Piante da interni, è il momento del check-up

Febbraio è il momento giusto per fare un controllo delle piante da interni e verificare stato di salute e condizioni ambientali. Poche operazioni utili per dare nuova spinta al risveglio vegetativo ormai prossimo.

Alessandro Mesini
A cura di Alessandro Mesini
Pubblicato il 23/02/2021Aggiornato il 23/02/2021
Piante da interni, è il momento del check-up

L’inverno è una fase delicata per le piante di casa, che vengono sottoposte a molti “stress”: temperature elevate, correnti d’aria per le aperture di porte e finestre, possibili urti dovuti alla presenza di persone per casa, poca umidità, luminosità naturale al minimo perché coincide con i giorni più corti dell’anno. Le piante che superano questa parte dell’anno meritano tutta la nostra stima e anche un’attenta revisione che può essere già cominciata a febbraio.

Il tavolo di lavoro

Per organizzare al meglio il controllo delle piante e renderlo davvero efficace, occorre allestire un tavolo di lavoro. Deve essere ampio per ospitare tutti gli attrezzi e coperto da un telo impermeabile per proteggerlo anche dall’acqua. Serviranno forbici, cesoie, paletta, forchetta, panno umido, alcool, carta, acqua, cordino cavo per giardinaggio, bastoncini di sostegno in legno verde per essere meno visibili, pennello. Ma lo strumento più importante è il tempo da trovare per dedicarsi a un’operazione che va ripetuta vaso per vaso con la medesima attenzione.

Sorveglianza sanitaria

 Tutti pensano di avere piante sane fino al giorno nel quale le scopriamo sofferenti perché l’infestazione è già in stadio avanzato e i primi danni importanti si fanno notare. Quindi è il momento di osservare bene le piante per cercare parassiti come cocciniglia e ragnetto rosso, i più comuni, ma anche in alcuni casi mosca bianca e afidi.

Il ragnetto rosso, presente sulle piante di solito nella pagina inferiore delle foglie e quindi poco visibile, si rivela per le sottili ragnatele che rimosse oggi si ritrovano formate a pochi giorni di distanza, tese fra picciolo e stelo, o fra i giovani germogli. È indice di un’umidità relativa bassa, insufficiente per le piante. Basterà allora, dopo aver ripulito le piante, vaporizzarle una volta il giorno, anche sotto la chioma fogliare o porre nel sottovaso uno strato di ghiaia da tenere allagato ma non sommerso. Il vaso, posto sopra, non potrà riassorbire acqua ma grazie all’evaporazione riceverà umidità in abbondanza.   

La cocciniglia è difficile da debellare, sia cotonosa sia a scudetto, dovrà essere rimossa manualmente su tutte le parti della pianta. Per individuarla lungo i fusti, fare scorrere le dita che avvertiranno il rilievo degli scudetti meglio di quanto sia possibile vederle. Si eliminano con alcool e carta o cotone, schiacciandole o staccandole per scorrimento senza mai ferire la pianta. Una volta ripulita, la pianta deve essere “lavata” con carta a perdere e alcool, trattata con apposito insetticida, isolata e tenuta in osservazione costante, una volta ogni dieci giorni, per eliminare le cocciniglie di nuova comparsa. S ricordi che dove compare la melata, un liquido trasparente, appiccicoso e dolciastro (non è velenoso e potete sentirlo), è sempre un indizio di parassiti non ancora individuati.

Pulizia dal secco

Le parti secche e rovinate delle piante possono accumulare batteri e muffe che, se permangono, si moltiplicano. Vanno quindi eliminate. La regola, valida per tutti i tipi di piante da casa, è quella di tagliare sempre e solo sul secco, mantenendo una sottile marginatura. In questo modo si dà alla pianta la possibilità di rimarginare una ferita e arrestare il procedere del disseccamento. Tagliando sul vivo si riapre la ferita e la pianta per chiuderla dovrà sviluppare una nuova fascia di compartimentazione, per forza secca, ricreando così una nuova zona di necrosi. Per tagli di rifinitura va bene utilizzare anche forbicine da casa, magari a lama curva, per meglio seguire un profilo sinuoso, e non sempre quelle da giardinaggio. Le piante che si sviluppano dal centro come i clorophytum o i singonium seccano le foglie più vecchie e per pulirle occorre sollevare la vegetazione ricadente. Eliminare anche le foglie ingiallite per le quali non esiste speranza di ripresa. Passando da una pianta all’altra disinfettare le forbici.

Il substrato: meglio fresco

Togliere dal terriccio tutti i detriti che si sono accumulati, per lo più foglie secche, allontanandoli e raccogliendoli per inserirli in compostiera o nell’umido. Verificare che il livello di terriccio sia quello giusto e le ripetute bagnature non abbiano scoperto  il colletto e le prime radici della pianta formando un vuoto sotto queste. Asportare il primo strato di terriccio e sostituirlo con materiale fresco, mai utilizzato in precedenza, comprimendolo leggermente per eliminare le sacche d’aria. Il materiale vecchio può essere buttato in giardino al piede di siepi e cespugli. Se il terriccio ha substrato argilloso, potrebbe presentarsi duro, compatto e crepacciato: in questo caso occorre arieggiarlo lavorando a profondità sempre maggiori ma con delicatezza per non danneggiare le radici e arrestandosi quando le si incontra. Per questa operazione si può utilizzare una semplice forchetta da tavola. Al termine pulire il vaso e il portavaso.

Rinvaso

È il momento di rinvasare le piante ricevute in dono fiorite a Natale. In genere si tratta di soggetti forzati per essere pronti in un periodo molto favorevole per la vendita e quindi è facile notare una sproporzione fra il volume di terra del vaso e quello del contenitore.

Estrarre il pane di terra afferrando la pianta alla base se dotata di fusto o appoggiando la mano fra i diversi steli alla base, capovolgendo il vaso o sdraiandolo in posizione orizzontale. Mettere terriccio fresco nel nuovo vaso, e provare il livello che otterremo appoggiando la zolla, aprire il pannicolo di radici con delicatezza se avviluppato su se stesso e colmare gli spazi vuoti con altro terriccio fresco. Comprimere con i palmi delle mani aperte e bagnare. Se il terriccio si abbassa lasciando scoperto il colletto della pianta aggiungerne altro.

Se necessario, si può aiutare la pianta a sostenersi inserendo nel terriccio legnetti di colore verde a cui fissare con legature lasse i rami da tenere eretti. 

Fertilizzazione

Alla fine del mese le piante iniziano già a beneficiare della luce crescente che a marzo dovrebbe stimolare una nuova crescita. Occorre una fertilizzazione a metà del dosaggio consigliato utilizzando un prodotto per piante fiorite perché non è ancora il momento di spingere sull’acceleratore somministrando grandi quantità di azoto. Meglio avere piante sane e robuste all’arrivo della primavera che piante già in piena crescita che rischiano di non riuscire a sostenere uno sviluppo eccessiva formando tessuti eziolati e germogli filati.

Idratazione e pulizia delle foglie

La polvere che si deposita sulle foglie forma una patina che la pioggia, come accade in natura, non può allontanare. Rappresenta una sorta di opacizzazione della luce perché ricopre la superficie fogliare. Le foglie non riescono a catturare la luce grazie ai cloroplasti e a utilizzarla per il processo della fotosintesi, necessario per mantenere la pianta in salute e sostenere nuovi accrescimenti. Bisogna rimuoverla con un panno asciutto e poi con un panno umido ripassare la foglia su entrambe le pagine per perfezionare l’opera di pulizia e idratare la lamina. Equivale a una nebulizzazione perfetta perché raggiunge in modo uniforme ogni punto della foglia, anche sotto. Per ridurre il rischio di danni, porre il palmo della mano sotto la foglia così da sostenerla e impedirle di deformarsi mentre si pulisce con il panno.

Piante grasse

Per la pulizia delle piante grasse occorre un pennello per rimuovere la polvere senza pungersi con le spine. Si parte dall’alto e si agisce verso il basso. Il pennello deve essere morbido, abbastanza sottile per raggiungere anche le zone più intricate evitando di utilizzare acqua, e senza asportare il rivestimento pruinoso, dove presente. Poi vanno spostate in piena luce e, a ogni bagnatura, ruotate di un quarto di giro così da esporle uniformemente alla radiazione così che lo sviluppo si mantenga armonico.

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