Contenuti trattati
Materiali e costi
- Erica gracilis in vaso di diametro 10 cm, costa 4 euro
- Ciclamino dei fioristi, in vaso di diametro 12 cm, costa 4,50 euro
- Elleboro in vaso di 12 cm di diametro costa 9,50 euro
- Muehlenbeckia in vaso di diametro 8 cm, costa 3 euro
- Abelia grandiflora in vaso di diametro 16 cm, costa 7,50 euro
- gaultheria in vaso di diametro di 12 centimetri costa 4
- Terriccio per piante da fiore 2,50 euro
- Cesta di legno di riuso
- Un foglio di plastica di recupero di dimensioni leggermente superiori alla cesta
- Un nastro rosso di riuso oppure 70 cm di nastro nuovo 0,30 cm
- 10 cm di cordino in materiale plastico verde
- uno o due ferretti da fioristi
- Totale: 35,50 euro circa
Preparare la cesta
Recuperare una cesta rettangolare, profonda almeno 15 cm. Foderarla con il foglio di materiale plastico di recupero (ma integro) che servirà da fondo, tratterrà la terra e impedirà lo sgrondo dell’acqua. Al momento di bagnare la composizione sarà bene con un dito saggiare il terriccio in profondità per controllare che non si formi sul fondo del ristagno che può favorire fenomeni di marcescenza a carico dell’apparato radicale. Nel cesto introduciamo terriccio per piante da fiore, ricco e nutriente, se possibile con l’aggiunta di una parte di torba. Lo sgrossiamo bene prima di disporlo sul fondo fino a metà dell’altezza del cesto.
Le piante di fondo
La prima pianta da introdurre è l’Abelia grandiflora: si tratta di quella di maggiori dimensioni e a chioma più espansa. Svasandola, togliere la terra che si trova fra le radici e il fondo del vaso così da ridurre la profondità della zolla e farla rientrare senza forzarla nel profilo della cesta. Per questa ragione al momento dell’acquisto scegliete piante senza radici che fuoriescano dal fondo. L’abelia dovrà allargarsi verso l’esterno dando un effetto di morbidezza e abbondanza senza essere troppo vistosa. All’angolo opposto inseriamo l’erica a fiori bianchi, il colore riprende la variegatura delle foglie dell’abelia, mentre il portamento eretto, e leggermente a fiamma, contrasta in parte e in parte si accorda. Al centro, ma non sulla stessa linea, un poco più avanti per dar modo alle radici di espandersi e per evitare un effetto palizzata rigido, poniamo il ciclamino. Lo abbiamo scelto rosso, non troppo grande, fiorito ma con ancora molti boccioli in fase di levata, così che a lungo possa svolgere il suo ruolo di punto focale. È importante che sia collocato in modo da essere perfettamente verticale.
In prima fila
In prima fila, sul lato anteriore della cesta, andiamo a porre un elleboro a fiori bianchi davanti all’abelia. Procedete con attenzione perché gli ellebori a dispetto della loro elevata rusticità hanno fiori delicati. I petali, una volta piegati, si segnano di scuro e iniziano a ingrigire. Molte piante tendono a portare gli steli allargati e non bene eretti. Basterà legarli fra loro a metà dell’altezza con un pezzetto di cordino cavo in materiale plastico così da non rovinarli o inferrettare i fiori, come si trattasse di un mazzo, per far rivolgere le corolle in fuori e verso l’alto. La gaultheria a bacche rosse occuperà l’angolo opposto: deve appoggiarsi sul bordo del cesto così da valorizzarne al massimo l’aspetto decorativo. Al centro, davanti al ciclamino, per riempire senza coprire la pianta di maggior richiamo, inserirò una muehlenbeckia, non nel modo classico, cioè sulla perfetta verticale, ma leggermente inclinata, così da meglio indirizzare la vegetazione verso l’esterno e sui lati. I sottili rami devono ricoprire lo spazio e allungarsi verso l’esterno conferendo al cesto un aspetto morbido.
Assestare il terriccio
Con molta pazienza e procedendo a piccole manciate, riempire tutti gli spazi ancora liberi fra una zolla e l’altra perché le radici lasciate scoperte seccherebbero e la pianta deperirebbe in pochi giorni. Aiutandoci con le dita per arrivare in profondità riempiamo tutti gli spazi eliminando sacche d’aria che un lavoro affrettato e poco preciso, lascerebbe. Poi comprimiamo leggermente con il dorso della mano. Terminiamo l’allestimento delle piante rifilando il foglio di materiale plastico con le forbici lungo il bordo del cesto, così che non sia più visibile.
Edera e nastro per rifinire
In giardino o mentre passeggiamo è facile procurarsi qualche spuntatura d’edera lunga circa 40 cm, a foglia piccola, possibilmente variegata, per richiamare l’alternanza di bianco e verde della composizione. Raccogliere i tralci a mazzo e legarli fra loro con il cordino di materiale plastico verde. Con un nastro di cotone a trama rosso, formiamo un grande fiocco, disponendo una sull’altra delle anelle vaporose, simili ma non tutte uguali, così che alla fine risulti tondo e non sviluppato solo in due sensi opposti, con due lunghe code libere. Con l’aiuto di un ferretto da fioristi lo leghiamo e poi lo fissiamo prima al mazzo d’edera e poi a un fermo in plastica dentato. Il fiocco coprirà il punto di legatura dell’edera e questo il fermo di plastica nero. A questo punto non resta che disporlo. Richiederà più di un tentativo. Il consiglio è di fare penetrare il fermo nella composizione in senso obliquo. Per restare saldo deve attraversare la zolla della muehlenbeckia senza però ferire i tuberi del ciclamino, facilmente soggetti a necrosi e marciumi. ATTENZIONE: bagnate spesso ma con moderazione.
Un tocco di bianco originale e a costo zero
Infine possiamo aggiungere nei punti che appaiono un po’ vuoti, per esempio davanti all’elleboro e dietro la gaultheria, due gomitoli di lana bianchi di recupero. Se possedete gomitoli o lana di altro colore e quella bianca non fosse sufficiente, basta eseguire con questa solo gli ultimi avvolgimenti. Per l’ambientazione in casa si possono aggiungere altri gomitoli e/o altre sfere più grosse da porre a terra.
Così avranno nuova vita
A gennaio le piante potranno essere ricollocate in un vaso più grande all’aperto o in giardino per avere una “seconda vita”. Ecco come trattarle.
- Erica gracilis potrà essere posta sul balcone o in piena terra, dove potrà radicare solo se utilizzerà un substrato spiccatamente acidofilo composto almeno al 50% da torba, ricordandosi di bagnarla con regolarità.
- Il ciclamino dei fioristi potrà essere rinvasato e messo sulla veranda, sulle scale o nello spazio fra i vetri e le imposte da richiudere la sera così da ripararlo dal gelo notturno. Una volta sfiorito si sposti il vaso in giardino al riparo di una conifera impalcata sino a terra dove rimarrà fresco, bagnato dalla pioggia o dagli interventi irrigui di soccorso, e a fine estate tornerà a germogliare.
- Elleboro è pianta costosa all’acquisto ma robustissima e spostato in piena terra in un angolo fresco del giardino, al riparo di una latifoglia, così che sia all’ombra d’estate e al sole in inverno e a primavera prima dell’emissione delle foglie, continuerà a fiorire per moltissimi anni senza bisogno di manutenzione.
- Muehlenbeckia potrà trovare un valido utilizzo come tappezzante in aiuole all’ombra per una parte del giorno formando un ricco tappeto che tenderà “a camminare” oltrepassando i limiti progettuali e richiederà di essere contenuta. Lenta nel primo anno diventa via via più vigorosa. Perfetta alla base dei vecchi rosai.
- Abelia è un arbusto che messo in piena terra non smetterà di stupirci per la fioritura prolungata e leggera che le merita un posto di riguardo in ogni giardino.
- Gaultheria è pianta a portamento raccolto che si allarga lentamente sul terreno. E’ indicata per i piccoli giardini o per gli angoli “dimenticati” che si vuole portare a nuova vita.