta la natura di un paesaggio di stagione. È doppia perché si sviluppa su due vasi bassi. Nel primo, il maestro ha collocato una grossa radice, che rappresenta la montagna, e poi sono stati aggiunti altri elementi che rappresentano la stagione: le foglie di iris secche, le bacche di rosa canina, un ramo con foglie colorate… Il piatto con l’iris è stato riempito d’acqua, il laghetto, in cui è stata inserita qualche foglia di felce. Sullo sfondo le graminacee (spighe di miscanthus) per dare movimento e leggerezza.