Contenuti trattati
Sono tra le piante più vendute perché utilizzatissime come regalo, ma come scelta personale le bromeliaceae faticano a trovare lo spazio che meritano. La ragione è semplice: il ciclo biologico della pianta prevede che dopo la fioritura la pianta muoia e questo per molti è inaccettabile. In realtà le bromeliaceae restano nelle nostre case più a lungo di molte altre specie: l’esperienza insegna che una bromeliaceae in fiore vive in media ancora almeno un anno. Ecco le specie più diffuse che regaleranno grandi soddisfazioni.
Aechmea, la classica insuperata
Aechmea fasciata è la specie coltivata da più tempo nelle nostre case ed è stata la prima rappresentante di questa ricca famiglia ad affacciarsi sul mercato. Elegante, robusta e duratura è stata spesso utilizzata come pianta regalo, importante senza essere troppo appariscente. Il nome Aechmea deriva dal greco “aichme” che significa punta per ricordare come i sepali terminino in punte rigide che possono essere scambiate per spine. Le foglie, lunghe fino a 60 cm, hanno un margine seghettato provvisto di piccole spine, sono coriacee e dure, poco resistenti al piegamento, arcuate, disposte a rosetta. Il colore di fondo è grigio verde arricchito da striature irregolari che nella forma tipica sono bianco argentee. Esistono varietà con striature o macchie di colore diverso, la più diffusa è “Variegata” con striature longitudinali color bianco crema. Al momento dell’acquisto è importante non farsi attrarre dal fiore perché al termine della fioritura la pianta muore. È meglio scegliere piante con fiore in boccio perché avranno una maggiore durata. Le foglie dovranno essere intere, sane, senza marciumi alla base e senza ammaccature. La pruina presente (è quella patina grigia che riveste le foglie) non deve essere tolta con le mani o con uno straccio per conferire alla pianta un aspetto lucente. Si pulisce con un piumino e non si impiega lucidafoglie. Il diametro di una pianta a completo sviluppo è di 80 cm, l’altezza raggiunge i 50 cm. Dal centro della rosetta, in estate, si forma un asse che porta un’infiorescenza in forma di pannocchia compatta con una gran quantità di piccole brattee colorate di rosa da cui usciranno in modo scalare fiori tubulosi color azzurro a tre petali. Al termine della fioritura, appena la spiga è morta e secca, per prolungare la vita della pianta, recidere l’asse alla base con un paio di forbici da giardinaggio senza strappare o esercitare inutili trazioni.
Guzmanie, tante per tutti i gusti
È il genere che più di ogni altro è stato sottoposto a ibridazione e selezione: si sono così ottenute molte piante diverse, un vero e proprio caleidoscopio di forme e colori. I nomi delle varietà sono stati scelti come veicolo commerciale in base ai richiami cromatici delle infiorescenze e alle possibili suggestioni che sono in grado di suscitare nell’acquirente. Purtroppo anche molte piante di pregio evidente sono messe in commercio senza alcun riferimento alla varietà e sono disponibili come mix di colori e talvolta di forme dell’infiorescenza. Le guzmanie per la struttura delle brattee colorate semitrasparenti sono di grande effetto se poste sotto una fonte luminosa che vi filtri attraverso.
Guzmania lingulata ha foglie lunghe, anche oltre i 40 cm, di colore verde vivo, incise, strette e lanceolate. Rappresenta il modello di riferimento per le guzmanie oggi più diffuse. Il fusti fiorifero, lungo all’incirca 30 cm, è sormontato da brattee colorate persistenti, anche molte settimane, che portano fiori, all’opposto, di breve durata. La varietà Passion si segnala per il bel colore viola.
Guzmania torch il nome della varietà è dovuto alla somiglianza per forma e colori della brattea (rosso fuoco e giallo) a una torcia accesa.
Guzmania conifera è riconoscibile per la grande infiorescenza conica che ricorda nella forma una pigna portata eretta dai colori sgargianti. Le brattee, addossate una all’altra come fossero le scaglie di uno strobilo, sono color rosso vivo con gli apici più chiari, gialli o arancioni.
Guzmania Theresa, dall’aspetto antico, quasi démodé, si riconosce per le foglie larghe ed il fiore grande che ne fanno una pianta importante da disporre anche da sola.
Vriesea, quando il piccolo è protagonista
Questo genere spicca per la facilità di coltivazione e per la lunghissima durata delle brattee colorate che costituiscono, insieme al cono di foglie, l’elemento decorativo della pianta. Il genere Vriesea è piuttosto ricco e il numero di specie varia secondo la classificazione seguita oscillando da 190 a 245. Il nome Vriesea è un omaggio al botanico olandese Willem Hendrick de Vriese (1806-1862).
La specie coltivata più comune, anche se oggi esistono diversi ibridi, è V. splendens, originaria di un’aerale piuttosto vasto comprendente Guyana, Trinidad, e Venezuela, raggiunge i 60 cm d’altezza. Le foglie di consistenza coriacea e di forma ligulata si sovrappongono alla base formando una rosetta in forma di cono e si arcuano verso l’esterno in una forma definita e rigida. Raggiungono una lunghezza di 40 cm ed una larghezza di 5 cm, sono di color verde, mai brillanti, con bande orizzontali scure, marrone e verde, piuttosto larghe; nella pagina inferiore sono grigiastre. I fiori gialli brillanti, ad apertura scalare, hanno tre petali, raggiungono i 5 cm di lunghezza ed una forma che ricorda quella della chela di un granchio. Sono racchiusi in brattee di color scarlatto lucido e acceso. Le brattee formano spate ensiformi che superano la rosetta delle foglie di quasi mezzo metro. Le spate possono essere semplici o frondose, formate da più unità. La fioritura non segue immediatamente la formazione della spata che è molto durevole. Al momento dell’acquisto controllare lo sviluppo della spata. Scegliere piante con spate appena formate e mai già in fioritura.
Consigli di coltivazione
TERRICCIO
Le bromeliaceae sono tutte piante acidofile e calcifughe: poste in un terriccio normale o argilloso stentano fino a morire in breve tempo. Per rinvasarle è sempre consigliato reimpiegare un terriccio a base di torba arricchito con terra di foglie o un terricciato composta da tre parti di terriccio da fiori ed un quarto di aghi di pino in via di decomposizione (avranno funzione acidificante), ma potete inserire anche la corteccia esaurita proveniente dal rinvaso delle orchidee di casa o perlite. Anche l’aggiunta di un poco di sabbia è indicata perché sere a migliorare il drenaggio, ne basta un bicchiere per vaso di 18 cm di diametro. Il risultato finale deve essere soffice, leggero, poroso, capace di trattenere umidità senza creare ristagno.
CONCIMAZIONE
Non è considerata necessaria, ma nel periodo estivo una volta il mese, ad un dosaggio pari ad un quarto di quello prescritto, si può impiegare un fertilizzante liquido per piante da fiore.
LUCE
L’esposizione giusta è in luce abbondante ma diffusa, vicino a una finestra esposta a nord o a ovest, ma mai sotto l’azione diretta dei raggi del sole nelle ore centrali della giornata.
TEMPERATURA
Esiste una certa variabilità da specie a specie, ma si può affermare che al di sotto dei 12°C le piante muoiono, mentre oltre i 27°C iniziano a mostrare segni di sofferenza. Nel caso effettuare un’irrorazione al giorno utilizzando solo acqua distillata per non macchiare le foglie. Per mantenere un soggetto sano è necessario ricoverarlo ad una temperatura di circa 18°C. Altrettanto importante è la ridotta escursione termica fra giorno e notte, per questa ragione non sono indicate come piante da ufficio dove il riscaldamento sia spento durante i fine settimana o nelle ore notturne.