Dicondra, per un bel prato anche all’ombra

Dicondra è l'erba giusta per ottenere un prato verde, folto e gradevole nelle zone meno illuminate dal sole. In più è a bassa manutenzione, richiede poca acqua e non deve essere tagliata perché non cresce in altezza ma si allarga sul terreno diventando tappezzante.

Anna Zorloni
A cura di Anna Zorloni
Pubblicato il 27/06/2021Aggiornato il 27/06/2021
Dicondra, per un bel prato anche all’ombra

Ottenere un prato verde e bello nelle zone d’ombra o semiombra del giardino rappresenta sempre un piccolo problema: le classiche specie utilizzate per la creazione dei manti erbosi hanno necessità di luce e non trovano le condizioni giuste per il loro sviluppo in aree non irraggiate dal sole. In queste condizioni, bisogna optare per specie diverse come la dicondra, Dichondra repens, specie erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Convolvulaceae. Questa specie erbacea è caratterizzata da graziose foglioline tonde, di consistenza spessa e colore verde scuro uniforme, portate da un peduncolo breve. Dicondra è una vera tappezzante grazie al portamento strisciante che si allarga in superficie per mezzo degli stoloni emessi dalle singole piantine; è quindi in grado di ricoprire velocemente la superficie formando un tappeto verde folto, compatto e rigoglioso, non più alto di 3 cm. Dichondra repens è molto rustica e adattabile, ideale per coprire zone ombreggiate, ma si sviluppa bene anche in caso di sole. È resistente al freddo, seppur per periodi brevi, e richiede davvero cure minime, poca acqua e nessun intervento di sfalcio.

Semina e crescita

La semina della Dicondra può essere eseguita in primavera, anche adesso, entro fine giugno, cercando di evitare i periodi più caldi e siccitosi dell’anno.

1. Prima di eseguire la semina è bene eseguire una lavorazione del terreno, anche superficiale, utilizzando una zappa o, meglio, una motozappa. La lavorazione è necessaria per rompere le zolle e sminuzzare la terra, eliminare sassi e impurità presenti, sradicare le erbacce e quant’altro possa interferire sulla germinazione dei semi che verranno messi in terra a una profondità di circa 3-4cm previo rastrellamento, livellamento (è bene eliminare avvallamenti che possano creare pozzanghere e ristagni idrici) e omogeneizzazione del letto di semina.

1. Prima di eseguire la semina è bene eseguire una lavorazione del terreno, anche superficiale, utilizzando una zappa o, meglio, una motozappa. La lavorazione è necessaria per rompere le zolle e sminuzzare la terra, eliminare sassi e impurità presenti, sradicare le erbacce e quant’altro possa interferire sulla germinazione dei semi che verranno messi in terra a una profondità di circa 3-4cm previo rastrellamento, livellamento (è bene eliminare avvallamenti che possano creare pozzanghere e ristagni idrici) e omogeneizzazione del letto di semina.

2. La distribuzione dei semi deve essere eseguita il più uniformemente possibile sulla superficie del terreno, meglio con la classica modalità “a spaglio”. All’acquisto delle sementi, si tenga in considerazione che per 50-100 mq di superficie sono necessari, in media, 500 g di semente (la resa è comunque indicata sulla confezione). Subito dopo la distribuzione delle sementi, si ricopre il tutto con uno strato di terriccio: meglio acquistare sacchi di terriccio specifico per prato, solitamente miscelato con sabbia, per ottenere una copertura efficace e omogenea dei semi con uno strato soffice di terrase

2. La distribuzione dei semi deve essere eseguita il più uniformemente possibile sulla superficie del terreno, meglio con la classica modalità “a spaglio”. All’acquisto delle sementi, si tenga in considerazione che per 50-100 mq di superficie sono necessari, in media, 500 g di semente (la resa è comunque indicata sulla confezione). Subito dopo la distribuzione delle sementi, si ricopre il tutto con uno strato di terriccio: meglio acquistare sacchi di terriccio specifico per prato, solitamente miscelato con sabbia, per ottenere una copertura efficace e omogenea dei semi con uno strato soffice di terrase

E dopo?

Subito dopo la semina si innaffia a pioggia tutta la superficie interessata, abbondantemente ma con molta delicatezza, per evitare che gli spruzzi d’acqua spostino i semi e creino buche o pozzanghere sul suolo.  La germinazione dei semi avviene in tempi piuttosto brevi, in genere in un paio di settimane, quindi la pianta si allunga e allarga abbastanza velocemente, andando a ricoprire la superficie del terreno e a creare un folto tappeto verde.

Durante questo periodo, è importante controllare la crescita delle erbe infestanti, estirpandole con tutto l’apparato radicale non appena compaiono. Queste infatti, essendo più vigorose, competono per lo spazio e gli elementi nutritivi, prendendo il sopravvento sulle specie coltivate.

Esigenze limitate

Le cure richieste da Dichondra repens sono più basse di quelle di un prato standard. Le innaffiature devono essere regolari e uniformi ma non frequenti, da valutare in base al clima, ma, anche quando è molto caldo, va annaffiata massimo tre volte alla settimana, in orario serale. Dicondra è resistente anche a brevi periodi di siccità e se viene bagnata troppo può andare incontro allo sviluppo di marciumi su ampie aree del prato, rovinandolo in maniera irreversibile.

Per renderla ancora più forte e vigorosa, e stimolarne la crescita, è consigliabile eseguire concimazioni periodiche con un prodotto specifico per il mantenimento di tappeti erbosi: si tratta generalmente di prodotti in formato granulare da distribuire omogeneamente sulla superficie del prato secondo le modalità indicate in etichetta, in genere ogni 3 settimane circa. Gli elementi nutritivi forniti tramite fertilizzazione consentiranno alla Dicondra di crescere più rigogliosa, sana e verde a formare un tappeto omogeneo e morbido in giardino.

Essendo una pianta di altezza limitata, non deve essere tagliata.

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