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In questo periodo, o appena prima di spostare all’aperto le piante d’appartamento se non è ancora stato fatto, è opportuno osservare tutti gli esemplari attentamente: in alcuni casi la crescita è molto sviluppata e la pianta sembra cambiare forma o avere bisogno di un vaso più grande. Se il rinvaso non è possibile, occorre cimare le parti troppo cresciute, pratica indispensabile anche per infoltire la parte basale della pianta. In questo caso ci ritroveremo con diversi getti laterali che possono essere utilizzati come talea per originare nuovi esemplari. In particolare alcune piante si moltiplicano per talea in acqua, la più facile.
Due tipologie di talea
Una volta che si è in possesso di una talea erbacea, si possono scegliere due metodi di radicazione: quello classico è ne terreno, l’altro sistema, che funziona solo per alcuni tipi di piante, consiste nell’immergere la talea in acqua.
Le talee che si pongono nel terriccio facilmente possono marcire prima dell’emissione delle radichette: questo inconveniente capita soprattutto quando si opera in casa dove non sono sempre garantite le condizioni ottimali di temperatura, di luce e di umidità. Per ovviare a questo problema, alcune talee si possono fare radicare in acqua. Una volta che la pianta ha emesso le radichette, le talee, già grandicelle, si pongono in un contenitore con terriccio per proseguire lo sviluppo.
Per quali piante
Tra le piante d’appartamento che si possono fare radicare tramite talea in acqua ci sono: pothos, singonio, filodendro, spatifillo, pilea, dieffenbachia e clorofito. Anche molte piante aromatiche per esempio la menta, l’origano, il basilico, la salvia, la stevia, la melissa, il dragoncello, il timo e il rosmarino. Tra le ornamentali oleandro ed edera.