Rinvasare le piante da interno

Se le piante da interni mostrano segnali di sofferenza, la chioma sembra troppo sviluppata rispetto al vaso, le radici escono dal foro di fondo, allora può essere il momento di fare un cambio di vaso. Il momento giusto, il terriccio e la tecnica.

Giovanna Rio
A cura di Giovanna Rio
Pubblicato il 18/02/2022Aggiornato il 05/08/2024
Rinvasare le piante da interno

Durante l’inverno, le piante da interno in casa sono sottoposte a situazioni difficili a causa del calore degli ambienti, dell’aria secca e della scarsa umidità, degli sbalzi di temperatura, delle correnti generate aprendo porte e finestre e, soprattutto, della bassa luminosità naturale, dovuta all’esiguo numero di ore di luce durante il giorno. Per quest’ultimo aspetto, con il mese di febbraio le cose cominciano a cambiare: le ore di sole aumentano e le piante lentamente si preparano al risveglio vegetativo. È il momento di prestare qualche attenzione in più alle nostre piante d’appartamento. In particolare a febbraio si consiglia di rinvasare, se le piante mostrano di averne la necessità.

Quando rinvasare: occhio ai segnali

Febbraio è il momento di rinvasare le piante che ne hanno necessità, prima che riprendano a vegetare (con l’emissione di nuove foglie). Il rinvaso in un contenitore più grande di pochi centimetri è indispensabile quando la pianta si è sviluppata molto e il vaso è troppo piccolo, risultando sproporzionato rispetto alla chioma, o quando le radici escono dal foro di scolo.

 Se, invece, il vaso ha dimensioni adeguate, ma il terriccio secca rapidamente dopo l’annaffiatura e non riesce più a trattenere l’acqua e gli elementi nutritivi, occorre rimuovere i primi 3-5 cm di terra, senza togliere la pianta dal vaso e sostituirli con del terriccio fresco. Questa operazione si rende necessaria anche quando si forma sulla superficie del terriccio una patina biancastra che indica eccesso di calcare nell’acqua di irrigazione.

Pulire bene il vecchio vaso

Se si intende collocare la pianta in un vaso già utilizzato in precedenza per una vecchia pianta, prima di riempirlo con il nuovo substrato, occorre lavarlo con una soluzione di acqua tiepida e candeggina (bastano alcune gocce). Poi, risciacquare il vaso con acqua pulita e asciugarlo con cura. Quindi può essere riempito. 

Il cambio di contenitore in tre passi 

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1. Per prima cosa occorre svasare la pianta afferrandola delicatamente dal colletto, girando il vaso e tirando, per estrarla con tutto il pane di terra. Fare attenzione a non spezzare le radici (nel caso, meglio rompere il vaso), perché sono facili da danneggiare causando in tal modo la fine della crescita delle foglie.

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2. Preparare una miscela costituita da tre parti di terriccio universale, due parti di torba e una parte di sabbia abbastanza grossa per rendere la terra più porosa. Questo mix garantirà un buon drenaggio dell’acqua e uno sviluppo ottimale dell’apparato radicale. Per mescolare correttamente tutti gli elementi della miscela, versarli in un sacchetto riempito fino a metà. Chiudere per bene, poi, con una mano afferrare il fondo e con l’altra la cima e scuotere il tutto una decina di volte. Lasciare riposare per alcuni minuti prima di usare.

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3. Nel cambio del vaso, la regola da osservare per tutte le piante è quella di utilizzare un contenitore che abbia un diametro leggermente superiore, al massimo di 3 cm rispetto al precedente. Appoggiare sul foro di scolo qualche coccio e stendere uno strato di pochi centimetri di argilla espansa (che ha funzione drenante) sul fondo del vaso. Quindi versare un po’ del substrato preparato, collocare la pianta ben dritta e colmare con altro terriccio, comprimendo bene la terra attorno alle radici. 

Le altre cure 

Oltre al rinvaso, adesso è il momento di ricominciare ad annaffiare tutti gli esemplari, comprese le piante grasse. Le bagnature vanno eseguite con moderazione, evitando i ristagni idrici che sono causa di marciumi a livello radicale. Inoltre, bisogna aggiungere saltuarie nebulizzazioni, utili per mantenere un adeguato tasso di umidità nell’aria. Occorre riprendere anche le somministrazioni di concimi specifici per le piante verdi e le piante da fiore. È utile anche arieggiare regolarmente le stanze nelle ore più calde della giornata, senza però sottoporre le piante a correnti d’aria fredda. Ed effettuare una pulizia generale delle chiome, asportando le parti rovinate, secche o con poche foglie, in modo da favorire lo sviluppo dei nuovi germogli.

Quali piante 

La calancola

Gli agrumi 

La calathea

Zamioculcas

Beucarnea

Una grande pianta da interni

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