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I garofani, un tempo simbolo della riviera ligure, oggi arrivano sui nostri mercati da paesi lontani, come l’Ecuador. Le nuove varietà sono caratterizzate da colori brillanti, non sempre uniforme ma con variegature, striature, sovrapposizioni, petali bicolori con il margine diverso dalla base così che il “cuore” del fiore è diverso e soffonde il colore esterno. Duraturi, economici e ora disponibili in una gamma ricca e in ampliamento iniziano a incontrare nuovamente i favori del pubblico che sempre è incuriosito dalle novità. Per ottenere un bouquet particolare, acquistate un mazzo di 12 garofani in quattro colori diversi (bianco, rosa antico, rosa salmone e rosa confetto): si spenderà circa 9 euro. Poi unitelo al verde che è possibile raccogliere in giardino secondo i nostri consigli. Il risultato vi sorprenderà.
Facilitare l’apertura dei petali
Non acquistate mai garofani già aperti ma piuttosto quelli con i petali stretti, fortemente addossati uno all’altro. Poi, tenendo il calice tra l’indice e il pollice, esercitate una leggera pressione così da provocare uno schiacciamento e una successiva trazione verso l’esterno. In questo modo il calice non sarà più troppo “duro” da aprire per un fiore reciso e non rappresenterà un limite al dispiegamento dei petali. Solo dopo passate delicatamente il pollice, avanti e indietro, sui petali addossati che così, non più costretti, acquisteranno forma e volume. La permanenza in vaso farà il resto e i vostri garofani saranno allo stesso tempo giovani e perfettamente aperti.
La preparazione del fiore è importante
I garofani sono facilmente marcescibili e peggiorano sensibilmente la qualità dell’acqua di ammollo riducendo la durata del mazzo: nel giro di due tre giorni perdono consistenza diventando filamentosi e gelatinosi. Invece sono fiori duraturi se si ha l’attenzione di preparali alla messa in vaso eliminando le foglie avvolgenti il gambo: si strappano tirandole verso il basso così da evitare trazioni laterali eccessive che potrebbero causare la rottura dello stelo. Una volta puliti i garofani, se dobbiamo utilizzarli in una composizione e quindi sottoporli a una forte manipolazione, hanno bisogno di essere inferrettati.
Scegliere e preparare il verde dal giardino
A gennaio il giardino non ci offre certo una gran varietà di materiale ma i sempreverdi non ci deludono mai. Raccogliamo rami con foglie verdi in diversi toni e portamenti, preferendo quelli bicolori o variegati. Tutte le piante vanno bene purché siano durevoli almeno quanto i garofani. Noi abbiamo preso ruscus, viburno, lonicera, eleagnus. Fra le piante che formano bacche, l’edera con i ricchi corimbi di sfere colorate verdi o nere, e un qualsiasi cotonastro. Noi abbiamo scelto l’edera con bacche verdi e il Cotoneaster x Cornobius un ibrido vigoroso che può raggiungere i 5 metri di altezza e produce piccole bacche fra il rosso e il rosa acceso in grappolini ricadenti. Tutto questo materiale è stato preparato togliendo le foglie nella parte bassa così da non ingrossare troppo il manico del mazzo e arrivare alla classica forma a cupola.
Comporre il mazzo
La composizione si esegue con la tecnica del mazzo sempre in mano, quindi senza dover raggiungere la forma semisferica di un bouquet prevediamo una leggera bombatura e una chiusura alla base tipo “fungo” così che possa appoggiarsi morbidamente sui bordi del vaso che lo ospiterà. Iniziamo con un garofano chiaro e lo accompagniamo con il ruscus in modo che la foglia svetti leggermente e sia tutt’uno col fiore e altro verde in modo da circondarlo come si trattasse di un mazzo uniflorale (FOTO 1).
A questo punto aggiungiamo un altro garofano e ripetiamo l’operazione, scegliendone uno verde in modo che lo stacco di colore non sia troppo forte. Per raccordare questa iniziale “macchia chiara” con le corolle a colori più squillanti utilizziamo i rametti di cotonastro in modo che i grappoli di bacche, fra il rosa e il bianco separino un fiore dall’altro. Anche le bacche di edera verde possono svolgere funzione analoga, per la loro struttura in corimbi aperti alleggeriscono un mazzo che potrebbe sembrare per le dense corone di garofani troppo compatto, persino pesante. Procediamo strutturando il mazzo e introducendo progressivamente tutti i tipi di verde che abbiamo scelto in giardino ricordando di prestare particolare attenzione a orientare quelli più rigidi, come l’eleagnus, in modo che si presenti all’osservatore di preferenza la lamina fogliare superiore colorata (FOTO 2).
I sottili rametti di lonicera, leggera e bicolore, possono servire per movimentare l’effetto finale spuntando come dardi sottili nella parte periferica del mazzo, Concludiamo con un giro di verde e di bacche che potranno ricadere liberamente appoggiandosi al vaso conferendo al mazzo un tono meno formale e più romantico.
Come riallineare i garofani
Una volta terminato il mazzo potrebbe essere necessario riallineare tutti i fiori lungo la linea ideale, perché alcuni potrebbero essere finiti troppo bassi e altri all’opposto essere troppo evidenti. Per quelli troppo alti la tecnica è elementare. Allentiamo leggermente la presa sull’impugnatura senza però che si perda la forma e con colpetti leggeri dati con due dita facciamo scorrere il garofano verso il basso. Per quelli troppo bassi, sempre allentando un poco la presa, introduciamo due dita nel mazzo fino a prendere la base del calice ed esercitiamo una leggera trazione, per applicazioni successive, fino al raggiungimento del livello desiderato (FOTO 3).
Legatura e taglio
Una volta ultimato il mazzo legatelo utilizzando un nastro largo circa mezzo centimetro e non un cordino che potrebbe tagliare i gambi. Provate il mazzo dentro il vaso e accorciatelo con le cesoie per stadi successivi, pochi centimetri per volta (FOTO 4). È importante conservare i gambi più lunghi possibile perché a ogni cambio d’acqua andranno accorciati e i garofani, molto duraturi, ne richiedono diversi.
Le cure per conservarlo bene
Il mazzo per aumentarne la durata, e fargli raggiungere le tre settimane, ogni sera spostatelo in una stanza non riscaldata. Non vaporizzatelo ma cambiate acqua a giorni alterni utilizzando acqua fresca e ridefinendo il taglio dei gambi accorciandoli di circa mezzo centimetro. Nel caso un garofano appassisca prima degli altri recidetelo alla base del calice e senza cercare di sfilare lo stelo perché si rischia di alterare il mazzo trascinando gli altri elementi fuori dalla disposizione assegnata. Lo spazio vuoto sarà colmato da quelli vicini solo “pettinando” con la mano il mazzo.