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Dichondra repens è un’erba perenne a portamento basso e strisciante con la tendenza a diventare infestante, ed è quasi naturalizzata nelle regioni a clima mite: è perfetta per realizzare un prato all’ombra.
È molto decorativa per le sue foglie piccole, rotonde, carnose e di un bel verde chiaro. La sua altezza non supera di solito i 3 cm e produce piccoli fiori ascellari bianco/giallo.
Dicondra è adatta a realizzare un tappeto erboso gradevole anche tra gli interstizi dei lastricati e delle aiuole.
Ha un unico svantaggio: non ama troppo il calpestio, da cui si riprende con difficoltà.
Tre i vantaggi più evidenti:
✓Dicondra non cresce in altezza e quindi il prato non richiede sfalci;
✓la vegetazione foltissima ricopre interamente il terreno;
✓ non va annaffiata tutti i giorni (ma l’acqua deve essere abbondante).
Rustica, ma la dicondra teme il freddo
Dicondra è abbastanza rustica, prospera in terreni poveri e siccitosi, all’ombra e può essere impiegata con successo anche dove altre erbe non hanno dato i risultati soddisfacenti, come spesso succede nelle località marine (dove dicondra resiste molto bene).
La pianta però non sopporta il freddo prolungato e si adatta molto bene ai climi caldo umidi del Centro e Sud Italia, meno al Nord.
Preparare il terreno
Prima di seminare occorre preparare il terreno in modo che il primo stato, quello esplorato dalle radici della pianta, risulti particolarmente leggero e a grana fine.
Il terreno di semina deve essere vangato a una profondità di almeno 20 cm anche con un motocoltivatore. Una volta terminata la vangatura, rastrellare il terreno e sminuzzare le zolle più grosse.
La rastrellatura serve anche per impostare una giusta pendenza e quindi per permettere all’acqua di scorrere via senza creare ristagni dannosi alla crescita dell’erba. Se nel giardino è presente il pozzetto di scolo delle acque (nella maggior parte dei casi) la pendenza dovrà essere data in quella direzione.
La semina della dicondra
Seminare utilizzando 500 grammi di semente ogni 100 metri quadrati: effettuate due passate perpendicolari fra di loro in modo da coprire tutta la superficie di terreno. Il seme deve essere interrato per 3-4 mm di profondità con una leggera rastrellatura, utilizzando una scopa metallica. Al termine, è necessaria un’irrigazione effettuata con un getto micronizzato e uniforme: il seme non deve essere colpito da gocce grosse perché rischia di essere dilavato ma il terreno deve essere inumidito per almeno 1 cm di profondità.
Un’alternativa
Se non volete seminare, potete impiantare alcune zolle già formate che hanno modo di diffondersi tramite stolone in una o due stagioni.
Il concime
Come le specie graminacee, anche dicondra, ha la necessità di essere concimata almeno tre volte all’anno (marzo /aprile/maggio) utilizzando concime specifico per tappeti erbosi.