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Settembre è il mese che segna la fine dell’estate e il rallentamento dell’attività vegetativa delle piante. Le temperature si abbassano e le giornate si accorciano gradualmente, ogni giorno, fino all’arrivo dell’autunno. Anche i gerani (genere Pelargonium) iniziano a risentire di questo cambiamento climatico, mostrando una minor fioritura e vigoria. È necessario, perciò, curare i gerani se si vuole mantenerli belli e sani il più a lungo possibile.
Pulizia dei gerani
Operazione già svolta più volte durante l’estate, ma più che mai importante in questa stagione, è la pulizia delle piante: serve a evitare che, con l’aumentare dell’umidità atmosferica, soprattutto durante la notte, e la presenza di temperature ancora medio-alte durante il giorno, si sviluppino malattie fungine in grado di danneggiarle.
Per curare i gerani si deve provvedere ad asportare i fiori appassiti, recidendo a mano, in maniera netta e decisa, lo stelo alla base, dove si inserisce sul fusto; allo stesso modo si eliminano le foglie secche, quelle ingiallite e quelle lesionate. In ogni caso bisogna evitare di lasciare porzioni di peduncolo o stelo fiorale attaccato al fusto.
Se la pianta è troppo fitta, con un intrico di fusti e foglie piccole e deboli, è possibile sfoltirla asportando i rametti centrali più deboli e rachitici: in questo modo si arieggia la chioma e si evita che si creino condizioni asfittiche ideali allo sviluppo di malattie fungine, con conseguenti marciumi. I rami troppo lunghi, soprattutto nelle specie a portamento ricadente (geranio ‘edera’ o ‘parigino’), possono essere raccorciate di circa la metà, eseguendo il taglio con una cesoia pulita e ben affilata un centimetro circa al di sopra di un nodo.
Annaffiare meno
Le mutate condizioni climatiche, soprattutto l’abbassamento delle temperature, fanno sì che la pianta richieda meno acqua rispetto al periodo estivo più caldo appena concluso. Non esiste una regola precisa sulla quantità necessaria per curare i gerani. La cosa migliore è quella di seguire le esigenze della pianta, anche in base all’area climatica in cui ci si trova (nord, centro o sud), controllando sempre le condizioni del terriccio: la pianta va innaffiata quando il terreno si è asciugato. In media, in questo periodo, è sufficiente bagnare i gerani una volta ogni 5-7 giorni, preferibilmente alla mattina.
A ottobre, invece, sarà sufficiente bagnarli ogni 7-10 giorni fino ad interrompere gradualmente le innaffiature a novembre-dicembre, quando verranno riposti al riparo dal freddo per il completo riposo vegetativo invernale.
Le concimazioni a base di azoto
La pianta non ha più lo stesso bisogno di nutrienti che aveva durante la primavera-estate per svilupparsi e fiorire, quindi occorre diminuire le fertilizzazioni. Per curare i gerani, un apporto di concime a base di azoto e potassio (ogni 2-3 settimane fino a ottobre) potrà essere necessario ad irrobustire i tessuti in previsione dell’inverno, così da sopportare e resistere al meglio alle condizioni climatiche invernali e ripartire alla grande la primavera successiva.