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La scelta delle piante giuste per arredare la casa può rappresentare un sistema per ottenere un buon comfort ambientale. L’ambiente viene percepito come confortevole quando il rapporto tra l’umidità e la temperatura è corretto, ma dipende anche dal livello di inquinamento dell’aria: il fumo di sigaretta o delle candele, i vapori degli spray e dei detersivi utilizzati per la pulizia, i fornelli, i camini e altro possono inquinare l’ambiente senza che ce ne accorgiamo. Sono tutti parametri da valutare, tenendo presente che, in genere, il tempo che trascorriamo negli ambienti chiusi è più elevato rispetto a quello che passiamo all’aria aperta. Le piante ci possono aiutare.
Studi scientifici
La NASA (agenzia spaziale americana) nel secolo scorso ha condotto diversi studi specifici per migliorare l’atmosfera all’interno delle navette spaziali: così è stato evidenziato che molte piante hanno effetti purificatori. In seguito, ulteriori studi botanici e agrari hanno approfondito le ricerche e hanno individuato le piante che sono maggiormente in grado di filtrare l’aria, in base alla tipologie di sostanze tossiche presenti nell’ambiente. Il numero di vasi necessario in un ambiente perché sia efficace nella pulizia dell’aria circostante va commisurato all’ampiezza degli ambienti.
L’umidità
In genere durante l’inverno, quando i riscaldamenti sono accesi, in casa l’umidità dell’aria è molto bassa, inferiore rispetto ai valori consigliati. In questo caso è utile posizionare piante con un elevato grado di traspirazione fogliare come la Nephrolepsis (felce di Boston) o l’Areca palmata. Se l’ambiente è invece troppo umido si possono collocare in casa Tillandsia cyanea, sanseveria o begonia.
Foglie larghe: le migliori
Le piante a foglia larga sono quelle che meglio delle altre migliorano il comfort ambientale indoor: gli stomi posti nella pagina inferiore delle foglie, ovvero le cellule che consentono lo scambio gassoso tra l’interno e l’esterno della pianta, assorbono le sostanze tossiche e le rendono inerti accumulandole, tramite il loro metabolismo, nelle pareti cellulari.
In bagno dove il microclima è umido e le esalazioni nocive possono essere relative ai detersivi o ai solventi per cosmetici (l’acetone ad esempio), sono suggerite piante come Spathiphyllum, un comune spatifillo da appartamento con foglie grandi e lucide piuttosto coriacee.
Il Croton è particolarmente adatto al contrasto della formaldeide ed è ideale da collocare negli ambienti dove l’arredo sia in laminato.
Esistono delle piante poi definite volgarmente mangiafumo: sono quelle che captano il benzene e il fumo delle sigarette. Tra le migliori Beaucarnea ricurvata o nolina, una pianta succulenta sempreverde del centro America a forma di bottiglia, rigonfia nella parte inferiore e dalla ricca chioma ornata da ciuffi di foglie nastriformi che rovesciandosi verso il basso si arricciano. Tra le mangiafumo troviamo anche il tanti Ficus che ben si adatta alla crescita nel nostro paese; il suo rapido sviluppo ci suggerisce di mantenerlo in casa solo se lo spazio a disposizione per farle sviluppare sia sufficientemente grande.
Il Pothos aureo è indicato sui davanzali di finestre che affacciano su strade trafficate: le sue foglie cuoriformi grandi e lunghe circa 10 cm, verdi con screziature gialle, sono in grado di trattenere le particelle di particolato prodotte dallo smog.
Computer & Co.
Tillandsia cyanea, la pianta che cresce anche senza terra, è indicata anche per contrastare l’inquinamento elettromagnetico provocato dalle apparecchiature elettriche in cucina, come forni a microonde, o quello di computer e stampanti nello studio; la posizione migliore è in prossimità dei cavi elettrici o delle stesse apparecchiature descritte. Se però il locale è molto luminoso e caldo la Tillsandia può essere sostituita dal cactus peruviano (Echinopsis pachanoi).