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Una porzione di terreno lavorata e ben preparata, così come un’aiuola del giardino che avete appena liberato dalle infestanti, sembra un invito irresistibile per le malerbe. In realtà accade che in estate i semi diffusi dal vento e da altri vettori siano nelle migliori condizioni per germinare e, dove cadono, germogliano. Per toglierle occorre diserbare manualmente: è un lavoro lungo e faticoso, da ripetere a scadenze fisse, quindi prima di affrontarlo chiediamoci se è necessario praticarlo ovunque oppure solo nelle porzioni che più ci interessano.
Nelle aree periferiche come i confini della proprietà, la fascia inerbita al di là di reti e cancelli, le zone scoscese poco frequentate, si può optare per un semplice taglio dell’erba ripetuto a scadenze, fisse e ravvicinate, così da non lasciare salire a seme le malerbe.
Ricordiamo che è meglio evitare l’utilizzo dei diserbanti chimici, benché siano efficaci e selettivi, non solo nell’orto, ma anche sul prato e in giardino perché permangono nel terreno e inquinano la falda acquifera.
Non esistono efficaci diserbanti naturali se non il lavoro costante dell’uomo, buone pratiche agronomiche e tanta fatica.
Quando diserbare
Il consiglio è di diserbare manualmente a rotazione, una volta ogni tre settimane, tutte le aiuole del giardino. Il turno può essere stretto in maggio quando il rigoglio è massimo, rallentato in agosto quando il tasso di crescita è inferiore.
Si diserba quando il terreno è umido, non intriso d’acqua, ma bagnato da un evento meteorico importante che non interessi solo i primi centimetri di terreno. Nelle aiuole dove il terreno è stato lavorato, quindi si presenta soffice, è ricco di sostanza organica, torba e sabbia, quindi con una minor resistenza rispetto alla terra di campo o ai substrati argillosi.
Radici diverse, tecniche diverse
Le radici fascicolate
Le radici fittonanti
Più complessa l’estrazione delle piante con radice fittonante, che può essere di due tipi: filiforme o carnosa. In entrambi i casi esercitando semplicemente una trazione, anche ben applicata, le piante si romperanno alla base separando la radice dalla parte aerea. La radice sarà così capace di emettere nuove foglie, restando difficile da estrarre dal terreno perché continuerà a svilupparsi.
Da buttare o da riutilizzare
Le malerbe estirpate possono essere allontanate, distrutte, introdotte in compostiera, o utilizzate per creare un tappeto vegetale con funzione pacciamante che crei nel tempo una sorta di strato in grado di non permettere ai semi di raggiungere il terriccio e radicare. Quelle che riusciranno a germinare sulla pacciamatura saranno facilmente eliminabili. Per questo utilizzo, per ridurre i tempi di decomposizione, spezzatele alla lunghezza di pochi centimetri.
Non introducete in compostiera piante già salite a seme o con radici carnose, ma eliminatele in altro modo.
malva, tarassaco, cicorie selvatiche e molte altre ancora possono essere consumate come piante alimentari, da utilizzare crude se estirpate giovani o lessate se più vecchie.