Contenuti trattati
Prima dell’arrivo del freddo invernale, è ancora possibile godersi la bellezza di uno spazio verde florido e ricco di fiori: temperature poco rigide, buona umidità, radiazione solare moderata permettono, infatti, ad alcune specie di sbocciare con forza. Abbiamo quindi selezionate le migliori 15 piante fiorite per il giardino autunnale.
1) Fucsia, un fiore da scoprire
Molti ritengono che la fucsia sia una pianta da interno che, tutt’al più, potrà essere spostata all’esterno durante la bella stagione. Invece, esiste un gruppo di fucsie “hardy” che possono essere annoverate tra le più belle fioriture di ottobre: si coltivano all’esterno dove le temperature invernali non sono particolarmente rigide e mettendo in atto tecniche di protezione dal freddo come la pacciamatura.
Fra le tante proposte, fucsia Heideblom ha fiori semplici, dimensioni contenute, portamento eretto, rami rossi e foglie ellittiche di colore verde scuro. I petali hanno colore bianco pallido soffuso di verde, o giallo, nelle ali, che si accompagna al viola tenue della campana centrale. Portato pendulo, il fiore appare all’inizio porpora, per diventare a maturità viola schiarendosi alla base. Gli stami sono ben evidenti, più lunghi della corolla, e hanno colore rosa con antere rosso porpora.
2) Aster, semplicissimo da curare
Tra le fioriture di ottobre, gli astri settembrini non possono mancare: la loro fioritura inizia nel mese di settembre, ma si prolunga, con le varietà più tardive, fino a novembre. Oggi le specie coltivate sono molto più numerose di un tempo, dove si poteva scegliere solo fra due specie, ossia Aster novae angliae e A. novi belgii. Esistono anche molti ibridi e la selezione ha migliorato la sensibilità al problema sanitario ricorrente: il mal bianco. Si mettono a dimora le piante di aster pronte a fiorire ad agosto e, una volta trapiantate, non hanno bisogno di grandi cure: per mantenere i cespi folti e vitali è necessario due volte l’anno, in primavera e in autunno, distribuire un buon terricciato e in primavera un poco di fertilizzante a lento rilascio. Inoltre, occorre diserbare i cespi, intorno e dentro, irrigare in fase di levata e almeno una volta la settimana.
Aster novi belgii ‘Shone Von Dietlikon’, dai fiori piccoli ma intensamente colorati, può essere accostato con successo alle altre margherite autunnali come echinacee, helianthus, rudbeckie, tutte con tonalità comprese fra il giallo e il rosso, per creare un contrasto netto e di grande richiamo visivo.
Aster puniceus presenta fiori di colore compreso fra il blu e il viola, con disco centrale giallo, che esercitano un forte richiamo sulle farfalle tanto che questa specie può essere inserita in un apposito giardino per lepidotteri come fioritura tardiva. Negli Stati Uniti è apprezzata anche dagli apicoltori perché è una delle ultime piante che nutrono le api prima del riposo invernale. I fiori, riuniti in ombrelle rade apicali, sono portate da fusti alti 250 centimetri e più. Il terreno di coltivazione deve essere fresco, fertile, leggero, ben drenato. Questa varietà di aster non teme il ristagno d’acqua ma soffre la presenza di calcare attivo; richiede irrigazioni abbondanti e frequenti, tanto che il terreno non deve mai seccare completamente. Per le piante poste in pieno sole sono necessarie bagnature quotidiane.
3) Dalia, un tocco di estate in autunno
La dalia è, tra le fioriture di ottobre, quella che negli ultimi anni ha conquistato molto interesse: a contrastarne la diffusione è stata certamente la pratica di dover estrarre dal terreno i rizomi all’arrivo del freddo ma, in zone dove l’inverno non è molto rigido, una buona pacciamatura, per esempio formata di 15-20 cm di cippato, è sufficiente per permettere alla pianta di svernare all’esterno senza problemi. La dalia inizia a fiorire in estate ma se ben tenuta, irrigata con regolarità e ripulita delle corolle secche, continua a fiorire anche in autunno. Affinché ciò avvenga, è importante assicurare sempre al fiore un ricco apporto di sostanza organica e nutrienti.
‘Lady Darlene’ è una dalia decorativa di taglia elevata (90-120 cm), che si fa apprezzare per la forma perfetta del fiore e la colorazione particolare. I petali gialli sono bordati di rosso e l’effetto finale è quasi quello di un piccolo sole.
‘Mary Evelin’, semplice ma di grande effetto, ha fiori di media grandezza con colorazione compresa fra il rosso e il bianco. Va posta in pieno sole in un terreno fertile, ricco di sostanza organica, mantenuto fresco con bagnature regolari, senza infradiciare il terreno. All’arrivo del freddo, tagliare le piante al piede e toglierle dal terreno con l’aiuto di una forca a denti larghi. Si mettono a dimora a primavera inoltrata quando il terreno si sarà ben scaldato.
4) Girasole, sempre bellissimo
Pianta di grande vigoria, il girasole può raggiungere i due metri e mezzo di altezza, ma ha un’invadenza limitata: è indicato per chi ha un giardino grande o ha bisogno di creare una bordura alta per separare due parti oppure per coprire un muro. Il girasole impiega cinque anni a raggiungere l’altezza definitiva e necessita di un terreno fertile, arricchito ogni anno di sostanza organica e nutrienti (come terricciato di letame maturo in primavera e in autunno). Non ha bisogno di essere sostenuto ed avendo organi epigei di accumulo può essere bagnato regolarmente ma non tutti i giorni: bastano due turni settimanali.
Helianthus Miss Mellish, più esattamente Helianthus x laetiflorus, è pianta ibrida erbacea perenne, simile ad un topinambur nella forma della vegetazione ma capace di richiamare il girasole in quella del fiore. Le corolle sono di colore giallo arancio e iniziano ad aprirsi ad agosto, per continuare a fiorire fino a ottobre.
5) Ortensia, per i fiori incantevoli e il foliage
Tra le fioriture di ottobre, le ortensie meritano un’attenzione particolare: le infiorescenze giunte a maturità si tingono di rosso, di viola e di vinaccia, mentre in parte virano nuovamente verso il verde. Anche le foglie, prima di cadere, diventano più chiare, si tingono o si macchiano di giallo, di bruno e di rosso. In mancanza di piogge è bene continuare a sostenere le piante con irrigazioni regolari, evitando di somministrare fertilizzanti. Si può spargere al piede dell’ortensia nuovo terriccio acido inglobandolo nello strato superficiale.
Jogasaki è un’ortensia macrophylla con infiorescenze lacecap formate da piccoli fiori fertili centrali di colore bianco-rosa e fiori doppi sterili e rosa. Le infiorescenze contrastano con le sfumature delle foglie autunnali, rosso brillante. Originaria del Giappone, quindi molto resistente al freddo, questa ortensia forma cespugli globosi alti e larghi 120 cm.
6) Begonia, in versione perenne
Le begonie non sono soltanto quelle utilizzate come piante annuali per le bordure, ma rappresentano una ricca famiglia che offre una gamma di forme e colori amplissima, anche tra le fioriture autunnali. La forma delle foglie, il particolare disegno, colore e struttura del fiore, consentono di animare un angolo del giardino ombroso e difficile accostando fra loro piante in vaso di diverse specie e varietà. Di ognuna è bene documentarsi al momento dell’acquisto in merio alle specifiche esigenze.
Begonia Tamaya, nota come begonia corallina, è originaria del Brasile e si caratterizza per i fusti succulenti divisi in setti come il bambù, che nel tempo tendono a lignificare. Raggiunge un’altezza di 60-90 cm, ha foglie allungate lunghe fino a 25 cm e offre grappoli di fiori rosa fino alla fine dell’autunno. Per farla crescere in salute, si utilizzi un terreno sciolto e ben drenato, mantenuto umido con irrigazioni frequenti. Queste varietà di begonia si coltivano all’esterno da maggio per poi ritirarle quando le temperature scenderanno sotto i 10°C. Pianta vigorosa, si rinvasa ogni anno.
7) Clematis, una pianta rifiorente
Tra le fioriture autunnali non può mancare la clematis rifiorente. Si tratta di una caratteristica legata alla varietà, che non appartiene a tutte le clematis, anche se la maggior parte delle forme ibride può vantarla. La fioritura autunnale è sempre meno importante di quella tardo primaverile, ma è comunque capace di regalare grandi soddisfazioni perché porta nel giardino colori che spesso in questa stagione mancano. Per sbocciare anche in autunno, le clematis devono essere seguite durante l’estate con bagnature regolari per evitare che la vegetazione invecchi precocemente.
Yukiokoshi è una clematis che non passa inosservata: il suo abbinamento di colore bianco-verde la rende subito riconoscibile. Varietà ibrida, alta tre metri, con corolle di 10-12 cm di diametro, questa clematide è una pianta rustica che necessita di poche cure perché non va mai potata. Dopo una prima fioritura in aprile maggio, sboccia di nuovo a inizio autunno spesso regalando fiori fiori che, da doppi, diventano semplici e portati isolati. Si tratta di una varietà molto vecchia, di origine giapponese, originatasi per mutazione naturale.
8) Garofanino, sul terreno pietroso
Nelle aree rocciose, sui muretti a secco e nei terreni ben drenati, dall’estate continuano a fiorire i Dianthus, in particolare la varietà ‘Tequila Sunrise’. Si tratta di una pianta perenne e sempreverde, con vegetazione a cuscino di colore grigio-verde e foglie lineari, che raggiunge, nel giro di due anni, la sua altezza massima, circa 50 cm. I fiori, profumati e grandi fino a 5 cm di diametro, hanno una corolla formata da sei petali dal margine finemente seghettato, dal particolare colore albicocca chiaro, con un cerchio centrale vermiglio delicato che separa due zone: una di colore più chiaro tendente al giallo, all’interno, e una più carica, all’esterno.
I garofani vanno posti sempre al sole e, prima dell’arrivo dell’inverno, andranno puliti dal secco; inoltre occorre ripulire il terreno sotto i cespugli e aggiungere uno strato di terricciato organico fresco come protezione dal freddo.
9) Liriope muscari, quasi indistruttibili
Resistentissimi al freddo, tanto da poter essere lasciati nel terreno anche durante l’inverno, sono i Liriope muscari della famiglia delle Convallariaceae.
La varietà ‘Big Blue’, capace di raggiungere un’altezza di 50 centimetri, presenta lunghe foglie verdi arcuate e decombenti, che formano cespi folti ed eleganti, da cui emergono spighe di fiori con tonalità comprese fra il viola e blu; a queste seguono bacche scure di colore nero-violaceo. La fioritura dei liriope muscari può iniziare già in agosto e protrarsi fino a ottobre. A caratterizzare questa varietà è il rapido sviluppo stolonifero che ne fa un’ottima pianta coprisuolo, indicata in quei punti declivi dove è necessario contenere l’erosione del terreno e il ruscellamento delle acque piovane. Pianta adattabile anche al pieno sole, è di solito proposta per la mezz’ombra e l’ombra.
10) Crisantemo, effetto prato fiorito
I crisantemi rappresentano sempre una scelta facile, economica e vincente: sono resistenti, vantano una vegetazione rigogliosa e una fioritura di lunga duratura.
Il crisantemo ‘Pico Exota’, disponibile in bianco, giallo e arancione, è una selezione caratterizzata dal disco centrale marrone, perfetta per essere mescolata con le graminacee in modo da ottenere un effetto di prato fiorito a fine stagione. Questi crisantemi desiderano un’esposizione luminosa, ma anche senza sole diretto riescono a fiorire con generosità; necessitano di un terreno fertile e ben drenato, mantenuto leggermente umido per tutto il tempo di coltivazione con bagnature regolari. All’arrivo del freddo, la pianta perde la parte aerea e tornerà a vegetare in tarda primavera.
11) Rosa, sempre elegantissima
Alcune rose sembrano incuranti dell’arrivo dell’autunno, delle giornate più corte e più fresche e, fino all’arrivo del gelo, continuano a fiorire: tra queste, la rosa ‘Rosalita’ ibrido di Moschata, selezionata da Lens nel 1996.
A fiore semplice con seducenti corolle color bianco crema, questa varietà è facile da governare e a maturità forma cespugli arrotondati con altezza e diametro paragonabili intorno al metro e mezzo. Desidera un’esposizione in pieno sole, mentre in fatto di terreno è adattabile: i migliori risultati si hanno, comunque, nei suoli di medio impasto con l’utilizzo, al momento della messa a dimora, di fertilizzanti a lentissima cessione come cornunghia o cuoio torrefatto. Va bagnata con regolarità, passando a due interventi la settimana con temperature sopra i 30°C. Non teme il gelo più intenso.
12) Geranio, fiori fino al gelo
Piante instancabili, i geranium, se ben tenuti, sono in grado di tornare a coprirsi di fiori dopo il caldo estivo.
‘Rise and Shine’, varietà di Geranium wallichianum, colpisce per il colore intenso e luminoso della corolla giocato sul contrasto fra l’occhio centrale bianco, percorso da una venatura fra il rosa e il magenta, e il contorno blu cobalto. Invecchiando, le corolle virano su tonalità rosa carico. Adatto ad essere coltivato anche in mezz’ombra, questo geranio inizia a fiorire dall’estate per spingersi fino all’arrivo del gelo. I fiori sono portati su ricchi cuscini di foglie profondamente incise. La pianta si allarga sul terreno ed è perfetta come primo elemento di una bordura o lasciata ricadere da un muretto. Le radici rizomatose sono piuttosto superficiali e vanno rispettate, evitando qualunque lavorazione del terreno. Si riproduce facilmente per divisione dei cespi a primavera.
13) Anemone, leggerezza e colore
In un giardino che voglia sfoggiare una livrea fiorita anche a ottobre non possono mancare gli anemoni giapponesi.
Anemone hupehensis ‘Pretty Lady Julia’, che va ad incrementare le referenze della serie Pretty Lady, ha fiori doppi, ricchi e voluminosi, di colore rosa brillante, arrotondati nella parte distale (segno di riconoscimento della specie). Le corolle raggiungono i 5 cm di diametro, mentre la pianta, ben ramificata e robusta, raggiunge un’altezza contenuta (fra i 40 e i 45 cm), così da poterla utilizzare come bordura fiorita o contorno ad una vigorosa varietà a fiori bianchi posta come fontana centrale. Questo anemone forma un cespo di foglie basali divise in tre segmenti, mentre le foglie caulinari sono in numero esiguo, di solito da tre a quattro, così che il fiore risulti portato da steli quasi nudi.
14) Tibouchina semidecandra, meglio in vaso
Alle mostre e nei garden viene proposta come pianta da esterno non in grado di resistere al gelo. Nelle zone fredde, quindi, o viene trattata come annuale (cioè si butta alla fine della stagione) oppure si coltiva in grandi vasi da ritirare in serra luminosa, come un agrume.
Tibouchina semidecandra raggiunge i 100 cm di altezza, ha fusti quadrangolari, foglie che al tatto si presentano vellutate e intriganti fiori color blu uniforme, che continuano ad aprirsi fino a novembre. Il segreto per avere piante sane, di rapida crescita e fiorifere, è il rinvaso che si esegue tutti gli anni a marzo utilizzando un mix in parti uguali di terriccio di qualità per piante da fiore, sabbia e torba. La pianta si pone in piena luce riparata dai raggi del sole diretti, e si bagna con generosità evitando i ristagni. Prima di ritirarla, vanno accorciati i rami di un terzo della loro lunghezza.
15) Clerodendrum myricoides, super chic
Spesso conosciuta anche come Rotheca myricoides, è un arbusto sempreverde di origine africana, capace di regalare una fioritura ricca e prolungata, che però può essere coltivato solo in vaso, dal momento che non sopporta il gelo.
Questa pianta inizia a fiorire a luglio e continua fino a quando le temperature si manterranno miti. Va posta in mezz’ombra e in posizione calda e riparata. I fiori, davvero unici, portati da un sottile peduncolo, sembrano tante piccole farfalle celesti, blu e violacee: non a caso i francesi la chiamano “bleu papillons”. Gli stami sporgenti ne completano l’incanto. In coltivazione può raggiungere e superare l’altezza di 250 centimetri. Clerodendrum myricoides desidera un terreno fresco, fertile e ben drenato. Le foglie sono ovate di colore verde con riflessi bluastri nella pagina superiore, più chiare in quella inferiore.
Le cure che non devono mancare
Affinché queste bellissime piante giungano a fiorire, o continuino a farlo per mesi, sono necessarie cure che, durante l’autunno non possono essere trascurate.
Acqua
Irrigare regolarmente può non essere necessario se le piogge sono sufficienti e distribuite uniformemente nell’arco della stagione, ma quando questo non accade è necessario intervenire. Occorre annaffiare sempre al piede e con quantitativi limitati, preferendo ripetere l’intervento a pochi giorni di distanza. Evitare di infradiciare il terreno perché, con una ridotta attività vegetativa, che si traduce in minori consumi, e con temperature più basse, la terra impiegherà più tempo ad asciugarsi.
Pulizia
Rimuovere dalle aiuole tutti i detriti (perché possono rappresentare un inoculo per la proliferazione dei funghi) e, se non si intende raccogliere i semi, eliminare anche i fiori una volta sciupati, così che le piante non disperdano energie nella loro formazione, ma accumulino negli organi svernanti maggiori sostanze di riserva che serviranno per garantire buone probabilità di sopravvivenza e una più vigorosa ripresa primaverile.
Concime
Evitare di somministrare fertilizzanti chimici a rapido effetto ma, dopo aver ripulito il terreno ed eliminato dalle aiuole le malerbe, eseguire una rapida sarchiatura e, laddove necessario, rincalzare il piede delle piante, così da ricoprire le radici scoperte. Distribuire invece i concimi organici come compost, letame maturo e i loro terricciati, mescolandoli allo strato superficiale del terriccio.
Tutori e cartelli
Dotare di tutori le piante erbacee più alte che, con la fioritura, appesantiranno le cime e saranno più facili ad allettarsi sotto l’effetto della pioggia battente e del vento. Le piante a fusto singolo andranno fissate alla canna in più punti e, in particolare, se hanno fiori grandi in posizione terminale sotto il capolino. Le piante cespitose potranno essere sorrette mettendo tre canne a triangolo unite fra loro a diverse altezze da un legaccio, così che siano libere di oscillare ma solo entro certi limiti. Porre inoltre dei cartelli, ad esempio piccoli picchetti colorati, per segnalare quelle piante che presto scompariranno del tutto, con il rischio di dimenticarsene e danneggiarle durante le lavorazioni del terreno.