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La pacciamatura è una pratica colturale che viene spesso trascurata perché considerata di secondaria importanza rispetto ad altre operazioni che sembrano più urgenti e necessarie alla coltivazione e cura delle piante in giardino. In realtà, invece, è molto utile pacciamare il giardino: permette di ottenere piante più rigogliose, riduce alcune problematiche fastidiose come ad esempio la crescita di erbacce nelle aiuole, aiuta a ridurre i costi di gestione, soprattutto in termini di risparmio idrico, e non bisogna trascurare nemmeno la funzione estetica! I materiali per la pacciamatura sono diversi e possono essere sostanzialmente di tipo organico o inorganico.
Tra i materiali organici, i più utilizzati sono la corteccia (chiamata anche bark) e la paglia, quest’ultima soprattutto per l’orto. Per usare correttamente questi materiali è sufficiente spargerne uno strato omogeneo di circa 5 cm sul terreno, ricordandosi di reintegrarlo quando si degrada o dirada. Si può puntare anche su materiali inorganici come teli di polietilene oppure ghiaia, frammenti di pietra o lapillo vulcanico; in questo caso non c’è bisogno di reintegrarlo periodicamente e si possono ottenere diversi effetti estetici, soprattutto in aiuole o giardini.
A cosa serve la pacciamatura
La pacciamatura è una pratica abbastanza semplice, che tuttavia comporta numerosi vantaggi per le piante dell’orto e del giardino. Consiste nel ricoprire la superficie del terreno attorno alle colture con materiale di diverso tipo, in modo da ottenere uno strato il cui spessore ideale è di circa 5-10 centimetri. Questo materiale, che può essere di diverso tipo, non lascia arrivare la luce al suolo, impedendo così la germinazione e la crescita delle erbe infestanti e allo stesso tempo regolando la temperatura del terreno. In questo modo l’apparato radicale delle piante viene protetto dal freddo in inverno e dal caldo intenso in estate; nei mesi estivi limita anche l’evaporazione dell’acqua dal terreno.
I benefici della pacciamatura e come procedere
Una buona pacciamatura del terreno consente di ottenere numerosi vantaggi per la cura dell’orto e del giardino. Tra questi si possono ad esempio ricordare:
- risparmio idrico: la pacciamatura crea una barriera fisica che riduce la traspirazione dell’acqua dal terreno e che migliore l’assorbimento dell’acqua durante i periodi piovosi;
- controllo delle erbe infestanti: i materiali usati per questa operazione non consentono alla luce di arrivare al suolo, limitando così la proliferazione delle erbacce, che possono sottrarre risorse alle piante dell’orto o del giardino. In questo modo si riduce anche la necessità di sarchiature frequenti;
- terreno più fertile: il naturale processo di decomposizione dei materiali organici che possono essere usati per la pacciamatura rende il suolo più ricco di sostanza organica che può essere usata dalla piante per la loro crescita;
- protegge dagli sbalzi termici, soprattutto nel periodo invernale;
- riduce il rischio di malattie agendo da strato protettivo sul terreno;
- protegge il terreno dal ruscellamento dovuto ai forti rovesci di acqua, soprattutto in orti e giardini con forte pendenza.
Per pacciamare con materiali naturali – ad esempio con paglia nell’orto o con corteccia di pino in giardino – si sistema il materiale su tutto il terreno, tralasciando solo i camminamenti. Bisogna distribuirne uno strato il più omogeneo possibile alto circa 5 centimetri.
Se invece si punta su teli plastici, si possono scegliere già forati adattandovi la messa a dimora degli ortaggi, oppure su un telo da forare all’occorrenza, a seconda della posizione delle piante.
Materiali organici
I materiali organici sono i più utilizzati per pacciamare il giardino e consistono soprattutto in frammenti grossolani di corteccia di pino o altre piante, chiamati con il termine inglese bark ma anche paglia o fogliame secco, ad esempio.
Il bark è il materiale dotato di maggior efficacia e resistenza agli eventi atmosferici, oltre ad esser bello a vedersi; molto utilizzato come materiale decorativo per abbellire aiuole o vasi, deve essere distribuito omogeneamente alla base delle piante. Questo materiale pacciamante biodegradabile è utile anche perché arricchisce il terreno di materia organica man mano che viene decomposto, e ne migliora anche la struttura.
Le pacciamature costituite da materiale organico, tuttavia, vengono facilmente degradate dall’attività di microrganismi presenti nel terreno e dai lombrichi, oltre che dagli eventi atmosferici. Per questo motivo risulta necessario reintegrare lo strato di pacciamatura quando si degrada o dirada: l’aggiunta di bark è un’operazione semplice e veloce. Si procede distribuendolo in maniera omogenea su tutta la superficie del terreno interessata, costituendo uno spessore di circa 5 cm.
Materiale non organico
Frequentemente vengono utilizzate pacciamature di tipo inorganico: teli in materiale plastico di colore nero (che ostacola meglio la luce) o anche materiale inerte come ghiaia o pietrisco. In alcuni casi, poi, vengono utilizzati entrambi i materiali, soprattutto in bordure o grandi aiuole: teli neri a contatto col terreno, ricoperti superficialmente con bark o materiale inorganico, così da migliorare l’aspetto estetico.
In commercio esistono diversi tipi di teli: si possono usare teli in polietilene riutilizzabili per anni oppure in materiale biodegradabile, in genere composti da amido di mais o da un mix di cellulosa e torba, che possono essere lasciati sul terreno. Una valida alternativa possono essere anche le biostuoie degradabili in juta o fibra di cocco.
La pacciamatura con materiali inorganici non si deteriora e non altera la composizione del terreno, inoltre trattiene poca acqua: tra i materiali minerali, i più utilizzati sono la ghiaia, le scaglie di pietra e il lapillo vulcanico
Perché pacciamare in estate?
Durante l’estate, la pacciamatura è particolarmente utile a mantenere più fresco lo strato superficiale di terreno sottostante, a contatto con le radici delle piante. Aiuta inoltre a limitare la perdita di acqua per evaporazione, migliorando cosi le condizioni idriche del terreno, soprattutto nei periodi più caldo, in cui le esigenze idriche sono molto più elevate e il terreno tende ad asciugarsi in maniera molto rapida.
I benefici della pacciamatura, però, non devono essere trascurati nemmeno in inverno, in cui lo strato di materiali organico o inorganico sparso sul terreno agisce da isolante termico e mantiene la temperatura del suolo leggermente superiore a quella dell’aria.