Come e quando potare l’ortensia per farla rifiorire: guida con immagini

È il momento di potare le ortensie del giardino. A febbraio il rischio di gelate è ormai passato, la vegetazione è ancora a riposo ma nel giro di un mese si risveglierà, dando origine a nuovi germogli, e allora sarà troppo tardi per intervenire.

Redazione digital
A cura di Redazione digital, Anna Zorloni
Pubblicato il 24/02/2025Aggiornato il 07/03/2025
ortensia

Potare le ortensie è abbastanza facile, ma va fatto in modo corretto se si vuole ottenere una fioritura abbondante. Il taglio dei rami sbagliati, infatti, è una delle cause principali della mancata o scarsa fioritura di queste piante.

Con la potatura devono essere tagliati solo quelli che hanno già fiorito, accorciandoli di due-tre gemme, generalmente alla stessa altezza, in modo da avere un cespuglio omogeneo. Oltre a questi ultimi, è bene asportare alla base anche tutti i rami malandati, esili o secchi, e quelli vecchi e legnosi, ormai sterili.

Quando e come potare le ortensie

La potatura dell’ortensia può essere eseguita in due tempi diversi: in autunno, subito dopo la fine della fioritura, oppure si può attendere la fine dell’inverno. Occorre procedere entro la fine del mese o i primi di marzo al massimo, sulla pianta completamente spoglia, prima che riprenda la sua attività vegetativa e si rivesta nuovamente di foglie.

La potatura invernale serve a dare una forma compatta e omogenea al cespuglio e a stimolare l’emissione di nuove gemme/germogli che daranno origine, a primavera, a nuovi rami. Serve anche a eliminare alla base tutti i rametti esili e rovinati della pianta, oltre, ovviamente, a quelli secchi, storti o che crescono verso l’interno della chioma, in direzione non desiderata. Nel caso si intenda ringiovanire piante di ortensia molto vecchie, occorre tagliare alla base i rami vetusti e semilignificati. La pianta viene ripulita e, così facendo, la si renderà anche più resistente alle malattie e allo sviluppo di malattie fungine, marciumi e muffe.

Per la potatura delle ortensie è sufficiente dotarsi di una forbice da giardiniere, considerate la scarsa durezza e il limitato spessore dei rami di questo arbusto. In ogni caso, la potatura va eseguita con un attrezzo in buono stato di manutenzione, dotato di lame sempre ben affilate e pulite. I tagli vanno eseguiti in maniera netta e devono essere privi di sfilacciature, motivo per cui servono lame ben affilate. La pulizia delle lame è indispensabile per mantenere in sanità le piante tagliate ed evitare di trasmettere eventuali agenti patogeni (funghi e batteri) passando da una pianta infetta a una sana: ogni volta che si cambia pianta è buona norma sterilizzarle anche semplicemente con alcol.

Il taglio obliquo

Per potare questa pianta ornamentale, il taglio deve essere eseguito in senso obliquo, così da far scorrere via l’acqua che si deposita sulla ferita di taglio, appena sopra una gemma (a circa 0,5 cm); preferibilmente al di sopra di una gemma rivolta all’esterno della pianta, così che il nuovo germoglio darà origine ad un ramo esterno alla chioma. La potatura serve a dare forma alla pianta e per arieggiarne la chioma e permettere alla luce di penetrare al suo interno, a favore delle condizioni di salute della pianta; chiome troppo fitte e asfittiche, infatti, favoriscono lo sviluppo di malattie fungine e di marciumi.

potare 1

 

Al contrario, volendo riempire una chioma troppo vuota, si procede eseguendo il taglio appena al di sopra di una gemma rivolta verso l’interno.

 

potare 2

 

Prima di intervenire con le cesoie, però, chi ha anche solo un piccolo dubbio deve accertarsi della specie cui appartiene la propria ortensia perché potature sbagliate possono portare a una perdita importante di fiorituraH. macrophylla, si è detto, fiorisce sul legno dell’anno precedente ma altre specie fioriscono invece sul legno primaverile, come per esempio H. arborescens e H. paniculata. Vediamo allora più nel dettaglio come potare queste due specie di ortensie.

Potare  H. macrophylla

potere ortensia macrophylla

Come prima cosa è bene saper riconoscere quali sono i rami fioriferi di Hydrangea macrophylla, cioè i rami di un anno, all’apice dei quali si svilupperanno le infiorescenze: si riconoscono perché terminano con una gemma a punta. Se si vuole vedere la propria ortensia fiorire, è bene preservare questi rami ed evitare di potarli. Si potranno tagliare anche tutti i rami che hanno fiorito lo scorso anno e che portano le infiorescenze secche, conferendo un aspetto piuttosto disordinato alla pianta. Si procede accorciando questi rami di circa 2-3 gemme, scegliendo a piacere l’altezza che si vuole dare al cespuglio. H. macrophylla deve essere potata in inverno,  limitando l’intervento solo alle piante che hanno raggiunto almeno i 3-4 anni di età.

Vediamo allora più nel dettaglio come effettuare correttamente la potatura di Hydrangea macrophylla.

Gli steli di ortensia più vecchi, quelli di più di tre anni, devono essere tagliati alla base per rinvigorire il cespuglio. Questi rami si riconoscono dal colore scuro, quasi nero, e dalla corteccia rugosa e squamata

Gli steli di ortensia più vecchi, quelli di più di tre anni, devono essere tagliati alla base per rinvigorire il cespuglio. Questi rami si riconoscono dal colore scuro, quasi nero, e dalla corteccia rugosa e squamata.

I rami di ortensia che hanno già fiorito vanno tagliati al di sopra di due-tre gemme.

I rami di ortensia che hanno già fiorito vanno tagliati al di sopra di due-tre gemme.

I rami vigorosi di ortensia che provengono dalla base portano spesso in cima una gemma fiorifera e pertanto non vanno tagliati

I rami vigorosi di ortensia che provengono dalla base portano spesso in cima una gemma fiorifera e pertanto non vanno tagliati.

Schema dei tagli di potatura delle ortensie più vecchie, visti tutti insieme.

Schema dei tagli di potatura delle ortensie più vecchie, visti tutti insieme.

Le piante che sono coltivate da più di 10-12 anni in piena terra possono essere molto sviluppate e prossime alla decadenza. Se sono cresciute in modo eccessivo e disordinato bisogna eliminare un terzo dei fusti più vecchi tagliandoli a livello del suolo: questo intervento ha l’obiettivo di ringiovanire la pianta e favorire l’illuminazione all’interno della chioma riducendo anche i rischi di attacchi di malattie crittogamiche.

Potare H. paniculata 

potare ortensia

Un discorso diverso, invece, riguarda le ortensie con fiori “a pannocchia”, Hydrangea paniculata. Questa fiorisce sui rametti dell’anno, cioè su quelli nuovi, che si svilupperanno dalle gemme appena formate. In questo caso, si procede con una potatura più energica, raccorciando tutti i rami della pianta, fino a lasciare dei corti speroni in prossimità di una gemma.

Dopo la potatura, è consigliabile rinforzare la pianta fornendole un concime specifico per specie acidofile, preferibilmente in formato granulare (seguendo sempre le dosi e modalità di somministrazione indicate in etichetta). Servirà a dare più energia alla pianta in previsione della prossima stagione.

Come coltivare la pianta in vaso e in giardino

Le ortensie possono essere coltivate in vaso e giardino e sistemate in zone fresche, semi ombreggiate e umide. Per assicurarsi una bella fioritura è importante sistemarle in una zona che abbia luce naturale, sebbene alcune specie prediligano anche zone più soleggiate.

Bisogna fare comunque attenzione alle temperature, nonostante sia una pianta resistente al freddo: le gelate tardive primaverili, quando si trova nella fase vegetativa avanzata, ovvero nel periodo più delicato, possono comprometterne il ciclo vitale.

 

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