Come coltivare in vaso e giardino la lavanda

Pianta robusta e molto amata che ha bisogno di attenzioni per crescere sana e rigogliosa in giardini e balconi. Vediamo tutto sulla coltivazione della lavanda e sugli usi possibili delle sue infiorescenze!

A cura di Francesca Scarabelli
Pubblicato il 12/07/2024Aggiornato il 12/07/2024
Come coltivare in vaso e giardino la lavanda

La lavanda è una pianta dai fiori profumati che può essere coltivata in giardino oppure in vaso. Si tratta di una pianta robusta e resistente, ma per farla crescere sana e rigogliosa sono comunque necessarie alcune cure e attenzioni, a partire dalla messa a dimora della lavanda in vaso o in giardino, alle cure delle piante giovani fino al momento di rinnovare o sostituire il cespo della nostra pianta lavanda. Nel corso del suo ciclo vitale, che è di circa 10 o 15 anni, avremo più volte la lavanda fiorita: in questo periodo i fiori di lavanda possono essere raccolti e utilizzati per profumare la casa o la biancheria oppure, se siete esperti, per realizzare un oleolito di lavanda dell’azione antinfiammatoria, antibatterica, cicatrizzante e rilassante.

Caratteristiche della pianta di lavanda

La lavanda, della famiglia delle Lamiaceae, è una pianta perenne a portamento eretto che raggiunge anche i 120 cm d’altezza. Cresce rapidamente e lignifica nella parte basale, tendendo ad allungarsi e a spogliarsi. Se ben curata ha in media una vita di circa 10-15 anni; dopo questo periodo, la pianta cresce sempre più stentata con fioriture ridotte, mentre aumenta la massa legnosa alla base. In questo caso si consiglia di sostituire il cespo di lavanda vecchio, procedendo alla sua estirpazione e ripiantando giovani esemplari. Per sostituire il cespo correttamente è importante eseguire l’estirpazione completa dell’apparato radicale e la sostituzione parziale del terreno, reintegrando nella buca terriccio fertile fresco. 

Le tipologie di lavanda

Ci sono diversi tipi di lavanda, tutti però caratterizzati da fioriture dal profumo intenso a dalla tonalità tanto tipica da essere conosciuta proprio come color lavanda. Le piantine lavanda che possiamo coltivare in giardino o sul balcone sono quindi  diverse. Tra le tipologie più comuni possiamo trovare:

  • lavandula angustifolia, chiamata anche lavanda angustifolia, che è particolarmente adatta a formare siepi basse o bordure di viali e vialetti. Ha le foglie strette e di colore verde intenso. Le spighe fiorali lunghe fino a 6 cm che si schiudono d’estate sono di colore azzurro, molto profumate. Di questa specie esistono in commercio numerosissime cultivar con i fiori variamente colorati dal rosso, al bianco, al rosa e al blu;
  • lavandula officinalis o lavandula spica, che ha portamento eretto e arriva anche a un metro di altezza. È spesso chiamata anche lavanda vera. I rami sono quadrangolari e provvisti di foglie lineari di colore grigio-verde. I fiori si formano d’estate e sono portati da infiorescenze terminali lunghe fino a 10 cm, di colore azzurro-grigiastro molto profumate. Tutte le parti verdi della pianta sono ricoperte da una fitta peluria. La pianta è perfetta per avere un cespuglio isolato, posto in pieno sole oppure per avere della lavanda in vaso sul balcone;
  • lavandula latifolia, più grande come specie rispetto alle altre due. Ha foglie verdi ricoperte da una fitta peluria e fiori di colore azzurro con un aroma canforato che compaiono tra luglio e agosto. È resistente al freddo e non teme temperature fino a -10°C;
  • lavandula stoechas, caratterizzata da fiori riuniti in una infiorescenza a spiga vistosa e compatta lunga 2-3 cm e sormontata da un gruppo di 2-3 brattee di colore viola, blu o purpureo che persistono anche dopo la caduta dei fiori. La fioritura lavanda stoechas avviene a partire da aprile per tutta l’estate;
  • lavanda Hidcote o lavanda nana: si tratta di una lavanda di piccole dimensioni adatta anche per vasi di lavanda. È una pianta rustica e frugale che in fioritura può raggiungere i 40-50 cm di altezza.

Messa a dimora della lavanda

Le nuove piante possono essere messe a dimora anche nel periodo tardo primaverile o estivo, a condizione che siano acquistate in zolla e che durante la stagione calda sia garantita un’annaffiatura settimanale, soprattutto in caso di siccità. Le lavande vogliono terreni dotati di buon drenaggio perché le radici non sopportano ristagni idrici. Non gradiscono annaffiature troppo abbondanti e frequenti: è meglio attendere che il terreno asciughi prima di fornire altra acqua; solitamente la pianta preferisce rimanere qualche giorno all’asciutto piuttosto che avere un substrato inzuppato d’acqua.

Le potature necessarie per le piante giovani

Potatura lavanda, quando? Per mantenere produttiva la lavanda e per rinnovare la pianta senza sostituire il cespo è importante ogni anno procedere ad una potatura subito dopo la fioritura. Se il cespuglio è piccolo sono sufficienti un paio di forbici, in caso contrario servono delle cesoie a lame lunghe.

Nelle piante giovani vanno tagliati gli steli sfioriti fino a circa due centimetri dal ramo sottostante, poi dare una ripassata cercando di dare alla pianta una forma arrotondata.

Nelle piante giovani di lavanda vanno tagliati gli steli sfioriti fino a circa due centimetri dal ramo sottostante, poi dare una ripassata cercando di dare alla pianta una forma arrotondata.

La cura delle piante adulte

Negli arbusti adulti, visto che la pianta è in gran parte lignificata, bisogna tagliare all’altezza delle prime foglie: questo servirà a ringiovanire la pianta, considerando però che non fiorirà l’anno seguente: bisognerà attendere un paio d’anni. Le piante debilitate e poco compatte possono essere sottoposte a una potatura lavanda più drastica, in modo da lasciare solo pochi centimetri di stelo. In questo modo la pianta crescerà più rigogliosa e rinvigorita stimolando lo sviluppo di nuovi germogli.

La lavanda si propaga per talea. Per ottenere una talea, una volta terminata la fioritura della lavanda a fine estate, si possono prelevare rami non fioriferi di un anno e ricavare talee di lavanda lunghe circa 10-15 cm con una parte legnosa. Dopo aver eliminato le foglie più in basso si immerge la parte tagliata in una polvere rizogena per favorire la radicazione, poi si può piantare la lavanda in un vaso con torba e sabbia, ricoprendolo con un sacchetto e tenendo il terriccio sempre umido. La comparsa dei primi germogli sono il segnale che la talea ha radicato.

Conservare le infiorescenze

Quando si vedono campi di lavanda fioriti, il pensiero va subito agli utilizzi che si possono fare dei suoi profumati fiori. Le piante più indicate per la presenza di oli essenziali profumati sono Lavandula officianalis, Lavandula vera o Lavandula angustifolia e il cosiddetto “lavandino”, cioè la Lavandula hybrida, pianta formata dall’incrocio di Lavandula angustifolia e Lavandula spica. Tra agosto e settembre, quando fiorisce la lavanda, nel momento di massima concentrazione di principi attivi, si raccoglie soprattutto Lavandula hybrida.
Durante il periodo estivo si può eseguire la raccolta delle infiorescenze della lavanda. La tradizione suggerisce di raccogliere in luna crescente: la pianta avrà una maggiore quantità di linfa e il profumo dei fiori si manterrà più a lungo. La raccolta delle infiorescenze per l’essicazione si effettua quando la fioritura della spiga è iniziata, meglio nelle ore centrali della giornata con i fiori ben asciutti, recidendo anche una porzione di stelo. Si possono ricavare dei mazzetti e legarli sullo stelo con filo di cotone, poi appenderli rivolti verso il basso per circa due settimane in un luogo ben ventilato e meglio al buio, sempre tenendoli d’occhio per evitare che si secchino troppo e cadano.
I fiori di lavanda secchi si separano dal gambo e si conservano in barattoli di vetro pronti per essere utilizzati. Gli utilizzi più comuni sono in sacchetti di tela profuma-biancheria o in ciotole per realizzare pot-pourri con cui profumare la casa oppure come aromi per la cucina, ma anche in eleganti fusi profumati da riporre nei cassetti o negli armadi.

I sacchetti da mettere nella biancheria

Una volta che le infiorescenze sono essiccate, si può procedere alla sgranatura della lavanda secca, operazione che può essere eseguita semplicemente facendo scorrere le dita tra le spighe. Sgranate tutte le spighe e fate cadere i fiori su un piano coperto con un telo o un canovaccio pulito, poi mettete i fiori in sacchetti di lino o garza di cotone per profumare gli armadi e la casa.

I sali da bagno

Procuratevi un vasetto a chiusura ermetica e mettete sul fondo 2 cm di sale marino grosso. Poi appoggiate un pezzetto di telo traforato tipo tulle e mettete uno strato di fiori di lavanda essiccati e sgranati. Aggiungete un altro pezzetto di tulle e poi il sale, il tulle e la lavanda e così via fino a riempire il vasetto. Con il tempo il sale assorbirà una profumazione alla lavanda. A quel punto potete eliminare i fiori e, al momento del bagno, aggiungere all’acqua calda 1-2 manciate di sali alla lavanda.

Il fuso profumabiancheria

Una preparazione tradizionale sono i fusi che anticamente venivano appesi negli armadi o riposti nelle cassepanche per proteggere e profumare la biancheria più preziosa. Imparando dalla tradizione del passato, con fasci freschi di lavanda e qualche nastrino colorato di raso o di cotone, possiamo preparare profumati fusi di lavanda per far scorta tutto l’anno del suo inebriante aroma; potranno essere anche un apprezzato regalo per nostri amici.

Utilizzando un paio di forbici ben affilate tagliare gli steli fiorali lasciando una lunghezza del gambo di almeno 20 cm. Con un filo di cotone legare tra loro gli steli, sotto le infiorescenze.

Utilizzando un paio di forbici ben affilate tagliare gli steli fiorali della lavanda lasciando una lunghezza del gambo di almeno 20 cm. Con un filo di cotone legare tra loro gli steli, sotto le infiorescenze.

Piegare gli steli all’infuori verso l’alto, in modo da avvolgere tutte le spighe profumate e creare la “fiaschetta” o il fuso. Per concludere arrotolare intorno agli steli un nastro di raso colorato e tagliare la parte di gambo eccedente.

Piegare gli steli della lavanda all’infuori verso l’alto, in modo da avvolgere tutte le spighe profumate e creare la “fiaschetta” o il fuso. Per concludere arrotolare intorno agli steli un nastro di raso colorato e tagliare la parte di gambo eccedente.

Che cosa occorre

  • 20 – 30 spighe fresche di lavanda;
  • nastrini colorati.

Come si fa

1. Raccogliere le spighe di lavanda e pulire il gambo dal fogliame. Riunirle e legare con un nodo molto stretto alla base dei fiori creando un piccolo mazzetto. Piegare delicatamente i gambi capovolgendoli sopra i fiori.

1. Raccogliere le spighe di lavanda e pulire il gambo dal fogliame. Riunirle e legare con un nodo molto stretto alla base dei fiori creando un piccolo mazzetto. Piegare delicatamente i gambi capovolgendoli sopra i fiori.

2. Fermare con un elastico e passare un nastrino di raso attraverso i gambi a intervalli regolari, solitamente se ne passano due o tre, tessendo una sorta di trama di gambi e raso.

2. Fermare con un elastico e passare un nastrino di raso attraverso i gambi della lavanda a intervalli regolari, solitamente se ne passano due o tre, tessendo una sorta di trama di gambi e raso.

3. Una volta ultimato il fuso, non chiudere subito al fondo in quanto perdendo volume con l'essiccazione il nastro si allenta. Attendere quindi una settimana circa che sia ben essiccato, tirare nuovamente il nastro per stringerlo ulteriormente e infine fermarlo con un piccolo fiocco decorativo.

3. Una volta ultimato il fuso, non chiudere subito al fondo in quanto perdendo volume con l’essiccazione della lavanda il nastro si allenta. Attendere quindi una settimana circa che sia ben essiccato, tirare nuovamente il nastro per stringerlo ulteriormente e infine fermarlo con un piccolo fiocco decorativo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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