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L’impiego dei bulbi da fiore in Italia si esaurisce nella maggior parte dei casi in aiuole dedicate, al massimo come bordura, che una volta esaurita la fioritura primaverile restano spoglie per mesi, lasciate a se stesse nel tempo fino a diventare rade e sparute. Invece con i bulbi da fiore si possono fare meraviglie: basta guardarsi intorno, soprattutto nei giardini olandesi o di ispirazione inglese, per scoprire utilizzi interessanti capaci di risvegliare il nostro interesse.
Piantare bulbi per disegnare un’area precisa
L’impiego dei bulbi per definire e isolare uno spazio preciso in un contesto più ampio, dandogli forma e carattere proprio, è originale. L’esempio riportato in fotografia, di certo una realizzazione di grande respiro, riesce a includere nella fruizione del giardino uno spazio esterno alle siepi, dove esiste solo il prato e un albero in attesa di fiorire.
Il visitatore è invitato a restare all’interno del disegno e a fermarsi nello spazio definito dalle corolle dei narcisi. Basta aggiungere un tavolino e una panchina per ottenere una sorta di “bel vedere” al di fuori della proprietà, non oscurato da recinzioni e fabbricato.
Per questa realizzazione è necessario fissare sul terreno il disegno scelto, togliere il cotico, lavorare il terreno apportando ammendanti (nel caso sia troppo pesante) per migliorare il drenaggio, includere compost o letame maturo, mettere a dimora i bulbi e pacciamare riccamente con almeno 10 cm di corteccia, per tenere distinto prato e bulbose.
Colori mescolati come in una tavolozza
In genere chi acquista qualche busta di tulipani o narcisi, una volta a casa li mette a dimora in buche diverse per creare così punti di colore distinti, a volte così lontani fra loro da non richiamarsi o contrastare. Nei paesi del Nord Europa invece hanno introdotto nuove tecniche di piantumazione che prevedono una mescolanza casuale delle varietà scelte. Si mescolano i bulbi all’interno di un contenitore e poi si spargono sulla terra opportunamente lavorata e corretta, si orientano con l’apice verso l’alto, rivedendo le distanze fra uno e l’altro, e si ricoprono di terra così da porli alla giusta profondità. Dal caso nascono spesso accostamenti azzardati e impensabili che se vorrete potete anche correggere trasferendoli, solo una volta seccata la parte aerea.
Aiuole con fioriture in successione
Perché scegliere una sola specie e una sola varietà quando nella stessa aiuola c’è spazio per più bulbi? Ecco allora la possibilità di inanellare per circa due mesi fioriture in successione che si sovrappongono una sull’altra creando un tappeto di colori che si rinnova.
La scalarità è nota a tutti: si inizia con i crochi per passare ai muscari, ai giacinti, ai narcisi e ai tulipani e alle fritillarie. All’interno della stessa specie sarebbe opportuno scegliere varietà a precocità diversa.
Per ottenere il meglio si può ripetere lo stesso disegno modulare su tutto lo spazio o pensare a ondate successive in forma allungata più che a singoli gruppi in modo da interessare con una fioritura tutta la superficie a disposizione. Alternando specie diverse si potrà poi piantumare a distanza minore, in particolare per quelle che occupano profondità differenti. I bulbi dei crochi possono tranquillamente essere posti sopra quelli dei giacinti, e i germogli di questi troveranno la loro strada verso la luce senza problemi anche se dovranno spostarne qualcuno.
Nel prato e anche nel sottobosco
In Olanda nella zona dei polder, dove gli argini erbosi non mancano, è possibile ammirare veri e propri campi di tulipani e narcisi lasciati crescere liberamente. Nessuna pacciamatura, nessuna cura specifica, e, soprattutto, nessuno sfalcio fino all’autunno quando le bulbose avranno esaurito il lori ciclo e sarà possibile accorciare il prato di graminacee senza danneggiarle. Di certo costoso all’impianto perché sono necessari molti bulbi, circa una cinquantina per metro quadrato, scelti fra varietà con epoca di fioritura scalare per non esaurire le note colorate in una sola fiammata, di altezza paragonabile e sempre contenuta per non allettare, vigorosi e capaci di una buona capacità di moltiplicazione. Chi invece opta per la messa a dimora nei parchi ricordi che le bulbose primaverili hanno bisogno di luce e devono essere poste in radure luminose e in zone ben esposte, evitando gli avvallamenti dove possono formarsi ristagni.