Foglie in giardino: non tutte sono da togliere

Durante la pulizia autunnale del giardino occorre fare una selezione: in alcuni casi le foglie cadute servono alle piante. Ecco quando occorre lasciarle sul terreno.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 23/11/2015Aggiornato il 23/11/2015
rastrellare foglie

Con l’autunno, la maggior parte di alberi e arbusti e anche alcune piante rampicanti che rivestono la facciata o i pergolati, perdono il fogliame che cade e ricopre come un manto multicolore il prato e i giardini. Mantenere l’ordine nel nostro spazio all’aperto è importante, ma questo non significa necessariamente soffiare via i detriti da ogni zona del giardino. Bisogna distinguere con cura i luoghi dove questi possono essere pericolosi o nocivi, da quelli dove invece possono avere un effetto benefico se lasciati.

Rimuovere le foglie da vialetti, prati e tappezzanti

Il primo posto da cui togliere le foglie, prima che si bagnino e vengano ripetutamente calpestate, sono i marciapiedi e i vialetti; se non asportate tempestivamente, le foglie formano un viscido strato di melma scivoloso e molto insidioso per i passanti. A seguire si deve provvedere alla totale pulizia dei prati: le foglie non rimosse sono in grado di rovinare in una sola stagione enormi porzioni di erba perché la prolungata mancanza di luce ne provoca l’ingiallimento e il mancato ricambio di aria può causare fenomeni di marcescenza. Lo stesso problema si può presentare se le foglie cadono sopra altre piante tappezzanti come l’edera il cui fogliame, persistente, può venire danneggiato dalla mancanza di aria e luce provocata da strati di foglie morte accumulati.

Dove è meglio tenerle

In alcuni casi però la presenza del fogliame autunnale non solo non è un male e può essere un aiuto contro il freddo invernale.
Sotto alberi, cespugli e aiuole, o ancora sotto le siepi e sopra gli appezzamenti di orto lasciati incolti, si possono accumulare strati di circa 10 cm di foglie e rametti.

Questi strati vanno mescolati al terreno con l’ausilio di un sarchiatore, così da non essere smossi dal vento; la coltre di terra favorirà il processo di decomposizione.

Questi strati vanno mescolati al terreno con l’ausilio di un sarchiatore, così da non essere smossi dal vento; la coltre di terra favorirà il processo di decomposizione.

 

La procedura appena descritta è utile perché favorisce la formazione di humus molto ricco e fresco. Lo strato accumulato infatti si comporta da compostaggio, particolarmente se fatto con le foglie delle siepi o degli alberi da frutto la cui decomposizione è molto rapida. L’humus che si forma sarà fondamentale in primavera per una vigorosa ripresa vegetativa delle piante.
Le foglie al piede di alcuni esemplari possono servire anche come efficace materiale pacciamante per proteggere l’apparato radicale dal freddo più intenso.

Se usate come pacciamatura, affinché non si spargano per tutto il giardino ogni volta che si alza il vento, bisognerà schiacciarle a terra con rami più pesanti o con un telo di tessuto non tessuto.

Se usate come pacciamatura, affinché non si spargano per tutto il giardino ogni volta che si alza il vento, bisognerà schiacciarle a terra con rami più pesanti o con un telo di tessuto non tessuto.

 

Poi a primavera non si deve dimenticare di rimuovere ogni resto di pacciamatura in modo che le piante possano nuovamente ricevere luce e aria a sufficienza.

L’attrezzatura necessaria

Per la rimozione delle foglie dal prato o dal giardino ma anche dai vialetti, l’ideale è utilizzare l’aspiratore o il soffiatore se si ha un giardino grande. Per chi ha spazi più contenuti il classico rastrello può essere un buon alleato sia per le foglie che per fare un po’ di sano esercizio all’aria aperta.

Preziose per i ricci

Le foglie avanzate e sane si possono sminuzzare e mettere con il concime organico oppure negli appositi cassonetti dedicati dalla raccolta differenziata. Ma un’alterativa migliore è quella di lasciarli ammucchiati in piccole zone riparate del cortile a disposizione dei ricci. Foglie e rametti potrebbero sparire tempestivamente, dal crepuscolo all’alba, quando questi piccoli amici, ormai nelle liste degli animali protetti, potrebbero trafugarli per i loro nidi.
Se le foglie provengono da piante malate oppure intaccate da qualche parassita, meglio non riutilizzarle: vanno eliminate e smaltite secondo le modalità previste dal Comune di appartenenza.

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