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Anche se la primavera è ancora lontana, la voglia di un giardino allegro e colorato è più viva che mai: nonostante il gelo e a volte la neve, questo desiderio non è di certo irrealizzabile, anzi! Con le giuste piante che sbocciano in inverno gli spazi esterni si mantengono vivi e vitali perfino nei mesi più rigidi dell’anno.
1) Mahonia, per i fiori giallo intenso
Le mahonie sono fra i cespugli a fioritura invernale più diffusi anche per merito del bellissimo fogliame lucido, coriaceo, duraturo e molto decorativo.
Mahonia ‘Narihira’, cultivar di origine orientale, si distingue però per il suo aspetto simile ad una felce e leggerissimo: le foglie non sono spinose, ma delicate e sottili con un bel colore verde scuro.
Dall’inizio dell’inverno Mahonia aquifolium offre una fioritura di colore giallo limone, profumatissima. I fiori sono raccolti in spighette terminali portate erette e ad essi fanno seguito le caratteristiche bacche bluastre pruinose, che restano sui rami fino all’anno successivo; a sviluppo completo, la pianta supera di poco il metro e raggiunge un diametro di 150 cm. Specie di scarse esigenze, rustica, si adatta a tutte le esposizioni e non occorre bagnarla con molta frequenza.
2) Calicanto, un profumo incredibile
Chimonanthus praecox, conosciuto anche come Calycanthus fragrans, già da gennaio regala piccoli fiorellini a forma di coppa in due serie di colori (gialli quelli esterni, più minuti e porpora quelli interni). Sbocciano sui rami nudi liberando un profumo intenso e speziato, sono larghi da 2 a 2,5 cm, e si presentano isolati o in coppie.
Come tutte le piante profumate, il calicanto andrebbe collocato lungo il vialetto che conduce all’ingresso di casa, così da avvertirne più intensamente la fragranza. Alto fino a tre metri, con un diametro poco inferiore, è un arbusto spogliante, dalla vegetazione densa, portata da rami sottili; le foglie, di forma lanceolata, sono piccole e lucide.
Si tratta di una specie rustica, resistente al freddo, di crescita lenta che non fiorisce nell’anno della messa dimora, ma ha bisogno di più tempo. Preferisce posizioni riparate, non battute dai venti freddi, ben esposte al sole. Per crescere con vigore necessita inoltre di un terreno profondo e fertile. La potatura si effettua solo dopo la fioritura, nel mese di marzo, accorciando tutti i rami che hanno portato fiori a 10 cm di lunghezza.
3) Fotinia, dalle bellissime foglie bicolore
Pur non essendo fiorita, Photinia serratifolia ‘Pink Crispi’ ci regala, durante l’inverno, una splendida livrea bicolore con foglie riccamente macchiate di bianco e di crema; in primavera, il fogliame vira verso il rosa e anche i fusti sono di colore rosso vinaccia; robusta e a portamento ascendente, la pianta riesce a raggiungere un’altezza di ben 5 metri e 4 metri di larghezza, assumendo le dimensioni e l’aspetto di un piccolo albero.
Nulla vieta, comunque, di tenerla in forma di siepe con un’altezza di circa 175 cm, formando cespugli larghi un metro.
Pianta con velocità di accrescimento medio e senza patologie ricorrenti, la photinia richiede un terreno fertile, ben drenato e un’esposizione dal pieno sole alla mezz’ombra; è inoltre resistente al gelo e si presta benissimo ad essere posizionata in quegli angoli del giardino poco battuti, nelle seconde case e negli ampi spazi destinati a parco. Si adatta anche ad essere coltivata in grandi contenitori, ma teme la fumaggine e in vaso ne è più soggetta.
4) Ellebori, protagonisti assoluti dell’inverno
Gli ellebori sono considerati i fiori per eccellenza dei mesi freddi e i primi a sbocciare restano quelli che tutti conosono con il nome popolare di “Rosa di Natale”, ovvero gli Helleborus niger.
Gli ellebori sono originari del nostro paese (si trovano in particolare nei boschi degli Appennini e nei terreni calcarei delle Alpi), dei Monti Carpazi e della Serbia.
Le foglie sono di colore verde vivo, chiaro o scuro che sia, lobate e con apice acuminato. La consistenza coriacea le rende adatte a sopportare i danni da freddo.
I fiori sono grandi, da 4 a 8 cm di diametro, di colore bianco con possibili sfumature ai bordi di verde o rosa. Ad esempio, ‘Christmas Carol’, la varietà più diffusa, a inizio fioritura presenta un bel colore bianco candido con fiore a coppa ma dai petali ondulati e allungati, così che la forma della corolla aperta ricordi una stella. ‘Fashion’ ha foglie di colore verde scuro che contrastano con i fiori a coppa bianchi.
Al termine della fioritura occorre recidere alla base gli steli fiorali per evitare che la pianta spenda troppe energie nella produzione di semi, favorendo, al contrario, un accumulo di sostanze di riserva negli organi ipogei.
5) Piè di gallo, una bulbosa precoce
A fiorire appena la neve si ritira è Eranthis hyemalis, una pianta perfetta per essere inserita in una zona informale lasciata a boschetto, al piede delle siepi o nelle aiuole di bulbose dove farà da apripista a crochi, scille, giacinti e poi narcisi e tulipani.
Ancora poco conosciuto, Eranthis hyemalis è una pianta tuberosa dall’intenso profumo; il fiore, a forma di coppa, ha un diametro di circa 3 cm, ed è già molto decorativo in fase di bocciolo, ma una vola aperto, appare gradevolmente contornato da una serie di brattee a gorgiera.
Alto fino a 5-10 cm, questo fiore predilige i terreni freschi o tendenzialmente seccagni e ricchi di sostanza organica.
6) Camelia, dai fiori grandi e incantevoli
A gennaio è possibile trovare già fiorita Camellia japonica ‘Yuba Shibori’, una varietà giapponese che presenta una stagione di fioritura piuttosto lunga che, secondo l’andamento delle temperature, può iniziare già dalla fine di novembre per spingersi fino a febbraio.
La particolarità di questa camelia consiste nel colore del fiore, che si presenta di un rosa marmorizzato con tonalità più scure secondo disegni e schemi ogni volta diversi.
Pianta vigorosa, ma di crescita lenta, la camelia può raggiungere i 6-8 metri di altezza e produce fiori grandi e doppi di forma classica. Pur trattandosi di una specie che preferisce substrati acidi, riesce ad adattarsi a terreni con pH neutro (l’importante è non peggiorarne la qualità utilizzando acqua dura per effettuare le bagnature), e necessita di un’esposizione in pieno sole nelle località particolarmente fredde.
7) Limone, un prezioso agrume
Dove il clima lo consente, la coltivazione degli agrumi in piena terra regala sempre grandi soddisfazioni. Questo perché le fioriture continuano anche durante l’inverno e a volte si accompagnano alla presenza decorativa dei frutti maturi.
Tutti gli agrumi richiedono un terreno sciolto e fertile, esposizione in pieno sole, temperatura elevata e inverni miti.
I limoni sono l’agrume più amato per la sua generosità. Si può scegliere fra un gran numero di varietà: Citrus volkameriana o limone volkameriano, ad esempio, è ritenuto un ibrido naturale fra limone e arancio amaro. I frutti, belli, di forma globosa, medio calibro e colore arancione vivo, offrono un succo simile a quello del limone vero e proprio; i fiori in boccio, all’esterno, sono di colore violaceo, mentre all’interno, quando le corolle si aprono, si presentano di colore bianco con qualche venatura azzurra o porpora.
Questa specie è molto resistente, più vigorosa e meglio tollerante al freddo del limone.
8) Mandorlo, annuncio di primavera
È il primo fra gli alberi a sbocciare e la sua fioritura è uno spettacolo della natura. Dalle gemme si aprono, infatti, grandi corolle di colore rosa tendente al bianco, formate da cinque petali, con stami evidenti. La fioritura, che inizia sui rami più alti o su quelli meglio esposti al sole, è scalare e copre anche una ventina di giorni.
La fioritura spicca sui rami nudi perché precede l’emissione delle foglie, di forma lanceolata con il margine leggermente dentato, più chiare nella pagina inferiore. In estate poi compaiono i frutti, delle drupe con un mallo esterno e il guscio legnoso interno che contiene il seme.
A fare del mandorlo una pianta adatta a climi siccitosi e terreni poveri è la conformazione dell’apparato radicale, capace sia di spingersi in profondità nel terreno raggiungendo gli strati più freschi e umidi, sia di esplorare una superficie molto ampia in orizzontale.
9) Edgeworthia crysantha, per un tocco di originalità
Si tratta di un arbusto insolito caratterizzato dalla fioritura anticipata e dalla particolare struttura che richiama un albero in miniatura. In più, la ramificazione segue uno schema “a tre” perché da ogni apice si generano tre nuovi getti: questa caratteristica, insolita nei cespugli da fiore, conferisce alle piante adulte un aspetto ordinato e definito, espanso e molto ramificato.
Edgeworthia crysantha raggiunge di solito un’altezza compresa fra i 120 e i 180 cm, mentre la chioma è folta e compatta. Ancora poco comune, ma di facile coltivazione e profumata, questa pianta è originaria della Cina ma si è ben adattata al clima mediterraneo.
I fiori, tubolari con corolle a quattro lobi, sono raccolti in dense infiorescenze gialle che compaiono già in autunno; tali infiorescenze, delle ombrelle tondeggianti larghe fino a 5 cm e brevemente peduncolate, si formano in posizione ascellare, e sempre sul legno dell’anno precedente.