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Optare per un albero di Natale vero è sicuramente la scelta più sostenibile sia per quanto riguarda l’emissione di CO2, sia per la possibilità di trapiantarlo una volta terminato il periodo natalizio, a tutto beneficio della salute del pianeta. Spesso però capita di arrivare impreparati al fatidico momento dell’acquisto, optando per alberi che difficilmente sopravviveranno nel caldo ambito domestico e quindi sottovalutando l’importanza di reinserire l’esemplare prescelto nel proprio ambiente dopo le feste. È in un’ottica ecologista, quindi, che bisogna scegliere le giuste piante, senza rinunciare alle tradizioni, certo, ma senza neanche tradire le esigenze di abeti & Co. Vediamo allora tutto ciò che serve sapere per comprare, addobbare e far vivere bene l’albero di Natale.
Come scegliere l’albero di Natale vero giusto
Chi decide di decorare la propria casa con un albero di Natale vero, al momento della scelta deve tenere conto di alcuni fattori, che vanno dalla specie, al costo, al tipo di cure necessarie per far durare a lungo la pianta.
Sostanzialmente esistono due tipologie di alberi di Natale veri: quelli con le radici e il pane di terra, provenienti da una normale attività agricola di tipo vivaistico, e i cimali, cioè le cime delle piante senza radici, che arrivano per lo più dai diradamenti programmati nelle coltivazioni di alberi da legno. Il primo tipo di albero può facilmente essere trapiantato all’aperto una volta terminate le feste, il secondo chiaramente no ma acquistare un albero senza radici non vuol dire condannare a morte un esemplare che sarebbe cresciuto libero in una foresta. Le foreste, infatti, per mantenersi sane e vigorose, devono essere periodicamente diradate perché le piante che crescono troppo vicine tra loro entrano in forte competizione per spazio, luce, acqua e nutrienti. Tali piante crescono inoltre molto verso l’alto, spogliandosi della chioma alla base e assumendo di conseguenza un aspetto poco florido. I cimali migliori sono destinati al mercato come alberi di Natale, il resto della pianta è utilizzato come legna da ardere o per la produzione di cippato. Si valuta che il 90% degli alberi messi in commercio è con radice e solo il 10% è rappresentato da cimali.
Dove si coltivano in Italia gli alberi di Natale veri?
Gli alberi di Natale con pane di terra e radici sono prodotti da vere e proprie attività agricole, tanto che gli appezzamenti di terra su cui insistono non sono per legge considerati bosco e non possono essere venduti come piante forestali da ripopolamento. La produzione in Italia è concentrata in Toscana, sulle colline e in montagna, specie nelle provincie di Arezzo e Pistoia, e a seguire in Veneto. Solo una parte di piante proviene dall’estero, in genere si tratta di specie particolari, diverse da quelle comunemente coltivate da noi. I terreni occupati dai vivai differiscono secondo l’ubicazione: in pianura possono occupare aree dedicate a colture tradizionali, anche solo in parte, se le aziende hanno scelto di differenziare la propria produzione per ridurre il rischio di crisi ricorrenti di prezzi legate a un singolo genere, mentre in collina e in montagna occupano in genere terreni che sarebbero andati soggetti ad abbandono.
La coltivazione dell’albero di Natale può essere considerata a basso impatto perché le lavorazioni comportano la regimazione delle acqua meteoriche per evitare ruscellamento e smottamenti, un numero di trattamenti basso e fatto solo se vi è reale necessità e lo sfalcio dei rovi e dell’erba secca, trinciati al suolo, che diminuisce il rischio d’incendi togliendo un pericoloso innesco. In più utilizza terreni marginali che così rientrano nel circuito economico fornendo un reddito utile per contrastare il costante spopolamento della montagna, specie nella componente agricola della sua popolazione.
La taglia media di un albero con radice è di circa 150 centimetri. Per raggiungere questa altezza a partire dal seme un albero impiega dai 5 ai 7 anni. La sua velocità di crescita aumenta nel tempo e per ottenere un soggetto di grandi dimensioni come quelli che si possono ammirare addobbati in luoghi pubblici come piazze o altro, ci vogliono molti anni. Per un abete di 12 metri di altezza occorrono 35 anni.
La fase dell’acquisto
Conclusa questa decisione preliminare, si passa alla fase dell’acquisto: per un albero di Natale vero bisogna recarsi in un vivaio autorizzato o in un garden in grado di offrire materiale vivaistico di buon pregio e in ottime condizioni di salute, e non su bancarelle improvvisate. Le piante immesse regolarmente in commercio sono sempre accompagnate da un’etichetta, da controllare con molta attenzione, che riporta chiaramente: il produttore, il luogo di origine, la specie di appartenenza e la dicitura “albero di Natale non per fini forestali”.
Se con radici, l’abete migliore deve possedere una zolla ben formata e possibilmente deve essere già dotato di un vaso di adeguata capacità. È sempre preferibile scegliere un albero di piccola-media dimensione, di altezza cioè compresa tra i 150 e i 250 cm, in grado di fornire maggiori garanzie di sopravvivenza rispetto a un esemplare di grandezza superiore.
Il colore della vegetazione deve essere verde brillante, nelle sue varie sfumature dipendenti dalle varietà, e la chioma deve presentare una buona simmetria di crescita e non risultare colpita da attacchi parassitari.
Nel nostro Paese, le specie più coltivate per essere messe in vendita come albero di Natale sono tre:
- Abete rosso, Picea abies o peccio, riconoscibile perché gli aghi sono disposti a manicotto lungo i rametti. Ha una forma equilibrata e ben definita.
- Abete bianco, Abies alba, ha gli aghi disposti a pettine sui due lati dei rametti. È un albero elegante dalle forme più morbide.
- Abete del Causaso, Abies nordmanniana, è apprezzato per la forma degli aghi, lunghi e appiattiti, e soprattutto per la grandissima resistenza negli ambienti caldi e secchi. Questa caratteristica lo rende particolarmente adatto a sopravvivere nelle abitazioni riscaldate più a lungo rispetto agli altri due.
Albero di Natale vero in vaso
Terminata la fase di scelta e acquisto dell’albero di Natale più adatto alle proprie esigenze, è il momento di decidere dove posizionarlo una volta arrivati a casa. Occorre tenere presente, per prima cosa, che queste conifere in natura crescono in ambienti freschi e luminosi: quindi i fattori principali che ne determinano il deperimento, a volte molto rapido, sono la temperatura troppo elevata e l’insufficiente illuminazione.
Quanto più tardi si porta l’albero in appartamento, tanto maggiori saranno le possibilità che stia bene, quindi meglio evitare di addobbare l’albero di Natale vero in vaso troppo in anticipo rispetto al 25 dicembre. In alternativa, valutare se conviene tenerlo sul balcone o sul terrazzo, in una posizione riparata dalle correnti d’aria; inoltre gli alberi di Natale in vaso non devono essere addobbati con decorazioni molto pesanti né spruzzati con neve finta o altri spray che impedirebbero alle foglie di traspirare. Dopo le feste si tenga sempre presente che i più comuni abeti sono in grado di raggiungere altezze superiori ai 20 metri, hanno bisogno di molto spazio e soffrono il caldo. Quindi, prima di effettuare l’acquisto, bisogna pensare anche a cosa fare dell’albero una volta terminato il periodo di festa magari virando su altre specie di piante. Valide alternative agli abeti, infatti, possono essere ricercate tra le specie più caratteristiche del nostro contesto ambientale e climatico: alberelli di agrifoglio, per esempio, viburni, corbezzoli o lecci. Se si vive in zone costiere come quelle della Sardegna o del Lazio, anche le sughere possono essere prese in considerazione. Al Sud, piante fortemente simboliche dal punto di vista religioso e adatte alle condizioni climatiche possono essere gli alberelli di ulivo.
Alla fine delle festività sarà solo necessario trattarle come ogni altra pianta del terrazzo, rispettandone le tempistiche vegetative e, se possibile, mettendole a dimora in piena terra.
Teniamo conto, infine, anche del prezzo: in media, quanto costa un albero di Natale vero? Difficile dare una risposta netta poiché il prezzo varia sensibilmente in base alla specie e ovviamente, alle dimensioni della pianta. Nei vivai specializzati, ad esempio, un albero di Natale vero ha un prezzo che si aggira intorno ai 20 euro, per gli abeti più comuni alti 1 metro, fino a 50-60 euro per quelli che superano il metro e mezzo, per sforare i 100 euro per chi desidera un abete alto più di 2 metri.
Come curare l’albero di Natale vero
Si è già detto dell’importanza di scegliere una posizione fresca e soleggiata per l’albero di Natale domestico, ma ci sono altri accorgimenti importanti che aiutano a preservare l’integrità dell’abete in appartamento facendolo arrivare in perfetta forma fino al 25 dicembre:
- sotto il contenitore è opportuno lasciare un sottovaso per la raccolta dell’acqua, utile anche perché, grazie alla sua evaporazione, umidifica i rami più bassi dell’abete;
- l’albero va posto, oltre che in un luogo ben illuminato naturalmente, il più possibile lontano da fonti di calore (termosifoni);
- durante la permanenza in appartamento è indispensabile annaffiare la terra non appena questa inizia ad asciugarsi nei primi 2-3 cm superficiali;
- se l’albero viene adornato con lampadine elettriche, è ovviamente necessario assicurarsi del perfetto isolamento dell’impianto elettrico.
La manifestazione più evidente di un processo iniziale di deperimento è rappresentata dall’ingiallimento degli aghi che successivamente seccano e cadono a terra. Se si tratta di un cimale non c’è nulla da fare. Se si tratta di un albero con radici, l’unico modo per limitare il fenomeno è spostare l’abete in ambiente più fresco, a volte anche all’aperto.
Come decorare l’albero di Natale
Sbizzarrirsi nella scelta delle decorazioni per dar vita a un bell’albero di Natale addobbato è sicuramente la fase più divertente e creativa cui dedicarsi, specie se per farlo viene coinvolta tutta la famiglia. Anche in questo caso però, la parola d’ordine deve essere sicurezza, specialmente per quanto concerne l’illuminazione. Mettere quindi sempre luci e albero da interno lontano da tendaggi e televisione che possano infiammarsi facilmente in caso di corto circuito; controllare che le luci non siano a contatto con decori fatti in carta o in paglia., utilizzare prese “a ciabatta” e non quelle con ingressi multipli.
Ora si può passare al lato estetico, ma qui la scelta varia ovviamente a seconda del gusto personale: luci calde o fredde? Filo verde o trasparente? Tutto sta nell’atmosfera che si vuole creare e nella coerenza rispetto all’ambiente di casa. Per quanto riguarda il numero delle lucine, si può tenere questa come regola base: usare 300 luci per ogni metro di altezza dell’albero. Anche il retro, seppur in misura minore, va illuminato.
Sistemate le luci, si procede con gli addobbi veri e propri spaziando tra infinite possibilità, dalle classiche palline acquistate ai più originali decori fai da te, fotografie e biscotti home-made compresi. Disporli in modo casuale, ma uniforme e omogeneo, è il miglior consiglio da seguire, mischiando senza paura le dimensioni e sfruttando la profondità dei rami, quindi non limitandosi a porre gli addobbi solo sulle punte. Mixare i colori e gli stili è lecito purché si trovi un modo per dare uniformità al colpo d’occhio, ad esempio utilizzando una decorazione neutra distribuita su tutta la superficie dell’albero, perché l’effetto kitsch è sempre dietro l’angolo.
Chi cerca poi un’idea assolutamente originale per decorare il proprio albero di Natale, può lasciarsi ispirare da ciò che offre la natura, e, in particolare, sfruttare le infiorescenze dell’aglio ornamentale. Spesso, infatti, chi coltiva l’aglio in giardino o nell’orto per i bellissimi fiori oppure per la raccolta del bulbo, ne conserva le infiorescenze proprio per la loro straordinaria attrattiva. Se abitate in una località dove non è ancora arrivato il grande freddo, siete ancora in tempo per metterli a dimora così da vederli sbocciare a primavera.
Per ottenere un albero di Natale particolare, vi suggeriamo di giocare con le dimensioni delle varie specie. Lo spettacolare Allium schubertii presenta una testa che può raggiungere 45 cm di diametro e assomiglia a una stella. Allium christophii, di grande dimensione seppur minore della precedente ma con globo più rado, sembra un fuoco d’artificio.
È perfetto anche il classico aglio usato per il consumo alimentare, Allium cepa, dalle belle infiorescenze che, se non raccolte, durano molto a lungo.
Occorrente
- teste essiccate di Allium diversi
- vernice acrilica spray del colore desiderato
- colla a caldo
- spago
Procedimento
Colorare con la vernice spray le teste dell’allium della tinta preferita (noi abbiamo usato il bianco). Quando la vernice sarà asciutta, tagliare il gambo a filo della testa.
Ricavare 20 cm di spago del colore più intonato alla vernice usata, piegarlo a metà e fare un nodo; tagliare la parte di spago che avanza.
Poi mettere un po’ di colla a caldo sul nodo.
Attaccarlo all’allium nel punto in cui è stato tagliato il gambo. Lasciare asciugare la colla.
Per dare luminosità all’albero, nascondere tra le fronde un filo con le lucine. Appendere le infiorescenze alternando le specie e decorare la sommità dell’albero utilizzando come puntale l’infiorescenza essiccata più grossa (noi abbiamo usato A. schubertii).
Foto di Simonetta Chiarugi
Albero di Natale vero da esterno: come renderlo sicuro
Fino a qui ci siamo soffermati sulle cure e la gestione dell’albero di Natale vero in appartamento, ma nulla vieta a chi ha un bel giardino o terrazzo di sceglierne uno da decorare all’esterno della propria abitazione. Prima di scegliere quale sarà la pianta, occorre valutare non tanto le dimensioni e la forma, quanto quello più adatto alle proprie possibilità. Le variabili di cui tener conto per un albero di Natale vero addobbato all’esterno, sono le seguenti:
- altezza paragonabile ai mezzi a nostra disposizione;
- dimensioni tali che la quantità di luci in nostro possesso sia sufficiente;
- visibilità, ovvero che possa essere notato sia dalla casa sia dall’esterno;
- a distanza limitata dal più vicino punto luce;
- senza problemi di stabilità.
A questo punto poco importa se si tratti di una conifera di forma conica come un abete o un cedro giovane, una conifera a chioma espansa, un sempreverde a fiamma come un cipresso, un alloro, un agrifoglio oppure un albero spogliante dalla chioma tonda di cui si vuole valorizzare il volume o dalla struttura a candelabro della quale si può sottolineare il portamento e i singoli rami: tutto è concesso. Vediamo insieme cosa bisogna sapere per addobbare in sicurezza il proprio albero di Natale all’esterno.
1) Valutare le dimensioni della pianta
Piccole dimensioni: fino a 3 metri
Per addobbare un albero di piccole dimensioni, basterà avere una scala da casa purché si lavori sempre e solo in coppia per questioni di sicurezza dato che il terreno del giardino non sempre è livellato. Meglio, quindi, farsi tenere la scala quando bisogna sporgersi, posizionarla correttamente a fianco della chioma, magari addossandola tanto da entrarvi in parte, saggiare la consistenza del suolo e, se necessario, mettere sotto i punti di appoggio della scala un’asse di legno non levigata, larga e resistente in modo che non sprofondi nel terreno umido.
Medie dimensioni: 3-6 metri circa
Per un albero di medie dimensioni, si può utilizzare una scala lunga. Anche in questo caso, bisogna sempre essere in due, per passarsi il materiale, essere d’aiuto e controllare la tenuta del punto d’appoggio. L’ideale è legare la scala alla struttura dell’albero, tronco o branche principali, dopo esservi saliti e sempre prima di iniziare ad addobbare.
I punti di appoggio della scala lunga sono larghi e dentellati per dare una maggiore garanzia di tenuta, ma l’ancoraggio è sempre necessario. Durante la prima salita, chi resta a terra deve tenere la scala facendo forza con il piede sul primo gradino, mantenendo una pressione costante. Prestare attenzione soprattutto se il terreno è gelato oppure ricoperto da uno strato di aghi di conifera o erba che possono impedire ai punti d’appoggio di fare presa.
Grandi dimensioni: oltre i 6 metri
L’albero di Natale grande può essere addobbato solo grazie all’utilizzo di piattaforme mobili. In questo caso, in genere il lavoro va commissionato a terzi, assicurandosi che il personale contattato operi nel rispetto delle leggi e delle norme di sicurezza sul lavoro per evitare incidenti e, nel malaugurato caso, di essere coinvolti legalmente nelle conseguenze.
2) Acquistare le luci giuste
Chi deve acquistare le luci per decorare per la prima volta un albero di Natale all’esterno, o chi vuole compiere una verifica del materiale in proprio possesso, deve controllare i marchi che sono riportati sulla confezione. La prima raccomandazione è quella di non gettare la confezione o il foglio illustrativo allegato su cui sono riportate caratteristiche e istruzioni.
La tentazione di acquistare le luci considerando soltanto l’offerta con il prezzo più basso non ci deve indurre a rinunciare alla sicurezza. Il primo requisito necessario è la presenza del marchio “Ce” che garantisce che un prodotto sia stato realizzato nel rispetto della direttiva comunitaria di riferimento. Per le luci di Natale la direttiva di riferimento è la Ue 2006/95.
A fianco del marchio “Ce” possono comparire marchi di sicurezza facoltativi che attestano come il prodotto abbia superato i test imposti da un organismo indipendente di certificazione. Per verificare l’attendibilità di tale marchio aggiuntivo basta collegarsi a internet e controllare le credenziali dell’istituto di certificazione. Imq è il più importante organismo italiano nel campo delle valutazioni di conformità. I marchi però non sono sufficienti. L’etichetta deve contenere anche i dati del produttore o dell’importatore, nel caso si tratti di merce estera, e i dati tecnici di potenza e tensione. Meglio non acquistare prodotti privi di etichetta o con etichetta che non dia affidabilità.
3) Scegliere l’illuminazione: da esterno o da interno?
Le luci da esterno, al contrario di quelle da interno, sono soggette a diverse condizioni ambientali. Per esempio, sono esposte a urti meccanici dovuti al vento, a forti sbalzi termici per l’escursione notte/giorno e devono essere a tenuta assolutamente stagna per evitare che l’acqua piovana o l’umidità possano entrare nel circuito.
Alla luce di queste considerazioni, l’indicazione presente sulla confezione o in etichetta “per interno” o “per esterno” assume un valore fondamentale. I festoni luminosi destinati a essere appesi all’esterno, dal balcone alla facciata di casa, all’albero di Natale in giardino, devono essere dotati di una serie di accorgimenti che garantiscano la protezione contro gli agenti atmosferici. Le sigla da ricercare in questo caso sono IP23 o IP44. Accanto a questo, la presenza di un altro codice indica di quale protezione specifica si tratti: IPX3 per la pioggia, IPX4 per gli spruzzi, IPX5 per i getti d’acqua e IPX7 è per le luci a tenuta stagna utilizzabili in immersione.
4) Montare le luminarie
Tra le infinite possibili varianti, sono tre i modi principali in cui si possono montare le luci su un albero di Natale all’esterno:
1- A spirale lungo la parte esterna della chioma: è il modo più classico, ma più scomodo da realizzare quando si deve utilizzare una scala perché è necessario muovere quest’ultima molte volte. Il vantaggio è che basta un solo filo molto lungo di luminarie e un solo aggancio all’elettricità.
2- A linee verticali dalla cima alla base: è il metodo più semplice perché, una volta raggiunta la cima e fissati tutti i fili attorno una struttura ad anello, è sufficiente tenderle alla base grazie a picchetti. Per ottenere un effetto uniforme, la soluzione migliore è disporre di un grande cerchio alla base con punti d’aggancio egualmente distanziati. In questo caso però servono diversi fili di luminarie corti e diventa più complicato l’aggancio a un punto luce.
3- A spirale lungo il tronco e i rami principali: da utilizzare nelle specie spoglianti, è il metodo più dispendioso in termini di tempo e di luci, se si vuole raggiungere un effetto d’impatto, perché la matassa di luci deve avvolgersi intorno ai rami. Per questo è necessario riporre ogni anno il materiale arrotolato su un supporto rotondo, tipo una bobina di cartone o un pezzo di tubo di plastica, così da poterlo utilizzare senza dover sciogliere nodi e intrecci.
Scelto il modo migliore per addobbare l’albero, prima di iniziare bisogna sempre provare le luci collegandole alla corrente elettrica e lasciandole accese qualche minuto: scoprire che non funzionano quando sono già montate sarebbe una vera seccatura. Accanto a questa, valgono anche altre importanti precauzioni:
- i fili non devono essere in tensione ma leggermente morbidi così che possano sopportare, senza problemi di tenuta, tensioni e deformazioni della struttura dovuti al vento o alle neve;
- i fili vanno fissati all’albero sempre in modo che possano scorrere. Non utilizzare allo scopo chiodi o fascette da elettricisti (difficili da rimuovere senza apportare danni alla corteccia), ma preferire il cordino cavo da giardinaggio o altro materiale deformabile;
- evitare di appendere le luci a ganci metallici ma rivestire le strutture con tubi di gomma o altro materiale isolante così che non possano fare da conduttori in caso di dispersione della corrente;
- quando bisogna gestire un gran numero di prese elettriche, per ridurre i rischi di sovraccarico preferire l’uso di prese multiple a “ciabatta”, dotate di sistemi di sicurezza contro i cortocircuiti;
- utilizzare le “conchiglie” di protezione nel caso si debbano unire due cavi fra loro lasciandoli all’esterno, così che siano protetti, avendo l’accortezza di tenerli sollevati da terra;
- proteggere da acqua e neve ogni “punto sensibile” dell’impianto. Nel caso di nevicata abbondante, per liberare l’albero di Natale dal peso della neve senza rovinarlo si può fare in questo modo: prima staccare l’impianto dalla rete elettrica e poi, con l’aiuto di una scopa o di una pertica, si può iniziare a scaricarlo partendo sempre dal basso. Una caduta di neve dall’alto sui rami alla base può portare a un sovraccarico tale da spezzarli. Battere i rami sempre con delicatezza e senza fretta, partendo dalla parte terminale e appoggiando, se si riesce, la scopa sotto il ramo e spingendolo leggermente verso l’alto. Non bisogna avere fretta: entrando in vibrazione la massa di neve perderà di coerenza e si scaricherà un poco alla volta.
- utilizzare un timer per lo spegnimento automatico delle luci al mattino per evitare sprechi di corrente;
- se ci sono cani in giardino, proteggere i punti di attacco e le spine.
Come conservare bene l’albero di Natale vero: tutte le cure necessarie per trapiantarlo
Le feste sono terminate, le luci di Natale sono state ormai spente, il presepe smontato e gli addobbi riposti in ordine, pronti per il prossimo anno. Rimane l’albero di Natale, spoglio: lo abbiamo ammirato per tutte le feste addobbato e luccicante. Ne rimane un alberello sofferente, un po’ spelacchiato e malandato ma ancora vivo nel suo vaso.
La permanenza in casa sicuramente non gli ha fatto bene: ha sofferto condizioni di scarsa luminosità e l’esposizione al riscaldamento artificiale, con temperature troppo alte per una pianta appartenente al gruppo delle conifere, abituate a vivere in un ambiente montano, fresco e arieggiato di certo non gli ha giovato. Eppure conservare l’albero di Natale vero è possibile: vediamo come.
Al termine del periodo natalizio, se l’abete ha le radici e non è troppo sofferente può essere portato all’aperto, a temperature anche di pochi gradi sopra lo zero. In gennaio e febbraio, anche se l’abete è ormai fuori casa, non vanno trascurate le irrigazioni, se l’andamento climatico fosse molto secco. In marzo-aprile l’abete potrà essere collocato in piena terra, dopo aver eliminato gli eventuali rami secchi. Se il vaso è grande, è possibile interrare l’albero con il suo contenitore, in attesa poi di toglierlo nuovamente da terra il Natale successivo per riportarlo in appartamento. In alternativa, lo si svasa e lo si mette a dimora in ambiente soleggiato, possibilmente ben distante da altri alberi, dal momento che con il tempo è comunque destinato a divenire una pianta di grande dimensione. A radicazione avvenuta, è possibile distribuire attorno alla sua base una adeguata dose di concime in granuli, al fine di favorire una più veloce ripresa vegetativa.
Se è stato acquistato con le radici in vaso, la soluzione migliore sarebbe quella di consegnarlo a un vivaista che se ne prenda cura e lo rimetta in sesto. Chi, invece, possiede un giardino, può rimetterlo nel terreno, dove riacquisterà vitalità e vigore e sarà pronto, più rigoglioso e un po’ più cresciuto, per essere addobbato direttamente in terra il prossimo Natale.
Per conservare l’albero di Natale in giardino bisogna, innanzitutto, individuare la posizione giusta dove mettere a dimora l’abete. Deve essere una posizione luminosa e non troppo vicino ai muri della casa, immaginando che il piccolo alberello ora in vaso, nel giro di qualche anno possa diventare un albero maestoso. Dopodiché si passa all’estrazione della pianta dal vaso. Quest’operazione sembra facile, ma può risultare un po’ faticosa ed è necessario intervenire con forza e qualche piccolo trucco. Ad esempio, nel caso si tratti di un vaso in plastica, può essere sufficiente batterlo energicamente sul pavimento, così da far staccare il pane radicale dalle pareti del vaso. Nei casi più drastici e difficoltosi, si taglia il vaso con una forbice o cesoia ben affilata.
Se il vaso è prezioso e in terracotta, conviene lavorare in due persone: uno tiene il contenitore e uno tira la pianta afferrandola dal tronco. Una volta estratto dal vaso, il pane radicale appare intricato e compattato. È necessario districarlo, con delicatezza, evitando di rompere le radici. Quelle eventualmente morte vanno tagliate.
Per trapiantare correttamente l’albero di Natale in piena terra serve una buca adeguata. Sarà necessario procurarsi una vanga, leggera e maneggevole, che permetta di lavorare con facilità la terra. La buca deve essere larga circa 2 volte il diametro del vaso in cui si trova ora la pianta. Con la vanga si procede, quindi, a segnare sul terreno un cerchio, a immagine della buca. La profondità della buca deve essere circa il doppio dell’altezza del vaso.
Quindi sul fondo della buca è necessario disporre uno strato di 3-4 cm di terra nuova, oppure un miscuglio di terra nuova, parte della terra che è stata tolta scavando la buca, e una palettata di concime organico (letame).
Un paio d’ore prima di procedere con questa operazione, è consigliabile immergere in un secchio con acqua l’apparato radicale dell’abete.
Quindi lo si posiziona, ben dritto, al centro della buca.
È molto importante che l’albero di Natale sia posizionato alla giusta altezza, o profondità; il colletto, cioè il punto di incontro tra fusto e apparato radicale, deve essere a livello della superficie, non troppo profondo, né troppo alto. Per aiutarsi in quest’operazione, si può utilizzare una bacchetta dritta da appoggiare in superficie sopra la buca: servirà come punto di riferimento sul quale basarsi per vedere la giusta altezza della zona del colletto.
Infine, si colma la buca con la terra rimanente, mischiata a terriccio nuovo. La terra va ben pressata, con i piedi, in modo tale da facilitare l’assestamento della pianta nel suo nuovo alloggio. Per lo stesso motivo si innaffia abbondantemente la terra.
In superficie si può distribuire uno strato di “bark”, ovvero frammenti di corteccia; servirà come materiale pacciamante, utile a mantenere la giusta umidità della terra sottostante.
Cosa fare dell’albero di Natale dopo le feste (oltre il trapianto)?
Al termine del periodo natalizio, se non si ha la possibilità di soddisfare l’esigenza dell’abete di essere messo a dimora, si può portare in appositi centri di raccolta indicati dai vivai oppure dai propri comuni di residenza: le piante in buona salute verranno ripiantate nei giusti contesti, mentre quelle compromesse o irrecuperabili verranno utilizzate solo per il legname. Non mancano neanche le iniziative di grandi aziende desiderose di rendere il Natale una festa sempre più sostenibile: l’albero di Natale vero Ikea può essere acquistato in quasi tutti i suoi punti vendita fino ad esaurimento scorte, al prezzo di 15 euro, e riportato successivamente in sede dopo l’Epifania. Al momento dell’acquisto, infatti, si riceverà un buono dello stesso valore dell’abete che sarà possibile riscattare successivamente, un incentivo utile per dare una seconda vita al proprio albero, senza sprechi (neanche di denaro).
L’albero di Natale vero non fa per voi o non si adatta alle vostre esigenze? Nessun problema, optare per un albero di Natale finto o artificiale è comunque una scelta di design che saprà rendere la preparazione alle feste un momento davvero speciale!