Come e perché le piante vanno in “letargo” durante l’inverno

Una sorta di riposo invernale, in cui le funzioni rallentano: una strategia di sopravvivenza ai cambiamenti climatici.

A cura di Francesca La Rana
Pubblicato il 13/02/2025Aggiornato il 13/02/2025
Piante in letargo

La quiescenza è il nome tecnico per definire il periodo di riposo delle piante, che coincide con l’abbassarsi delle temperature. Nel nostro Paese è l’inverno a rappresentare il momento più difficile per una pianta, che dovrà fare i conti con temperature basse, se non bassissime.

Già in autunno si notano foglie che cadono e alberi sempre più spogli: la natura si prepara al “letargo”, per poi risvegliarsi in vista delle giornate con più ore di luce, di temperature più miti e della primavera.

Un riposo vegetativo, simile a uno stato di dormiveglia, durante il quale le piante conservano le loro funzioni vitali per poi tornare a fiorire. Al di là di quanto si possa pensare, la quiescenza non è una fase di debolezza, piuttosto di rafforzamento della pianta stessa. Senza il riposo vegetativo, potrebbe indebolirsi troppo e morire. 

Quali piante vanno in letargo

Tutte le piante vanno in letargo con poche eccezioni: annuali e tropicali.

Ci sono poi anche alcune piante invernali, ovvero quelle che fioriscono quando la maggior parte riposano. Tra queste troviamo l’elleboro, detto anche rosa di Natale, che fa parte della stessa famiglia del ranuncolo

Oltre a questi anche i più comuni ciclamino, erica, azalea e camelia: i loro fiori resistono al freddo invernale.

Tra le piante che non amano il freddo, ma resistono con dovute accortezze, ci sono le succulente. Meglio note come piante grasse, non amano le gelate, anzi le temperature troppo basse potrebbero farle deperire. È dunque importante valutare l’idea di trasferirle all’interno oppure proteggerle con un telo.

Le cause 

La quiescenza, o dormienza delle piante, dipende da cause ambientali:

  • temperatura
  • luce
  • acqua

Cambiando, dunque, le condizioni atmosferiche, si modificano anche le “abitudini” della pianta, che rallenterà le sue funzioni al fine di preservare le forze con l’arrivo di tempi migliori.

In questo periodo di apparente letargo, le piante, come quelle legnose, perdono le foglie – che è il fenomeno più visibile -, limitano scambi gassosi con l’ambiente, proteggono le gemme con perule e accumulano in alcuni tessuti riserve alimentari, da utilizzare durante la ripresa vegetativa primaverile.

Cosa fare

Durante il periodo di riposo vegetativo, le piante si auto-proteggono, ma possiamo aiutarle a superare meglio l’inverno.

  • Più luce. Se possibile, conviene posizionarle in posti dove potranno beneficiare dei raggi del sole, quindi vicino alle vetrate.
  • Meno acqua. È una regola che vale sempre per la maggior parte delle piante: in inverno bisogna bagnarle meno, perché il fabbisogno si riduce rispetto a quando fa più caldo.
  • Lontane dai termosifoni. In caso di piante da interno, mai esporle a basse temperature: bisogna tenerle alla larga dai termosifoni, che potrebbero rendere l’ambiente circostante troppo caldo e secco.
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