Erbe curative per bevande da coltivare sul balcone

Tenere a portata di mano qualche vasetto di piantine curative, consente di avere una “dispensa” di benessere: basterà raccoglierne qualche foglia e preparare una tisana per risolvere piccoli disturbi.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 05/03/2024Aggiornato il 09/09/2024
melissa

Molte erbe curative e piante officinali comunemente coltivate hanno innumerevoli proprietà benefiche, note da secoli, oggi confermate dalla scienza e utilizzate dalla fitoterapia. Soprattutto durante la stagione invernale, quando raffreddori e fiacchezza sono sempre in agguato, può essere utile avere a disposizione, in giardino o sul balcone, qualche piantina da cui ricavare le foglie per ottenere decotti e infusi che possano risolvere piccoli fastidi di stagione. Oltre a essere un piacere e un decoro per gli spazi esterni, le erbe curative saranno anche una riserva di benessere cui attingere in ogni occasione.

Erbe curative per lo stomaco

Tra i tanti motivi che possono rendere la digestione difficile ci sono spesso i pasti troppo abbondanti e ricchi di proteine e grassi, che si traducono in una fase digestiva lenta e un senso di pesantezza e sonnolenza dopo aver mangiato. Per ovviare a questo fastidioso malessere si può approfittare delle proprietà benefiche di due piantine aromatiche, salvia e alloro.

Salvia

Specie perenne, Salvia officinalis si distingue per le sue foglie verde grigio, consistenti e rugose, coperte da peluria, ricche di oli aromatici. Molto profumata, è utilizzata nella cucina mediterranea, ma non solo: le sono infatti riconosciute proprietà antibatteriche e antinfiammatorie che la rendono preziosa per la preparazione di tisane che aiutano a risolvere alcuni problemi di stomaco, come in caso di reflussi acidi o gonfiore. Le foglie si raccolgono in qualunque periodo dell’anno; non recidere i rametti più lignificati, difficili da far ricrescere.

salvia

Ma la salvia è sempre stata anche un’alleata della bellezza, in quanto le sue foglie puliscono i denti e rinfrescano l’alito, depurano la pelle, rinforzano e rendono lucenti i capelli. In più si abbina bene a una quantità di altre erbe e per questo rientra in moltissime miscele e formulazioni per i problemi più disparati. Si prepara ponendo un cucchiaino di foglie, preferibilmente fresche, in una tazza e si copre con acqua bollente. Dopo 5-10 minuti si filtra e si consuma con l’aggiunta, se si vuole, di un cucchiaino di miele e una scorzetta di limone non trattato. Una tazza al giorno o all’occorrenza è la quantità più indicata per l’automedicazione.

La salvia si può trovare anche in diverse forme: olio essenziale, idrolato, tintura madre e altro ancora. Per quanto riguarda l’olio essenziale e le preparazioni più concentrate è importante farsi seguire dagli esperti in quanto la salvia contiene anche sostanze attive sul sistema nervoso di cui è meglio non abusare. Per uso esterno, un infuso un po’ più concentrato (fino a due cucchiaini di salvia per tazza d’acqua bollente) si può usare per lenire infiammazioni della bocca, della gola o della pelle.

Alloro

Laurus nobilis è una pianta aromatica sempreverde, dalle foglie ovali coriacee verde scuro che, oltre a essere apprezzate in cucina, possono essere usate in infusione per favorire la digestione ed eliminare i fastidiosi gas in eccesso dall’intestino. La preparazione di una bevanda curativa a base di alloro è davvero facilissimo: basta far bollire 100 ml di acqua con 3 g di foglie di alloro, lasciar riposare 10 minuti e infine filtrare e bere fino a un massimo di due tazze al giorno.

alloro

I benefici dell’assunzione di un infuso di alloro non si avvertono solo a livello digestivo: questa aromatica ha infatti anche proprietà antisettiche ed è un ispettorante naturale utile a combattere i malanni di stagione. 

Erbe curative a effetto energizzante

Specialmente durante i cambi di stagione, capita di sentirsi stanchi e privi di forze. Soprattutto la primavera è portatrice di sonnolenza e astenia, spesso a causa del cambiamento fisiologico associato a un aumento delle ore di luce giornaliere. Per recuperare le energie perdute ed essere più produttivi anche sul lavoro, rosmarino e timo sono le erbe curative aromatiche più indicate.

Rosmarino

Il rosmarino, Rosmarinus officinalis, può essere usato come tonico energizzante da assumere sotto forma di infuso. L’infuso di rosmarino si prepara ponendo un cucchiaino di foglioline, preferibilmente fresche, in una tazza d’acqua bollente e filtrando dopo una decina di minuti. Sorseggiarne una tazza dopo i pasti aiuta a recuperare energia quando ci si sente stanchi e debilitati.In più, il rosmarino è dotato di proprietà leggermente depurative per il fegato e quindi può essere d’aiuto anche nei casi in cui l’alimentazione sia stata un po’ disordinata, magari con qualche eccesso di aperitivi o spuntini poco sani. 

rosmarino

Molto frequente è anche l’impiego del rosmarino in forma di macerato glicerico, MG. In questo preparato si accentuano le proprietà depurative del rosmarino (soprattutto per quanto riguarda l’attività di fegato e cistifellea) e quelle antifatica. Poiché alza un po’ la pressione nelle persone ipotese, meglio evitare questo rimedio se si soffre di ipertensione. Il dosaggio medio indicato è di 50-70 gocce in poca acqua solo al mattino, prima di colazione. La sua azione leggermente euforizzante ne rende infatti sconsigliato l’uso alla sera, quando potrebbe interferire con il normale riposo notturno. 

Rimedio tradizionale ancora efficace è invece il bagno di rosmarino. Per un’azione corroborante e defatigante, si consiglia di farlo al mattino o nel primo pomeriggio, aggiungendo a 1 litro di acqua in ebollizione due manciate di rosmarino e, se si vuole, due manciate di salvia. Dopo circa cinque minuti spegnere il fuoco e lasciare riposare per circa 20 minuti, quindi filtrare e aggiungere all’acqua calda del bagno.

Timo

Un aiuto ideale da assumere durante la stagione fredda è il timo selvatico, o timo serpillo (Thymus serpyllim), per le proprietà energizzanti e anche per quelle antisettiche dell’infuso che aiutano a rinforzare l’organismo nella prevenzione di malattie da raffreddamento. L’infuso si prepara ponendo un cucchiaino di timo in una tazza d’acqua bollente e filtrando dopo circa cinque minuti. Se ne possono bere diverse tazze al giorno, all’occorrenza.

timo

Un benefico effetto tonico si ottiene anche dai bagni con timo (una manciata racchiusa in un sacchetto di tela aggiunta direttamente all’acqua calda del bagno). Per questi bagni si può provare anche una ricetta più complessa e aromatica che prevede l’impiego di 185 g di fiori di lavanda, 185 g di rosmarino, 125 g di timo selvatico e 125 g di foglie di menta. Aggiungere alle erbe 4 litri di acqua bollente, lasciare intiepidire e filtrare. Versare nell’acqua calda del bagno in cui rimanere immersi 15-20 minuti.

Erbe curative calmanti per combattere lo stress

A tutti è capitato di vivere un periodo di forte tensione e preoccupazione, che spesso si riflette in notti insonni o riposo disturbato. Alcune piante officinali hanno però proprietà tranquillizzanti, utili per contrastare il senso di irrequietezza e malessere psicologico che si può avvertire durante la giornata, infondendo di contro all’organismo un generale senso di distensione e serenità.

Melissa

Melissa officinalis è un’erbacea perenne molto resistente al freddo e amica delle api. Le foglie binate ovoidali o cuoriformi hanno il margine dentellato ed emanano, come tutte le parti della pianta, un gradevole sentore di limone. Tutte le parti si possono utilizzare per le proprietà calmanti che favoriscono il sonno, a meno che non vengano assunte in quantità eccessive, perché allora sortirebbero l’effetto opposto. Sconsigliato l’uso in caso di ipotiroidismo.

Come si vede in foto, le foglie di melissa sono ovali allungate e ricoperte da una leggerissima peluria.

Preparare un infuso è facilissimo, in quanto basta aggiungere qualche fogliolina di melissa fresca a una tazza d’acqua bollente e filtrare dopo circa 5 minuti. Si può addolcire a piacere con un po’ di zucchero di canna o miele. Se ne prende una tazza dopo i pasti o all’occorrenza. Erba “supercollaudata” e in uso da secoli, la melissa può essere controindicata in caso assunzione di farmaci, in particolare per la tiroide.

Passiflora

Considerata una prodigiosa erba del relax fin dall’antichità, la passiflora non è solo uno splendido fiore decorativo per il terrazzo. Ricca di flavonoidi, questa pianta ha infatti proprietà calmanti e ansiolitiche sul sistema nervoso, ma sono noti anche gli effetti antispastici, curativi dell’insonnia, della tachicardia e dell’isterismo. Questo rende la passiflora un ottimo infuso della buonanotte, specialmente per chi non gradisce il sapore della camomilla. Per prepararlo, porre in infusione nell’acqua bollente un cucchiaino di foglie e fiori di passiflora per tazza, quindi lasciare riposare per 15 minuti prima di filtrare e bere.

passiflora

La passiflora si sposa benissimo con altre erbe curative dalle stesse proprietà rilassanti come tiglio, melissa e valeriana. Le precauzioni nel consumo di questo fiore riguardano le donne in gravidanza, poiché può provocare contrazioni uterine, e chi assume farmaci ansiolitici o sonniferi. Soprattutto in questi casi è opportuno rivolgersi al medico curante per evitare l’insorgere di effetti collaterali indesiderati.

Come proteggere dal freddo le erbe curative

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I vasi con le erbe curative vanno posti al riparo dalle intemperie e raggruppati in modo da creare il microclima più idoneo al loro benessere. Per evitare che l’apparato radicale geli, sarà bene isolare i vasi ponendoli su una base di polistirolo o sollevandoli da terra; il terriccio andrà protetto con una buona pacciamatura e, se non fosse a disposizione una piccola serra chiusa (anche con teli plastici), la chioma deve essere avvolta in un telo di tnt.

Come si preparano infusi e decotti curativi

Chiamati genericamente tisane, infusi e decotti sono le preparazioni più comuni per estrarre i principi attivi dalle erbe e poterli assumere.

In acqua bollente

Gli infusi sono quelle preparazioni che prevedono di versare acqua bollente sulle parti più tenere delle piante prescelte, al fine di estrarne i principi attivi. Esattamente come il tè, si prepara una determinata quantità di materiale, fresco, essiccato, intero o sminuzzato, secondo le indicazioni di un erborista, e lo si ripone in un contenitore (tazza o teiera). Quindi si versa l’acqua bollente, si copre perché non si disperdano gli oli e si resta in attesa per 10 – 20 minuti. Solitamente, in mancanza di una diversa indicazione, si possono utilizzare 50 grammi di materiale vegetale per 600 ml di acqua. Con un setaccio fine, una pezza di lino pulitissima o un colino, si versa la bevanda ottenuta in una tazza separandola dal materiale impiegato e la si consuma tiepida.

In acqua fredda

Al contrario, i decotti (o tisane) servono per estrarre i principi attivi dalle parti più coriacee delle piante. Il materiale vegetale andrà in questo caso messo in acqua fredda e portato lentamente a bollore; poi lo si lascia in ebollizione per un lasso di tempo variabile tra i 5 e i 20 minuti, a seconda delle piante scelte. Al termine, versarlo direttamente in tazza, facendolo passare attraverso un colino a maglie strette, dove verrà lasciato riposare fino a che la temperatura del liquido non ne consentirà l’assunzione.

Precauzioni per l’assunzione delle erbe curative

Nella scelta delle piante da coltivare per infusi e tisane, è sempre bene fare riferimento a un erborista o a un esperto, per ottenere indicazioni sulla raccolta e sulla posologia del materiale vegetale a disposizione. Non improvvisare o fare riferimento a fonti poco serie, perché le piante possono anche essere tossiche.

Inoltre, per l’azione ricca e complessa di alcune erbe curative, sono possibili interazioni con alcuni farmaci e controindicazioni in caso di malattie, gravidanza, allattamento e allergie specifiche. In caso di dubbi chiedere il parere del medico prima di assumere i rimedi, sempre ricordando di attenersi ai dosaggi e tempi di assunzione indicati dagli esperti.

 

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