Curare i crisantemi in piena terra

I crisantemi fioriti adesso, venduti nei vasi da tenere sul balcone oppure da trasferire in piena terra, hanno poche esigenze ma devono essere curati. Solo così torneranno a fiorire ogni anno.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 15/11/2016Aggiornato il 15/11/2016
Curare i crisantemi in piena terra

I crisantemi dei fioristi che adesso ci offrono le loro splendide fioriture, trovano una  collocazione ideale in piena terra, nelle bordure miste, come secondo elemento insieme con altre erbacee alte, oppure mescolati ad arbusti sempreverdi dal fogliame piccolo e/o leggero, come abelie, pittospori nani e nandine, dai quali spiccheranno grazie ai cromatismi e alla forte personalità delle infiorescenze. L’importante è scegliere per i crisantemi in piena terra un’esposizione luminosa e protetta dal vento. Ecco quali sono le esigenze della pianta.

Il terreno per i crisantemi

Non rappresenta quasi mai un ostacolo alla coltivazione del crisantemo, essendo questa specie assai resistente a vari tipi di suolo. Le sue preferenze vanno comunque verso un terreno da neutro a leggermente acido, mantenuto umido ma ben drenato e arricchito con stallatico ben decomposto. Un terreno argilloso e alcalino può ugualmente essere eccellente per la coltura del crisantemo, dato che è molto fertile, ma è meglio alleggerirlo con sabbia e aumentare un poco l’acidità aggiungendo torba non concimata. Prima di porre a dimora le nuove piante, e lavorare il terreno, distribuire in superficie un fertilizzante bilanciato tipo il 10:10:10.

Il concime per i crisantemi

Fertilizzare con un concime bilanciato tipo il 10:10:10 da agosto in avanti, ogni 10 giorni circa, mentre nel periodo tra marzo e luglio è meglio somministrare un concime contente più azoto, ogni 10 giorni circa.

La buca

Per mettere a dimora un crisantemo in vaso eseguite uno scavo doppio rispetto al volume del vaso, eliminate metà della terra dello scavo e sostituitela con un mix di terriccio per piante da fiore e sabbia in parti uguali. Ponete attenzione a non porre il colletto al di sotto del livello del terreno per non favorire l’insorgenza di marciumi.

L’acqua

L’irrigazione deve essere frequente, in piena estate anche ogni giorno, ma non troppo abbondante perché le piante possono temere i marciumi delle radici o del colletto, patologie agevolate dall’umidità stagnante.

La pacciamatura

I crisantemi devono essere posti in pieno sole e sempre accompagnati dalla pacciamatura. Nelle regioni più calde limitando l’evaporazione dell’acqua dal suolo e ombreggiando il terreno evita che il sole secchi troppo il suolo e che raggiunga temperature troppo elevate. Nelle regioni settentrionali, all’opposto, svolge la funzione di mantenere il suolo più caldo nel periodo invernale.  

Due potature importanti per i crisantemi

I crisantemi a primavera vegetano tardi e hanno uno sviluppo lento se paragonato alla vivacità delle altre piante a fioritura primaverile ed estiva.
Alla fine di maggio le piantine avranno raggiunto un’altezza di circa 40 cm e dovranno essere recise fino a circa 15 cm dal suolo per obbligare la pianta a emettere nuovi getti laterali ognuno dei quali porterà almeno un capolino. È un’operazione “drastica”, molto impattante sulla forma e sulle dimensioni della pianta, tanto che molti vi rinunciano.
Una seconda potatura si esegue in agosto: è la cimatura del boccio centrale – da praticare quando quelli laterali sono lunghi almeno 2 cm, così da favorire l’emissione di molti capolini laterali, di solito più piccoli dell’infiorescenza unica ma ben più decorativi in giardino. Anche questa è spesso tralasciata e i crisantemi lasciati a se stessi diventano più radi, meno compatti, e meno fioriferi.
Le piante coltivate a terra necessitano di un tutore, da collocare in corrispondenza della seconda potatura, quindi nel mese di agosto.
Nelle specie rustiche il ceppo basale durante l’inverno va protetto con un ricco strato di pacciamatura.

Al termine della fioritura: dal vaso al giardino

Acquistati anche come piante da vaso da tenere sul balcone o in veranda, i crisantemi potranno essere recuperati al termine della fioritura per collocarle in giardino. Accorciate i fusti riportando tutta la pianta a una lunghezza di circa 20 cm. Le piante non hanno bisogno di nessuna altra cura per superare l’inverno. Eliminate i sottovasi se intendete mantenerli in vaso o poneteli in un terreno ben drenato se sono destinati alla piena terra. Non tutte si riveleranno resistenti al freddo, ma se non acquistate piante classificate non potete saperlo se non provando. Anche quelle a fiore molto strutturato, che potrebbero non piacervi in giardino, se non cimate, produrranno fiori più piccoli e meno formali.

Propagazione

È possibile ottenere i crisantemi da seme, la cui coltivazione può iniziare fin dalla fine dell’inverno in luogo protetto ma è molto difficile riprodurre i propri crisantemi in questo modo perché le varietà sono spesso sterili.
Il metodo di propagazione più utilizzato è quindi la talea, con il prelievo del materiale a inizio primavera, utilizzando quanto ricavato dalla prima potatura, oppure all’inizio della primavera, impiegare i rametti semilegnosi che hanno superato l’inverno. Porre le talee a radicare in cassoni non riscaldati, riempiti con sabbia a circa 16°C.
I crisantemi sono piante molto longeve, anche due decenni, e molti le hanno ereditate da precedenti gestioni del giardino, ma temono un’eccessiva densità. Non potendo, come per altre erbacee, dividere la zolla, diradate le piante trasferendole altrove o eliminando quelle stentate.

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