Con il trifoglio rosso il prato non si taglia

Il trifoglio rosso è una pianta rustica, di bassa manutenzione, che si può all’occorrenza seminare anche sul prato, dove l’erba è già presente. Richiede poche cure e soprattutto non deve essere costantemente falciato.

Francesca Meinardi
A cura di Francesca Meinardi
Pubblicato il 07/10/2019Aggiornato il 07/10/2019
Con il trifoglio rosso il prato non si taglia

Il trifoglio, Trifolium, famiglia delle Fabaceae, con il tempo ha smesso di essere un vegetale di esclusivo interesse agricolo ed è divenuto una valida alternativa all’erba nella coltivazione dei prati domestici. È una pianta rustica, di bassa manutenzione, che si può all’occorrenza seminare anche dove l’erba è già presente. Richiede poche cure e soprattutto non deve essere costantemente falciato.

La specie più diffusa è Trifolium pratense, il trifoglio rosso, il cui apparato radicale consiste in un fittone estremamente ramificato che ha uno sviluppo superficiale. Lo stelo cresce eretto e le foglie, come dice il nome, sono tre, ovoidali, con margine integro. I fiori rosso viola, sono infiorescenze globose la cui fecondazione è garantita dagli impollinatori come le api e i bombi.

Esigenze del trifoglio rosso

Il trifoglio rosso non ha necessità particolari in fatto di substrato: si adatta ai suoli perfettamente drenati con predilezione per quelli a medio impasto, freschi e poco calcarei, con un pH che varia tra il 5 e il 7,5. Raramente subisce l’attacco dei parassiti, e si sviluppa in zone sia ombreggiate che luminose.

Preparare il terreno per il trifoglio rosso

Il trifoglio rosso si può seminare in autunno dove il clima è più mite, ma prima di apprestarsi alle operazioni di spaglio, si valuti di avere a disposizione almeno un mese e mezzo prima dell’arrivo del gelo.

Se la semina viene effettuata su un suolo già coltivato a prato, l’erba andrà tagliata il più corta possibile e lo sfalcio raccolto e smaltito.

Il terreno nudo andrà invece preparato almeno una ventina di giorni prima della semina, in modo da essere mondato da eventuali resti vegetali e dal pietrame, oltre a essere livellato il più possibile. Va lavorato con la pala a una ventina di centimetri di profondità.

1. Qualche giorno prima delle operazioni di semina, si provveda a controllare il terreno per estirpare con badile o pala tutte le infestanti ricomparse sul terreno.

1. Qualche giorno prima delle operazioni di semina del trifoglio rosso, si provveda a controllare il terreno per estirpare con badile o pala tutte le infestanti ricomparse sul terreno.

La semina del trifoglio rosso

Per ottenere un terreno completamente ricoperto di trifoglio rosso in primavera, in modo da produrre un effetto pieno e rigoglioso a un primo colpo d’occhio, occorre seminare in autunno.

2. La semina deve essere fatta a spaglio ma, perché i semi si diffondano in maniera omogenea, si provveda a mescolarli con sabbia o terriccio in uguale proporzione. I semi del trifoglio rosso sono estremamente piccoli per cui, se non vengono mescolati, si rischia si accumulino in chiazze. Tra la sabbia e il terriccio non c’è differenza, si tenga solo presente che più il composto è fertile, più aumenta il rischio della crescita di infestanti.

2. La semina deve essere fatta a spaglio ma, perché i semi si diffondano in maniera omogenea, si provveda a mescolarli con sabbia o terriccio in uguale proporzione. I semi del trifoglio rosso sono estremamente piccoli per cui, se non vengono mescolati, si rischia si accumulino in chiazze. Tra la sabbia e il terriccio non c’è differenza, si tenga solo presente che più il composto è fertile, più aumenta il rischio della crescita di infestanti.

3. Una volta realizzata la semina si deve ricoprire tutto con uno strato di terriccio non troppo spesso, e lo si deve annaffiare mediante un getto d’acqua spezzato da un irrigatore dalla portata media, in modo da non disperdere i semi. Se il mese fosse piovoso, non si dovrà intervenire con ulteriori annaffiature.

3. Una volta realizzata la semina del trifoglio rosso si deve ricoprire tutto con uno strato di terriccio non troppo spesso, e lo si deve annaffiare mediante un getto d’acqua spezzato da un irrigatore dalla portata media, in modo da non disperdere i semi. Se il mese fosse piovoso, non si dovrà intervenire con ulteriori annaffiature.

Il falso quadrifoglio portafortuna

Oxalis tetrafoliata, o Oxalis deppei, della famiglia delle Oxalidaceae, è chiamata anche “trifoglio fortunato” perché sembra un quadrifoglio ed è spesso regalata o coltivata come portafortuna. Le quattro foglie disposte a croce, hanno la caratteristica di avere il margine verde chiaro e il cuore colorato di una sfumatura a contrasto rosso bruna. La varietà ‘Iron cross’ è originata da bulbi di colore marrone scuro dal diametro massimo di circa 3 cm. Le fioriture sono abbondanti già durante il primo anno. A sviluppo avvenuto possono raggiungere l’altezza di 20 cm, e messe a dimora in autunno fioriscono in estate sfoggiando delle delicate campanelle rosate  di circa 2,5 cm di diametro, a forma di ruota.

In terreno drenante

Queste piante non hanno bisogno di essere concimate a patto che il terreno di impianto sia assolutamente drenante. Il suggerimento è quello di mettere a dimora i bulbi in cerchi stretti, così che il fogliame variopinto crei dei cuscini dall’impatto vistoso dal momento che il punto di forza di questa pianta è proprio il fogliame rosseggiante. La profondità d’impianto dei bulbi va calcolata intorno ai 3-4 cm, e la distanza tra uno e l’altro deve essere di almeno 5 cm. Il terriccio non deve essere specifico, quello che è importante è la posizione da scegliersi soleggiata.

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