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La giusta posizione è il primo passo per far sì che le nuove piante di casa non deperiscano in pochi mesi, ma prosperino e crescano tanto da doverle rinvasare in un contenitore più grande e ci stupiscano con una nuova fioritura. Acqua e fertilizzanti sono per le piante quello che potrebbe essere il carburante per un’autovettura, ma è la luce, come l’avviamento, che consente di utilizzarli. Senza luce, acqua e nutrienti non servono a nulla. Prima di acquistare una pianta per la casa, occorre quindi sapere già in quale posizione collocarla; è sulla base della luce disponibile in quel punto che si deve effettuare la scelta.
L’importanza della misurazione
La luce consente alla pianta di eseguire la fotosintesi clorofilliana e costruire sostanza organica che servirà per sostenere la vegetazione. Non tutte le piante hanno bisogno della stessa quantità di luce, perché sono originarie di habitat diversi. Alcune, in natura, vivono in pieno sole, altre sono tipiche della zona ombrosa della giungla, dove la luce è presente, ma sempre diffusa. Oltre alla posizione in casa e alla luce che riceveranno, bisogna conoscere quali sono le loro esigenze. Per gli appassionati di piante, si suggerisce l’acquisto di un esposimetro (di costo contenuto) che serve per misurare i lux, ovvero quanta luce effettivamente è presente in un preciso punto della stanza. Basta posizionare l’esposimetro dove vorremmo collocare le piante e leggere il risultato:
- se il valore misurato è fra 500 e 2500 lux significa che c’è bassa luminosità e la posizione è adatta a piante come Aglaonema, Aspidistra e Monstera
- una misurazione compresa fra 2500 e 10000 lux è ideale per Chlorophytum, Dieffenbachia e Dracaena
- Crassula, Dendrobium e Beaucarnea sono piante adatte ad alta luminosità fra i 10000 e i 20000 lux
- per misure superiori (altissima luminosità), sono indicate Aloe, Schlumbergera e le orchidee Vanda.
Altri elementi da valutare
In casa, i primi fattori che possono diminuire la quantità di luce che le piante ricevono sono tendaggi e tapparelle. Spesso, non ci si rende conto che abbassare le tapparelle o tirare le tende quando si va al lavoro o si esce di casa, crea un buio dannoso alle piante. Anche le zanzariere, per quanto non sia così evidente, riducono la luminosità interna e, se questo fattore è poco rilevante in estate, diventa più importante quando le giornate si accorciano e diminuisce l’intensità del sole. La polvere che si deposita sulle foglie, se non pulite con regolarità, finisce per riflettere parte della luce che non sarà sfruttata dalle piante. È quindi importante una regolare pulizia (bisettimanale), con un panno asciutto per rimuovere la polvere e poi con uno umido per idratarle. Altra tecnica importante è ruotare il vaso di un quarto di giro ogni volta che si bagnano i vasi, così che non si creino un lato anteriore rigoglioso e uno posteriore spoglio. Anche le pareti scure delle stanze assorbono luce e non la riflettono, riducendone la luminosità.
Scegliere la finestra giusta
Quando si parla di finestre, in base al loro orientamento, occorre sempre considerare altri fattori:
- la distanza della pianta dalla finestra: questa dovrebbe essere di un metro circa per avere tutta l’illuminazione potenziale
- la presenza di alberi con chioma espansa: durante l’estate può ombreggiare le finestre
- l’ombra gettata da altre costruzioni: è importante soprattutto in città e ai piani bassi dove la luce diretta arriva a terra solo nelle ore centrali.
Le lampade specifiche
Durante l’inverno la luce delle finestre può non essere sufficiente alle piante e non basta accendere le lampadine delle nostre stanze per aiutarle. In questa stagione può essere utile dotarsi di lampade che emettano una luce specifica, con una particolare lunghezza d’onda, secondo il fine da conseguire. Lo spettro visibile della luce va da 380 a 750 nm, ma non tutta è utile alle piante. Lo spettro fra i 400 ed i 500 nm, corrispondente alla fascia cromatica dal blu al viola, è quella che la clorofilla assorbe maggiormente: è ideale per stimolare la fotosintesi e la crescita delle piante. Lo spettro che corrisponde al rosso, dai 620 ai 780 nm, stimola maggiormente fioritura e fruttificazione.
Questi tipi di lunghezza d’onda possono essere forniti con lampade specifiche per emettere queste radiazioni. Oggi le più impiegate sono lampade specifiche per piante a LED: è vero che costano leggermente di più di quelle normali ma, per contro, emettono poco calore, hanno una lunga durata e consumi fortemente ridotti. Possono emettere entrambe le radiazioni, blu o rossa, a seconda della regolazione dell’impianto. Possono essere di piccole dimensioni, come un abat-jour con braccio per illuminare una pianta singola, oppure con panelli dall’alto, i migliori, che possono simulare bene l’azione del sole; in più hanno strutture leggere, così da poter essere alzate o abbassate con facilità, secondo lo stadio di sviluppo delle piante. Occorre dotare sempre la lampada di un timer, che consenta di programmare le ore di accensione e di spegnimento. Per chi è dubbioso, il consiglio è quello di acquistare due piante uguali e porne soltanto una sotto la lampada. A primavera inoltrata, quando la luce naturale dalle finestre sarà forte e bastante, porre a confronto i due soggetti e fare delle oggettive valutazioni.
Piante esposte a est
Le finestre esposte a Est sono perfette per aumentare la longevità delle Stelle di Natale ricevute in dono o acquistate per le festività. La luce sarà abbondante e diretta di mattino quando il sole sorge e non è ancora forte, mentre nelle ore centrali sarà diffusa, così come verso sera. Molte altre piante da appartamento trovano in questa collocazione le migliori condizioni per vivere a lungo. La finestra esposta a Est è ideale per far crescere e tornare a fiorire per anni le orchidee Phalaenopsis. Più difficile sarà far rifiorire gli Anthurium, ma con questa esposizione le piante manterranno per mesi spate colorate e vivranno a lungo.
Piante esposte a Sud
Le finestre esposte a Sud, specie se si tratta di grandi vetrate, sono quelle migliori per illuminare una stanza dedicata alle piante, perché raccolgono molta luce solare, sia per intensità, sia per il tempo di esposizione. Di fronte a queste finestre porre le piante più esigenti, tipiche di ambienti molto luminosi come i Papyrus, che crescono lungo il greto dei fiumi, quelle con foglie colorate come i Croton, i Coleus, la Begonia tamaya, gli Hibiscus rosa-sinensis se avete l’abitudine di ritirarli per l’inverno e non di trattarli come annuali, gli esemplari a foglia variegata che hanno un minor contenuto in clorofilla e una minore efficienza fotosintetica, e in genere tutte le piante succulente, perché il loro sistema di sintesi clorofilliana non si adatta a una bassa intensità luminosa.
Piante esposte a Nord
Spesso si considera che le stanze con finestre esposte a Nord non siano adatte a ospitare piante, così come i lunghi corridoi o quelle con finestre piccole. La luce che arriva da queste finestre, soprattutto durante l’inverno, quando l’intensità e la durata diminuiscono sensibilmente, può diventare un fattore limitante, ma le possibilità di scelta non mancano. I Photos a foglia verde sono l’esempio più conosciuto di come il verde possa adattarsi a condizioni di luminosità scarsa. Anche le felci, piante tipiche del sottobosco e dei luoghi con buona umidità costante, possono essere ottime scelte, se si ha l’avvertenza di bagnarle con costanza ma moderazione, per mantenere il substrato sempre fresco ma non intriso d’acqua. Syngonium, Spathiphyllum e Aspidistra sono altre scelte classiche, in particolare l’ultima, che può essere adatta per scale, androni e locali non riscaldati. Anche le Sanseveria, in particolare la trifasciata, nonostante sia una pianta succulenta, è adatta a essere collocata davanti a una finestra posta a Nord. Infine Aglaonema è adatta a questa esposizione, ma la sua fioritura, simile a quella dello spatifillo, non impreziosirà il disegno delle foglie. Piante di grandi dimensioni come i diversi Chlorophytum e alcune palme, come la leggera ed elegante Kentia o la più piccola Chamadorea, possono resistere, purché messe davanti alla finestra. Per dare colore c’è Fittonia, nelle diverse variegature possibili, che creano un piccolo ma vistoso mosaico.
Piante esposte a Ovest
Le piante collocate davanti alle finestre rivolte verso Ovest ricevono molta luce: ciò consente di mantenere in salute numerose piante ornamentali di origine tropicale, primi fra tutti i Ficus, a cui molti rinunciano pensando di dover offrire loro, per forza, un’esposizione a Sud. Oltre ai Ficus, con questa esposizione cresceranno bene anche Dracena, capace di portare con il suo fogliame variegato una nota di colore intensa, Dieffenbachia dalle grandi foglie intarsiate di bianco o avorio, Medinilla dalle grandi foglie coriacee capace di rifiorire ogni anno a partire dal tardo autunno, Aralia ming dalla vegetazione a palchi sovrapposti, leggera e piumosa, la tradizionale Aechmea fasciata e tutte le bromeliacee.
I segnali che devono insospettire
Escludendo altri fattori come correnti d’aria, ristagno d’acqua e terreno ormai esausto, le piante a fronte di un’illuminazione insufficiente danno chiari segnali che è bene non sottovalutare:
- gambi e foglie diventano lunghi e si presentano con colorazione scialba
- la pianta rallenta il suo tasso di crescita generale, non riesce a sostenere il naturale rinnovo e diventa sparuta
- la variegatura colorata quando è presente si attenua, così che le pennellate di colore diventano meno frequenti, più piccole, talvolta del tutto assenti su singole foglie
- la pianta inizia a spogliarsi eliminando le foglie, a partire dal basso e sul lato meno esposto
- le piante fiorite vanno soggette a un’intensa quanto rapida cascola di boccioli senza aprirsi e di corolle già spiegate.
Contrariamente a quanto si è soliti pensare, quando compaiono questi segnali occorre spostare subito il vaso in posizione più luminosa e attendere miglioramenti.