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Molte sono le piante che si possono tenere in appartamento, prevalentemente in salotto e in cucina, ambienti luminosi e accoglienti, quelli più vissuti durante la giornata. Anche la stanza da bagno offre un microclima adatto alla coltivazione di alcune piante, sia per la presenza di luce, sia per l’elevata umidità che solitamente vi regna: è l’ambiente migliore per le felci. In particolare per Nephrolepis exaltata, felce appartenente alla famiglia delle Lomariopsidaceae, anche chiamata “felce di Boston” nella varietà N. exaltata ‘Bostoniensis’.
Si tratta di una specie sempreverde di origine tropicale, caratterizzata da un folto ciuffo di foglie pinnate, leggere e ricurve, lunghe fino a 1 metro in natura, meno quando coltivata in vaso, di colore verde brillante. Se nella stanza da bagno la felce trova la posizione giusta ed è irrigata regolarmente, si manterrà verde e rigogliosa, rendendo più vivo l’ambiente casalingo per tutto l’inverno.
Esigenze limitate per la felce
Le condizioni ideali per la crescita della felce nella stanza da bagno sono due:
– luce a sufficienza, meglio se soffusa, filtrata da tende leggere. La pianta non deve mai essere in contatto con i raggi diretti del sole, soprattutto nelle ore centrali della giornata, che ne brucerebbero le foglie;
– discreta umidità dell’aria, poiché ambienti troppo secchi non giovano a questa pianta. Perfetto quindi il bagno, dove dopo la doccia l’aria è sempre satura di umidità. Se per un periodo, soprattutto nelle giornate più calde, l’aria della stanza da bagno fosse troppo asciutta, è meglio nebulizzare le foglie con acqua a temperatura ambiente, possibilmente poco calcarea; un vero toccasana per questa pianta.
Substrato e acqua, equilibrio delicato
Il terriccio più indicato per la coltivazione delle felci è un normale substrato di tipo universale, preferibilmente fertile, misto con torba (un quarto) e sabbia (un quarto). Anche il substrato deve essere mantenuto costantemente umido, condizione che può essere ottenuta, oltre che con le giuste bagnature, anche con l’utilizzo di un sottovaso in cui tenere sempre un po’ d’acqua.
Ovviamente bisogna fare attenzione a non lasciare il terriccio zuppo d’acqua; in questa condizione si potrebbe provocare lo sviluppo di malattie fungine e marciumi radicali e del colletto.
Per ottenere questo delicato equilibrio è necessario garantire un buon drenaggio dell’acqua in eccesso ed evitare i ristagni: la pianta va annaffiata, in genere, quando tutta l’acqua nel sottovaso è stata assorbita e il terreno tende ad asciugarsi: in media tutti i giorni durante l’estate, più di rado in questo periodo (ogni 2-3 giorni in base alle temperature).
Il clima migliore per la felce
La temperatura della stanza da bagno, mediamente è di 20-22 °C, ideale per questa pianta, che soffre, invece, il freddo, non sopportando valori inferiori ai 10°C: attenzione, inoltre, che non sia raggiunta da spifferi d’aria fredda, né che sia troppo vicina ai termosifoni.
Serve il concime per la felce
Per avere una felce sempre verde, folta e rigogliosa, è utile somministrare un fertilizzante specifico per piante verdi, solitamente in formato liquido, da diluire nell’annaffiatoio alle dosi indicate in etichetta. La concimazione si esegue generalmente da primavera a fine estate, una volta ogni 10 giorni circa. In questo periodo si possono interrompere le somministrazioni di concime fino alla prossima primavera.