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La fioritura delle piante esotiche suscita lo stupore di tutti: i fiori durano poco tempo, non sono vistosi ma spesso profumati. Per riuscire a produrli, le condizioni di luce, acqua e temperatura devono essere perfette per molti mesi all’anno. E, in ogni caso, sono meritevoli di essere fotografati!
Il traguardo irraggiungibile per chi coltiva le piante di casa è spesso rappresentato dalla fioritura di specie che sono normalmente apprezzate per il fogliame decorativo. L’apparire dei fiori, vissuto come evento eccezionale, è considerato il raggiungimento della maturità della pianta e del suo perfetto stato di benessere. Fioriture un tempo considerate impossibili oggi avvengono con maggiore frequenza perché si dispone di varietà meglio adattate, di abitazioni più luminose, di maggiori conoscenze sulle esigenze delle piante e di temperature estive più elevate e uniformi per un lungo periodo. Non tutti però riescono a far nascere i fiori e magari, quando sbocciano, non li riconoscono. Vediamone alcuni.
Cosa serve per far fiorire le piante esotiche
Le piante di casa in genere fioriscono solo a fine estate o a inizio autunno, dopo aver goduto di una lunga stagione in condizioni stabili e favorevoli: alta temperatura, data dalle condizioni climatiche attuali, e disponibilità idrica generosa, per le bagnature frequenti e regolari. Importanti sono anche le condizioni di luminosità che devono riprodurre quelle dei luoghi d’origine senza pensare che il pieno sole sia sempre la scelta migliore. Infine, fondamentale il vaso, grande ma proporzionato alle dimensioni della pianta, con terriccio organico e ben drenato. Un po’ di fortuna, poi, non guasta!
Come coltivare la Maranta leuconeura in casa
Questa pianta fiorisce con difficoltà e non in base alla maturità o alle dimensioni del soggetto, ma se ci sono le condizioni per lei ideali, cioè luminosità diffusa e abbondante, senza sole diretto, e bagnature regolari, ma non eccessive. Ha più bisogno di un’elevata umidità ambientale che di acqua, ma le vaporizzazioni sono sconsigliate perché la lamina fogliare tende a macchiarsi. Consigliato solo l’utilizzo di acqua piovana raccolta in una bacinella pulita di plastica o di quella demineralizzata. I fiori, piccoli e imbutiformi, bianchi con venature violacee o di colore lavanda, portati verso l’esterno, sono sostenuti da uno scapo fiorifero e si possono aprire in successione.
Sansevieria: le cure per farla fiorire
Molte sono le succulente coltivate in casa che fioriscono: alcune sono piante da fiore per definizione come la Schlumerbergera o le varie Kalanchoe. Invece la fioritura della Sansevieria non è un risultato scontato. Infatti, avviene in epoca diversa a seconda della specie. La più comune, Sansevieria trifasciata, fiorisce nella seconda parte dell’estate formando una spiga eretta di piccoli fiori bianchi, che si aprono in successione. Per apprezzare a pieno questa fioritura bisogna entrare nella stanza di notte, per sentirne il profumo intenso e molto dolce. I singoli fiori sono a forma di stella con sei sottili e lunghi tepali nastriformi leggermente portati retroflessi. Il loro colore varia dal bianco al verde. A fiorire sono le piante mature e ben tenute, coltivate in condizioni di luminosità intensa e temperature elevate e costanti, in vasi prossimi alla forzatura, ben nutrite utilizzando fertilizzanti specifici per cactacee.
I fiori dell’Aspidistra non si vedono
I fiori delle diverse specie di aspidistra appaiono a inizio estate; sono solitari, eretti, carnosi, campanulati larghi 2-3 cm, di color crema all’esterno e marrone rossiccio all’interno. La fioritura avviene solo nelle piante in condizioni eccellenti e non è mai appariscente perché, come in altre varietà tropicali, sbocciano alla base dei fusti e sono di breve durata. Molti non si saranno nemmeno accorti della loro presenza perché la vegetazione è sempre folta e ricca, localizzata nella parte alta della pianta con foglie portate da un lungo stelo. Proposta come pianta da scale, veranda o androne si può coltivare anche all’aperto, evitando i raggi solari diretti che possono bruciare le foglie, ma sempre in posizione luminosa perché la mancanza di luce si traduce in un arresto della crescita. Le varietà a foglie colorate ne hanno un maggior bisogno, in carenza, invece, tendono a ridurre le screziature.
Il fiore del Filodendro
La classificazione dei filodendri è complessa e spesso si trovano in commercio piante diverse fra loro etichettate con il solo nome del genere, senza nessuna specifica di specie e varietà. La complessità è presto spiegata: i filodendri hanno forme diverse secondo l’età della pianta: una giovane può essere dissimile da un’adulta. In più, in natura, come in serra, esistono molte forme ibride o intermedie fra due specie distinte perché le piante tendono a ibridarsi con facilità, e poi non mancano le mutazioni.
Philodendron ‘Emerald Queen’ è un ibrido vigoroso, di origine orticola, con foglie di una particolare tonalità di verde, grandi e fresche, portate nelle piante giovani verso l’alto, e in quelle rampicanti verso l’esterno. Il fiore dei filodendri, bellissimo, prodotto solo dalle piante mature poste in condizioni ideali: è uno spadice carnoso, cui fanno seguito in natura, dei frutti in forma di bacca
Tanti tipi di dracena
Il genere Dracaena, ricco di circa 150 specie, anche molto diverse fra loro per la forma e il colore delle foglie (verde, rosse, gialle, bianche), è originario dell’Africa orientale. Appartiene alla famiglia delle Agavaceae e, per quanto riguarda le specie coltivate come piante d’appartamento, esistono sostanzialmente due gruppi: il primo con le foglie riunite a ciuffi e il fusto nudo, cui appartiene la Dracaena fragrans (o demeriensis), conosciuto come tronchetto della felicità, e il secondo gruppo con le foglie presenti su tutto il fusto, cui appartiene Dracaena surculosa. Del tronchetto della felicità esistono numerose varietà con foglie di colore, dimensioni e portamento diverso. Sappiamo che è una pianta capace di resistere a condizioni difficili e che fiorisce molto di rado quando coltivata in vaso nei nostri climi e nelle nostre case. L’infiorescenza a spiga con tanti fiori riuniti a gruppi, bianchi, dai lunghi boccioli striati, è gradevolmente profumata. Meno diffusa, conosciuta come la pianta a pois, Dracena surculosa, ha fusti sottili e foglie color verde chiaro a macchie gialle, che con la maturità diventano verde scuro e bianche. L’infiorescenza, evento raro, è a forma di sfera stellata, così inconsueta da destare grande meraviglia.
La seconda fioritura delle piante in casa
A volte la sfida è rappresentata non tanto dall’accompagnare una pianta a fiorire in casa, o nell’uscita estiva sul balcone, sempre consigliata, ma nel convincerla a fiorire una seconda volta. L’esempio più classico di piante da interno acquistate fiorite che sono difficili da far rifiorire (ma non è impossibile) magari anche dopo anni è rappresentato da anthurium e spatifillo. Comunque non sono le uniche.
Il gelsomino del Madagascar fiorisce con acqua senza calcio
Il gelsomino del Madagascar, nome popolare un tempo usato per la Stephanotis floribunda, è fra le piante da interno capaci di regalare soddisfazioni immense. Pianta lianosa capace di sviluppare tralci lunghi o lunghissimi, anche un paio di metri in un anno, ha foglie a margine intero, lucide e spesse, di colore verde scuro e persistenti. Il fiore ha un inconfondibile profumo intenso che riempie la stanza. È ceroso e bianco, a cinque petali, e piuttosto duraturo. La pianta, per vegetare al meglio, vuole condizioni di luce abbondante e diffusa, ma il segreto è utilizzare acqua piovana o povera di calcio.
Ceropegia sandersonii
Ceropegia sandersonii è una pianta succulenta, originaria dell’Africa meridionale, in particolare del Mozambico e del Sud Africa, in genere viene proposta in vendita su una struttura a tubo, per dar modo ai lunghi rami lianosi di avere un sostegno. Ha foglie ovato-cordate, lunghe 4-5 centimetri, e una fioritura che non passa certo inosservata per via della forma unica del fiore che ricorda quello di un lampione a gas o di un paracadute di colore chiaro maculato di verde scuro. La pianta non sopporta temperature inferiori ai 10 °C e teme le correnti fredde. In casa occorre bagnare sempre con moderazione per evitare accumuli d’acqua. Porre in piena luce.