L’albero della nebbia, colore in giardino

L'albero della nebbia, Cotinus coggygria, si apprezza in giardino per le infiorescenza piumose di metà estate, che danno il nome alla pianta, ma anche per il colore della vegetazione che in autunno muta, assumendo incredibili tonalità color porpora.

Anna Zorloni
A cura di Anna Zorloni
Pubblicato il 27/11/2020Aggiornato il 27/11/2020
L’albero della nebbia, colore in giardino

Oggi l’autunno non è più considerato una stagione morta, grazie alla disponibilità di numerose piante dalla chioma colorata che possono regalare splendidi colori al giardino: una tavolozza di tinte che variano dal giallo, all’arancione, fino al rosso porpora; un foliage davanti alla quale è impossibile rimanere indifferenti. Tra gli arbusti a foglia colorata, spicca il sommaco, o cotino, Cotinus coggygria, specie appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae, decidua,  caratterizzata da bellissime foglie di forma ovale tondeggiante, con picciolo lungo e nervature evidenti, la cui colorazione viene accentuata sotto i raggi del sole.

La pianta apre tra maggio e giugno infiorescenze a pannocchia, composte da fiorellini poco appariscenti, leggere e volubili, che creano un effetto quasi nebuloso: proprio per questo motivo, questa pianta viene anche chiamata “albero della nebbia”. Ai fiori seguono i frutti, che sono piccole bacche ovali.

Le varietà più belle

Sono parecchie le varietà appartenenti a questa specie, che differiscono principalmente per l’aspetto del fogliame. Ecco le più belle:

– ‘Flame’ ha foglie di colore verde chiaro che, con l’abbassamento autunnale delle temperature, vira verso il rosso-aranciato, molto vivace e decorativo, prima di cadere con il sopraggiungere dell’inverno

– ‘Purpureus’ ha foglie che in autunno da verde scuro diventano rosso-violaceo

– ‘Royal Purple’ ha foglie rosse già al germogliamento e si scuriscono, diventando viola, durante l’estate

– ‘Grace’ è caratterizzata da foglie color rosso porpora durante tutta la stagione vegetativa, più brillante con l’arrivo dell’autunno

– ‘Rubrifolius’ ha foglie di colore rosso porpora molto acceso. Anche le infiorescenze di queste varietà sono caratterizzate dalla medesima colorazione

– ‘Young Lady’ è meno appariscente ma degna di nota, per le foglie di colore verde e le infiorescenze rosate

– ‘Golden Spirit’ è caratterizzata da foglie di colore verde chiaro tendente al giallo oro e infiorescenze con fiorellini color crema.

Come si coltiva

Cotinus coggygria è una specie rustica e molto resistente, che si presta alla coltivazione negli ambienti del Nord Italia, caratterizzati da inverni rigidi con temperature che persistono a livelli sotto lo zero per molti giorni: la pianta è in grado, infatti, di sopportare temperature minime di oltre -20°C.

Per la sua coltivazione, un’esposizione soleggiata e luminosa del giardino che valorizza la tonalità delle foglie, ma è comunque una specie molto adattabile, che si presta bene anche alla coltivazione in mezz’ombra.

La messa a dimora può essere eseguita sia in autunno che a inizio primavera.

Cotinus coggygria può essere coltivato sia in piena terra che in vaso, considerando che può superare l’altezza di 3 metri: nel caso di coltivazione in contenitore, dunque, è bene scegliere vasi di grosse dimensioni (80 cm di diametro), preferibilmente in terracotta, così da garantire una maggiore stabilità.

Il terriccio, di tipo universale, deve essere moderatamente fertile e garantire un buon drenaggio dell’acqua in eccesso: sul fondo del vaso, quindi, o della buca d’impianto, è consigliabile porre uno strato di ghiaia (pochi cm). Inoltre, per permettere lo sgrondo dell’acqua, nel caso di coltivazione in vaso si consiglia di appoggiare quest’ultimo su piedini, evitando l’utilizzo di sottovasi.

Fino all’autunno, Cotinus coggygria deve essere bagnato senza esagerare e aspettando che il terriccio si sia asciugato tra un’innaffiatura e la successiva. Durante la stagione fredda, dalla completa caduta delle foglie fino a fine inverno, la pianta non richiede innaffiature poiché si trova in fase di riposo vegetativo.

La fertilità del terreno deve essere reintegrata ogni anno, tramite l’apporto di concime organico o granulare a lenta cessione, a fine inverno.

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