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Il capanno degli attrezzi, in giardino, si distingue spesso per essere ingombrante e disordinato, a volte sistemato come si riesce, raramente di bell’aspetto, piuttosto un elemento che tende a interrompere l’armonia e l’ordine del giardino. Per migliorarne l’aspetto e integrarlo meglio in giardino, è possibile fare crescere sul tetto specie vegetali e creare quello che viene definito “tetto verde”: una sorta di “camouflage” a mimetizzare quest’elemento nel paesaggio. Il capanno con il tetto verde avrà anche il vantaggio di godere di un migliore isolamento termico: risulterà notevolmente più fresco durante i mesi estivi e, allo stesso tempo, meno freddo in inverno, grazie alla minor dispersione termica ottenuta con la presenza delle specie vegetali. Anche farfalle, insetti pronubi e uccellini saranno più contenti, poiché troveranno un’oasi accogliente nella vegetazione del tetto.
La resistenza della struttura
Un tetto verde può essere creato facilmente, a patto che si prendano alcune precauzioni importanti per garantire la sicurezza della struttura. Proprio per questo motivo, è importantissimo verificare l’integrità e la stabilità del capanno, ovvero deve essere in grado di sostenere il peso del substrato e delle piante che vi cresceranno, oltre ad eventuale pioggia o neve. Per valutare quest’aspetto, è opportuno rivolgersi ad un tecnico professionista (geometra o ingegnere) e considerare che un tetto verde, in media, può pesare fino a 150 kg per mq di superficie.
Come si fa
Per realizzare il tetto verde, la lastra che forma ora il tetto del capanno deve essere riadattata per diventare un contenitore di terra e piante che non lasci scivolare nulla. La prima operazione quindi è utilizzare delle assi di compensato per costruire le pareti laterali del grande contenitore che diventerà il tetto verde.
Una volta posta in opera, la fascia laterale deve essere saldata al tetto sottostante e poi tutta la superficie interna dovrà essere coperta con uno strato di guaina (catramate, bituminose o sintetiche), sottile pochi millimetri, in grado di ostacolare l’infiltrazione dell’acqua oltre che la penetrazione delle radici.
Subito sopra è consigliabile stendere una superficie alveolata (solitamente in materiale plastico come il polipropilene) apposita per la creazione di tetti verdi: ha la molteplice funzione di ancoraggio (tengono fisso il substrato), riserva d’acqua (costituiscono un sistema di accumulo e serbatoio di acqua nelle cellette che lo costituiscono) e drenaggio della stessa.
A proposito di drenaggio: è meglio che il tetto abbia una lieve inclinazione, così da permettere il deflusso dell’acqua piovana ed evitare che si accumuli sul tetto appesantendolo.
Quindi si crea lo strato/substrato di crescita necessario alle specie vegetali scelte. Questo deve essere il più leggero possibile: esistono miscugli di terreno prodotto appositamente per la creazione di tetti verdi (Roof Soil), composti solitamente da sostanza organica e materiale inerte leggero quale lapillo vulcanico e pietra pomice. Il comune terriccio universale è troppo pesante per questo utilizzo. È sufficiente uno strato variabile dagli 8 cm ai 12 cm per consentire la crescita di specie vegetali sul tetto.
Infine si deve procedere alla sistemazione delle piantine: queste possono essere acquistate presso un vivaio e messe a dimora direttamente sul tetto, considerando la distanza d’impianto consigliata per ogni specie, da valutare in base al loro grado di sviluppo laterale. Nel caso di specie graminacee e di alcune erbacee perenni, si può provvedere anche alla loro semina: è possibile acquistare bustine di sementi in purezza, per ottenere una copertura uniforme, o anche miscugli di sementi creati appositamente per tetti verdi, abbinando specie diverse in base, ad esempio, all’epoca di fioritura facendo in modo che sia scalare.
Nel tempo, le specie si espandono naturalmente andando a ricoprire in maniera fitta tutta la superficie del tetto, autodisseminandosi in molti casi.
Le piante per coprirlo
La scelta delle piante deve cadere inevitabilmente su specie rustiche e frugali, che non richiedano manutenzione, considerata la posizione in cui dovranno vivere. Preferibilmente, specie perenni rustiche ed estremamente adattabili: resistenti alle intemperie, alle temperature rigide invernali e, nel contempo, al caldo siccitoso estivo. Devono essere caratterizzate da un apparato radicale superficiale, considerato che su un tetto non avranno mai a disposizione grandi quantità di terreno in cui approfondire le radici, senza, oltretutto, correre il rischio di andare a intaccare la struttura del capanno. Devono essere in grado di vivere in suoli estremamente poveri, sia di nutrienti che di acqua, e, perché no, devono ammalarsi poco.
Le succulente
Le piante succulente sono particolarmente adatte alla creazione di un tetto verde, poiché molto resistenti e frugali; sono dotate di un apparato radicale molto superficiale e sono in grado di vivere accontentandosi della sola umidità atmosferica, senza richiedere apporti idrici aggiuntivi, e tollerano sia le temperature più calde che le più fredde (alcune in particolare). I generi Sempervivum (Sempervivum tectorum e S.arachnoideum) e Saxifraga (Saxifraga cotyledon e S.paniculata) sono caratterizzati da geometriche rosette di foglie carnose, estremamente resistenti di vari colori. Il genere Sedum è caratterizzato da fitte e minute foglioline carnose, di colore verde brillante che tende al rosso sotto il sole estivo: nel periodo primaverile regala colorate fioriture, Sedum sexangulare porta fiori gialli, Sedum album fiori bianchi e Sedum “Ruby Glow” fiori porpora. I Delosperma (Delosperma nubigenum e D.sutherlandii, rispettivamente a fiori gialli e rosa) stupiscono a ogni fioritura, estremamente vivace e ricca.
Le erbacee perenni
Sono adatte anche erbacee perenni dal portamento prostrato o semiprostrato, a effetto tappezzante, come Petrorhagia saxifraga (durante l’estate forma un cuscino di fiorellini bianchi a 5 petali), Dianthus carthusianorum (a primavera inoltrata produce vivaci garofanini viola), Thymus serpyllum (produce fiori color malva e profumati da giugno in avanti).
Le graminacee
Si può optare infine per alcune specie graminacee, tra cui Festuca glauca, Festuca filiformis, Briza media, e tante altre. Sono caratterizzate da foglie sottili che creano uno splendido effetto morbido e ondeggiante al vento. In tarda primavera producono pannocchie e spighette decorative. Bisogna considerare, però, che queste specie richiedono un poco di manutenzione in più, dovendo essere rasate periodicamente, solitamente alla fine dell’estate. Sporadici interventi di concimazione e irrigazioni di soccorso, inoltre, potrebbero essere necessari.