Moltiplicare il Ficus elastica per margotta

All'inizio dell'estate è il momento di moltiplicare per margotta il Ficus elastica, una pianta da interno molto bella e conosciuta. Si tratta di una tecnica di riproduzione che sfrutta la radicazione di un ramo lasciandolo attaccato alla pianta madre. Dopo alcuni mesi sarà possibile staccare le piante e ottenere due esemplari.

Giovanna Rio
A cura di Giovanna Rio
Pubblicato il 22/06/2021Aggiornato il 02/08/2024
ficus elastica

La margotta è un metodo di riproduzione che permette di ottenere, in breve tempo, piante identiche alla pianta madre. Attraverso questa tecnica di riproduzione si provoca la radicazione di un ramo, lasciandolo attaccato alla pianta fino all’emissione delle nuove radici. Il collegamento con la pianta madre garantisce il rifornimento d’acqua e di sostanze nutritive facilitando la differenziazione, la formazione e lo sviluppo del nuovo apparato radicale. Il Ficus elastica che appartiene al genere Ficus è una pianta d’appartamento molto diffusa, facile da coltivare in appartamento, che si riproduce facilmente attraverso margotta aerea. È una pianta rustica, dalle belle foglie ovali verde scuro lucido, che si accresce e si espande velocemente occupando in pochi anni lo spazio a disposizione e che può assumere anche le dimensioni di un piccolo arbusto. La sua coltivazione è molto facile e le esigenze della pianta sono minime (attenzione solo a tenere umida l’aria in casa). 

Perché questa tecnica

La margotta si utilizza per riprodurre le piante dai fusti legnosi, per le quali non è possibile fare la talea, oppure quando i fusti sono troppo spessi o rigidi e non è possibile piegarli e interrarli come si fa per la propaggine.

Per fare riuscire una margotta, si consiglia di utilizzare rami giovani di un anno perché è più facile che producano tessuto ex novo; nel caso vengano utilizzati rami più vecchi il processo di radicazione sarà più lento.

Il periodo ideale per eseguire una margotta è quello estivo (giugno/luglio), in cui le temperature sono sensibilmente più alte; la temperatura, infatti, insieme all’umidità costante, e l’entrata in vegetazione della pianta sono i fattori principali per la buona riuscita di una margotta.

Come si fa

Per eseguire correttamente una margotta occorre avere a disposizione un coltellino da innesto ben affilato, un paio di forbici da giardiniere, un manicotto di plastica o in alternativa appositi contenitori chiamati portamargotta (che si possono acquistare presso i garden center), un po’ di sfagno o torba, nastro adesivo e ormone radicante in polvere (reperibile presso i garden center).

1. Per prima cosa occorre individuare un ramo giovane, rigido e spoglio. Poi utilizzando un coltellino ben affilato, inciderlo con un taglio anulare profondo meno di metà dello spessore del ramo e cospargere il taglio con polvere radicante.

1. Per prima cosa occorre individuare un ramo giovane, rigido e spoglio. Poi utilizzando un coltellino ben affilato, inciderlo con un taglio anulare profondo meno di metà dello spessore del ramo e cospargere il taglio con polvere radicante.

2. Sollevare leggermente i lembi e introdurre al di sotto una piccola quantità di torba inumidita e sfagno. Avvolgere anche il taglio con questi materiali.

2. Sollevare leggermente i lembi e introdurre al di sotto una piccola quantità di torba inumidita e sfagno. Avvolgere anche il taglio con questi materiali.

3. Fare un manicotto di contenimento, fasciando la parte con un foglio di polietilene forgiato a sacchetto meglio di colore scuro oppure usando un portamargotta. Torba e sfagno devono restare umidi per permettere alle radici di spuntare dalla ferita, lasciare quindi una piccola apertura nel manicotto per spruzzare acqua (che può essere anche inserita con l’aiuto di una siringa), quando necessario.

3. Fare un manicotto di contenimento, fasciando la parte con un foglio di polietilene forgiato a sacchetto meglio di colore scuro oppure usando un portamargotta. Torba e sfagno devono restare umidi per permettere alle radici di spuntare dalla ferita, lasciare quindi una piccola apertura nel manicotto per spruzzare acqua (che può essere anche inserita con l’aiuto di una siringa), quando necessario.

Dopo tre mesi la nuova pianta

All’interno del sacchetto d polietilene si viene a creare una condizione di caldo umido che, in circa 3 mesi, stimola l’emissione delle nuove radici dal fusto. Una volta accertato il radicamento all’interno del contenitore è possibile staccare la margotta dalla pianta, togliere il manicotto plastico e inserire il nuovo esemplare con le delicate radici in un contenitore di 10-15 cm di diametro riempito con terriccio universale. Mantenere il vasetto per almeno due settimane lontano dai raggi solari diretti e bagnare regolarmente in modo da mantenere il terriccio fresco. Trascorso questo periodo sistemare il vasetto nel luogo definitivo.

La margotta per altre piante 

Tra le piante da esterno che si possono sottoporre a margotta e che radicano rapidamente e in una percentuale vicino al 100% ci sono il melograno e l’ulivo. Al contrario, la maggior parte delle conifere, non radicano con questa tecnica se non in rari casi.

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