La pianta di peperoncino va a riposo a gennaio

La pianta di peperoncino che ha smesso di fare frutti, a gennaio comincia a perdere le foglie e sembra stare male. In realtà deve essere spostata in un locale riparato ma freddo, per esempio sulle scale, per un periodo di riposo vegetativo.

Anna Zorloni
A cura di Anna Zorloni
Pubblicato il 19/01/2020Aggiornato il 12/08/2024
Pianta di peperoncino rosso

Capsicum annuum (appartenente alla famiglia delle Solanaceae) oltre a essere una pianta utile per la produzione dei frutti piccanti da usare in cucina, è anche bella. È considerata addirittura ornamentale, per la folta chioma di foglioline verdi e, soprattutto, per i mazzetti di bacche prodotte, i peperoncini appunto. Questi sono disponibili in innumerevoli cultivar con colori, caratteristiche morfologiche (forma rotonda o allungata) e organolettiche differenti (per esempio, il grado di piccantezza). Tutti si possono coltivare facilmente in un vaso da tenere in cucina a portata di mano, a fianco di basilico e prezzemolo

Cresce bene in appartamento

Capsicum annuum è una specie perenne, a dispetto del suo nome. Quando viene coltivata nell’orto è considerata come una coltura a ciclo annuale, mantenuta solo per una stagione e poi estirpata con l’arrivo del freddo. 

In questo periodo, la pianta appare un po’ patita: le foglie iniziano a ingiallire e a cadere, diradando la chioma; i peperoncini colorati (rossi o gialli) e quasi raggrinziti, hanno raggiunto il massimo della loro maturazione. È il momento di raccoglierli con una forbice con le lame ben affilate e pulite. Quelli che maturano sulla pianta singolarmente possono essere recisi lasciando una porzione breve del loro peduncolo attaccata. I peperoncini che maturano riuniti in mazzetti si recidono con una porzione più lunga di peduncolo: potranno essere riuniti in mazzi più grandi e lasciati essiccare appesi all’ingiù.

Coltivato in vaso dentro casa, il peperoncino ha durata perenne, poiché trova caratteristiche climatiche consone alla sua sopravvivenza: luce e calore sufficienti, con temperatura media attorno ai 18-20 °C.

 

Le cure a gennaio

In questo periodo, la pianta appare un po’ patita: le foglie iniziano a ingiallire e a cadere, diradando la chioma; i peperoncini colorati (rossi o gialli) e quasi raggrinziti, hanno raggiunto il massimo della loro maturazione. È il momento di raccoglierli con una forbice con le lame ben affilate e pulite. Quelli che maturano sulla pianta singolarmente possono essere recisi lasciando una porzione breve del loro peduncolo attaccata. I peperoncini che maturano riuniti in mazzetti si recidono con una porzione più lunga di peduncolo: potranno essere riuniti in mazzi più grandi e lasciati essiccare appesi all’ingiù.

 

 

La pianta, privata dei suoi frutti, appare ancora più spoglia e sofferente. Ora è consigliabile accompagnarla verso un periodo di riposo vegetativo, o “quiescenza”: occorre ripulirla, eliminando le foglie residue ancora attaccate, ingiallite o secche e potarla un po’, eliminando tutti i rametti secchi, raccorciando quelli troppo lunghi. Quindi è meglio spostarla in una zona della casa non riscaldata, ma sempre luminosa, per esempio sul pianerottolo delle scale, in veranda o in una serra sul terrazzo, dove non corra il rischio di gelare. La temperatura non deve comunque scendere sotto i 10 °C.

La pianta, privata dei suoi frutti, appare ancora più spoglia e sofferente. Ora è consigliabile accompagnarla verso un periodo di riposo vegetativo, o “quiescenza”: occorre ripulirla, eliminando le foglie residue ancora attaccate, ingiallite o secche e potarla un po’, eliminando tutti i rametti secchi, raccorciando quelli troppo lunghi. Quindi è meglio spostarla in una zona della casa non riscaldata, ma sempre luminosa, per esempio sul pianerottolo delle scale, in veranda o in una serra sul terrazzo, dove non corra il rischio di gelare. La temperatura non deve comunque scendere sotto i 10 °C.

A primavera

Con l’innalzarsi delle temperature, la pianta ricomincerà a germogliare e a riprendere vita. Prima di riportarla in casa, saranno necessarie due operazioni: una potatura più decisa, che consiste nel raccorciare di circa un terzo tutti i rami e un successivo rinvaso sostituendo il terriccio con uno nuovo e più fertile. Quindi si potrà riprendere a bagnarla e a concimarla.

Acqua 

Coltivato in vaso, il peperoncino richiede bagnature frequenti e costanti, ma non esiste una regola precisa. Per capire se la pianta ha bisogno di irrigazione, è necessario controllare le condizioni del terreno che deve essere sempre leggermente umido, ma mai troppo zuppo d’acqua; è molto importante avere un substrato ben drenante. Durante il periodo estivo, considerate le temperature elevate, si dovrà bagnare anche tutti i giorni, compresa una benefica e rinfrescante nebulizzazione della chioma, con acqua a temperatura ambiente e poco calcarea. In seguito, con l’arrivo dell’autunno e l’abbassamento delle temperature, le bagnature vanno diradate.

Fertilizzanti

Gli apporti di fertilizzante non sono necessari dopo la fruttificazione e a gennaio devono essere interrotti. Verranno ripresi a primavera: da quel momento devono essere ripetuti periodicamente, ogni 10-15 giorni, proseguendo per tutta la durata dell’estate, fino all’autunno.

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