Durante il periodo invernale, tra le piante proposte più spesso da garden e vivai si trova l’erica, nota per la resistenza al freddo e le fioriture abbondanti e prolungate. Il genere Erica comprende oltre 500 specie ma non tutte sono adatte a essere coltivate all’esterno nelle regioni con inverni rigidi. E, soprattutto, non tutte garantiscono copertura e vitalità per diversi anni: molto spesso, infatti, durante l’estate si verificano dei problemi con le piante messe a dimora l’anno precedente.
Una delle specie più resistenti è Erica darleyensis e altri ibridi raccolti sotto questa dicitura in vendita per buona parte dell’anno. Questa pianta si coltiva in piena terra in giardino, ma anche in vasi e fioriere su balconi, terrazzi o davanzali, e ha un unico limite: il terreno in cui metterla a dimora, che deve essere acido, torboso, fertile, umido, ben drenato e non calcareo. Inoltre è sempre bene mettere le piante a mezz’ombra, perché si favorisce la fioritura e la loro sopravvivenza estiva, che comunque può essere fatta solo in climi freschi.
Le cure necessarie
La specie Erica darleyensis è erbacea, arbustiva, sempreverde, alta e larga 50 cm, a crescita lenta; ha foglie aghiformi di colore verde intenso; i fiori sono piccoli, numerosi di colore rosa o rosso, presenti da dicembre a marzo. Per garantire vitalità alla pianta e abbondante fioritura occorrono pochi e semplici accorgimenti.
Acqua
Annaffiare in modo da mantenere il terriccio umido; in questo periodo operare solo se non piove. Poi in primavera/estate annaffiare abbondantemente; meglio utilizzare acqua piovana o decalcificata perché le piante sopportano male l’acqua calcarea e ricca di cloro delle normali reti idriche domestiche che potrebbe provocare la “clorosi ferrica”. Con acqua e terreno troppo calcareo, le piante non riescono più ad assorbire il quantitativo minimo di ferro necessario per il loro sviluppo e quindi vengono a trovarsi in una condizione nutrizionale che non permette l’assorbimento del ferro. La clorosi ferrica determina molti squilibri metabolici, primo tra tutti l’incapacità di sintetizzare clorofilla (il pigmento chiave del processo fotosintetico, di colore verde) e si manifesta l’ingiallimento fogliare. Se dovesse verificarsi questo sintomo, ricorrere a un concime a base di chelato di ferro secondo le dose e le modalità riportate in confezione.
Concime
Fertilizzare utilizzando concime del tipo granulare per piante acidofile a lenta cessione. Se l’operazione non è stata fatta lo scorso autunno, operare in questo periodo, stendendo i granuli alla base delle piante e interrandoli con una leggera rastrellatura.
Potatura
Dopo la fioritura, per eliminare le cime sfiorite e ridare forma alla pianta, si può potare un poco la pianta.
La messa a dimora in piena terra
Se si vogliono mettere a dimora le piante in questo periodo dell’anno, è necessario operare durante giornate dove non vi sia pericolo di gelate. Per creare un’aiuola a pronto effetto sono necessarie circa 5- 6 piante a metro quadrato. Dopo l’acquisto, trapiantare subito le piantine nel terreno, aggiungendo terriccio per acidofile e stendendo sul fondo della buca uno strato drenante di argilla espansa. Erica darleyensis può essere coltivata con successo insieme ad altre piante acidofile come per esempio azalee, kalmie, camelie, pieris e rododendri.